Il punto

Bisogna aver paura del «nuovo» sottomarino di Kim Jong Un?

Presentato in pompa magna e in perfetto stile hollywoodiano, in realtà sarebbe un mezzo obsoleto e con capacità limitate – Una possibile collaborazione con la Russia, però, potrebbe cambiare le carte in tavola
© KCNA
Red. Online
08.09.2023 12:00

Il varo, in fondo, ha rispettato appieno lo stile di Kim Jong Un. A metà fra un pessimo film d'azione anni Ottanta e un'autoproclamata grandeur. La Corea del Nord ha presentato al mondo un sottomarino nucleare tattico. Il mezzo, della classe Romeo, risalirebbe all'epoca sovietica. Evidentemente, è stato pesantemente convertito e modernizzato. Ripulito, per certi versi. La novità, se vogliamo, è che questo sottomarino è stato dotato di dieci silos missilistici. Dai quali, si suppone, possono essere lanciati missili balistici e da crociera. 

La KCNA, l'agenzia di stampa statale, ha descritto il battello come «un sottomarino da combattimento con armi nucleari tattiche». Detto altrimenti, i missili potranno coprire solo brevi e medie distanze. Dalle acque nordcoreane, insomma, potrebbero essere utilizzati contro la Corea del Sud e il Giappone, ma non per colpire l'America.

Il sottomarino, è bene sottolinearlo, non ha un reattore nucleare, ma una propulsione diesel-elettrica. Una particolarità che non gli consente viaggi lunghi. La KCNA, al riguardo, ha ricordato che Kim sta comunque spingendo per lo sviluppo e la costruzione (anche) di un sottomarino a propulsione nucleare. Un mezzo, questo, che potrebbe vedere la luce fra cinque o dieci anni.

Anni fa, a scopo di test, la Corea del Nord aveva presentato un sottomarino con un singolo silo missilistico. Non solo, il regime ha pure sviluppato missili che possono essere lanciati sott'acqua. Detto ciò, non è del tutto chiaro se Pyongyang, dopo sei test nucleari, sia riuscita a miniaturizzare le testate a tal punto da poterle usare nei sottomarini.

Dunque, come interpretare questo varo? Che cosa dobbiamo aspettarci, soprattutto? Nonostante i progressi, il programma sottomarino nordcoreano non sembra avanzare rapidamente. Non quanto si aspetterebbe Kim. Immagini di un sottomarino che poteva essere dotato di missili nucleari, d'altronde, circolavano già nel 2019. Si diceva, all'epoca, che il battello sarebbe presto entrato in servizio. E invece niente, fino a queste ultime novità. Joseph Dempsey, esperto di esercito nordcoreano presso il think tank International Institute for Strategic Studies, ha scritto su Twitter che il «nuovo» sottomarino, a ben vedere, è proprio il modello mostrato appunto nel 2019.

Lo scorso luglio, in un articolo, Dempsey si era chinato proprio sulla questione. Spiegando, fra le altre cose, come mai la costruzione di questo sottomarino stava richiedendo così tanto tempo. A quanto pare, i sistemi di missili nucleari «via mare» erano meno prioritari per Pyongyang rispetto a quelli basati sulla terra, al contrario ben sviluppati grazie anche all'uso di piattaforme mobili come trasportatori pesanti o vagoni ferroviari. Non solo, il programma a detta dell'esperto è nato già vecchio. I sottomarini della classe Romeo, come quello appena varato, sono infatti tecnicamente obsoleti. Sono rumorosi e, di riflesso, facilmente individuabili. Con il rischio che, in caso di guerra, la marina militare americana o quella sudcoreana possano distruggere il sottomarino prima ancora che venga dispiegato.

Un aiuto, in questo senso, potrebbe arrivare dalla Russia. Al netto del mistero attorno al vertice fra Kim e Putin. Vertice sul quale il Cremlino, ad oggi, tace. Stando ai media americani, Kim avrebbe in programma un viaggio a Vladivostok entro la fine di settembre per incontrare il suo omologo russo. Il New York Times ha spiegato che Pyongyang, e qui veniamo alle intenzioni del suo leader, sarebbe interessata ai sottomarini a propulsione nucleare della Federazione. Un settore nel quale Mosca, su un piano prettamente tecnologico, è molto avanti. Senza per questo scomodare il cinema e Caccia a Ottobre Rosso.

Oddio, non è affatto scontato che la Russia sia disposta a sostenere la Corea del Nord su questo fronte. Finora, infatti, Mosca ha custodito con cura e parecchia gelosia i suoi avanzamenti tecnologici. Nonostante la dichiarata «amicizia senza confini», non ha condiviso i suoi progressi neppure con la Cina. Perché, dunque, parlarne e discuterne con la variabile impazzita Kim? Il quale, va da sé, ne fa una questione di prestigio anche. Solo un ristretto numero di Paesi, ad oggi, possiede sottomarini con propulsione nucleare: oltre alla citata Russia, Cina, Francia, Gran Bretagna, India e Stati Uniti.

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