Dopo la crisi

Blackout in Spagna: si studiano le difese anti-hacker delle centrali elettriche

Stando ad alti funzionari del governo iberico citati dal FT, c'è «preoccupazione» per la possibilità che le misure anti-hacker di certi impianti di piccole o medie dimensioni, in particolare di produzione solare o eolica, non siano sufficientemente valide per sventare tentativi di attacco
©J.J. GUILLEN
Ats
13.05.2025 14:16

Tra gli aspetti studiati dalle autorità spagnole che stanno cercando di ricostruire le cause esatte del maxi blackout che ha colpito la penisola Iberica il 28 aprile ci sono anche le difese anti-attacchi hacker di piccole centrali generatrici di elettricità: lo riporta un articolo del Financial Times (FT), tradotto dal giornale economico spagnolo Expansión.

Stando ad alti funzionari del governo iberico citati dal FT, c'è «preoccupazione» per la possibilità che le misure anti-hacker di certi impianti di piccole o medie dimensioni, in particolare di produzione solare o eolica, non siano sufficientemente valide per sventare tentativi di attacco. In tal senso, l'Istituto Nazionale di Cybersecurity spagnolo (Incibe) sta inviando a diverse aziende del settore, nel quadro delle indagini in corso, un questionario con domande del tipo: «È possibile controllare la centrale elettrica a distanza? Sono state individuate anomalie prima dell'incidente del 28 aprile?».

Tali richieste di informazioni, precisa il FT, non sono tuttavia da considerare indizio della possibilità che il governo iberico stia dando più peso alla tesi di un attacco hacker come causa del maxi blackout rispetto ad altre ipotesi. Al momento, infatti, il ministero per la transizione ecologica continua a «non escludere nessuna possibilità» a riguardo. Del resto, aggiunge il giornale finanziario britannico, ci sono anche operatori del settore energetico «scettici» sulla possibilità che un attacco hacker a una piccola centrale abbia potuto causare un incidente di impatto così generalizzato.