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Bomba distrugge l'auto del giornalista Sigfrido Ranucci: «Avrebbero potuto uccidere mia figlia»

«Almeno un chilo di esplosivo» piazzato sotto la vettura del conduttore di Report (Rai 3) posteggiata sotto casa a Roma: «Mia figlia era passata lì davanti poco prima...» - La premier Giorgia Meloni condanna «l'atto intimidatorio»
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Red. Online
17.10.2025 06:41

L'auto di Sigfrido Ranucci, giornalista e conduttore di Report, programma di inchiesta in onda su Rai 3, e quella di sua figlia sono esplose e sono state completamente avvolte dalle fiamme durante la notte. Ne dà notizia lo stesso giornalista sui suoi canali social, condividendo un post della pagina di Report.

«Questa notte un ordigno è stato piazzato sotto l’auto del giornalista e conduttore di Report, Sigfrido Ranucci. L'auto è saltata in aria, danneggiando anche l’altra auto di famiglia e la casa accanto. Sul posto carabinieri, Digos, vigili del fuoco e scientifica. La Procura di competenza si è attivata per le verifiche necessarie ed è stato avvisato il Prefetto.  La potenza dell’esplosione è stata tale per cui avrebbe potuto uccidere chi fosse passato in quel momento», denuncia l’account della trasmissione.

L'ordigno, piazzato sotto l'auto del giornalista, ha distrutto le automobili parcheggiate davanti a casa di Ranucci, a Campo Ascolano, località di Pomezia, alle porte di Roma. Le deflagrazioni sono state così forti da scuotere l'intero quartiere, affermano i media italiani.

Quello che sembra a tutti gli effetti un attentato è stato compiuto intorno alle 22. Oltre ai danni alle vetture, anche la palazzina in cui abita il giornalista ha subìto danni nelle parti esterne, mentre fortunatamente non si registrano né vittime, né feriti. Sigfrido Ranucci poco dopo le due di notte ha parlato al telefono con il Corriere della Sera, affermando: «Mia figlia è passata davanti alla mia auto pochi minuti prima dell'esplosione, potevano ammazzarla...». Al momento dell’esplosione il giornalista era a casa, mentre la figlia, circa venti minuti prima, aveva parcheggiato la sua vettura accanto a quella del padre. Secondo il conduttore televisivo «potrebbe non essere una coincidenza il fatto che pochi giorni fa ho annunciato i temi delle nuove inchieste di Report». 

Sul posto sono intervenuti i carabinieri, i vigili del fuoco per domare le fiamme che hanno divorato le auto e per mettere in sicurezza l'area. In seguito all'esplosione è intervenuta pure la polizia scientifica. Il giornalista ha riferito che «è stato utilizzato almeno un chilo di esplosivo». 

Ranucci ha fatto sapere a Repubblica che sporgerà formalmente denuncia, spiegando: «Io non so ancora dare una chiave di lettura a quello che è successo. Quello che ho fatto è mettere insieme un po’ di cose che sono successe in questi mesi. Io non le ho mai pubblicizzate pubblicamente, anche per tutelare le persone a me care. L’estate scorsa, un anno fa, abbiamo trovato i proiettili, due proiettili della P38 fuori casa. Poi c’è un elenco di situazioni particolari accadute negli ultimi mesi, a partire anche dal tentativo di delegittimazione nei miei confronti».

Il ritorno in onda del programma Report è previsto per 26 ottobre alle 20.30. Nel lanciare la nuova stagione della trasmissione, Ranucci ha anticipato i temi in un video, in cui afferma: «Vedremo dove finiscono i milioni di euro che provengono dagli Stati Uniti per finanziare un progetto politico, e anche dove finiscono quelli erogati dal Ministero dell'Agricoltura per finanziare le sagre dei funghi porcini.  Vedremo anche come e da chi sono stati usati i soldi di Banca Progetto che secondo i magistrati sono finiti anche nelle mani della 'ndrangheta. Analizzeremo i rapporti tra 'ndrangheta ed estrema destra. Parleremo del ruolo di Matteo Messina Denaro a Verona e della battaglia che si sta consumando alle spalle della Commissione Antimafia. E poi di chi è garante il Garante della privacy?».

Ranucci, inoltre, è stato molto critico rispetto all’operato del Governo israeliano di Benjamin Netanyahu a Gaza. In un recente post ha bacchettato l’immobilismo dei Paesi occidentali, Italia compresa, nel condannare la strage di civili in Medio Oriente. «Fermata la Flottiglia. Nessun governo ha le palle per far rispettare le leggi internazionali a Netanyahu. A Gaza si continua a morire di fame. Report dedicherà varie inchieste su quello che sta realmente accadendo a Gaza e su quali interessi si nascondono dietro questo genocidio».

Numerose le reazioni di sgomento e manifestazioni di solidarietà al giornalista Tra queste, si segnalano quelle della presidente del Consiglio Giorgia Meloni e del vicepremier Antonio Tajani. Meloni in un post su X ha scritto: «Esprimo piena solidarietà al giornalista Sigfrido Ranucci e la più ferma condanna per il grave atto intimidatorio da lui subito. La libertà e l'indipendenza dell'informazione sono valori irrinunciabili delle nostre democrazie, che continueremo a difendere».

Mentre il ministro degli Affari Esteri Tajani ha commentato: «Esprimo ferma condanna per il grave atto intimidatorio subito dal giornalista Sigfrido Ranucci e dalla sua famiglia, ai quali rivolgo la mia piena solidarietà. Non esiste motivazione che possa giustificare questa violenza».

Anche Rai ha condannato l'accaduto. L'amministratore delegato Giampaolo Rossi e l'intera azienda «si stringono al fianco di Sigfrido Ranucci ed esprimono massima solidarietà per il grave e vile attentato intimidatorio», si legge in una nota. «Il ruolo della Rai e di chi opera al suo interno è quello di garantire dialogo, pluralismo e rispetto nel racconto quotidiano del nostro tempo. La Rai respinge con forza e determinazione ogni minaccia contro chi svolge il proprio lavoro nel servizio pubblico. L'essenza vitale della nostra democrazia è la libertà informativa che la Rai garantisce e che i suoi giornalisti rappresentano».