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Biden insiste: «Per me Putin è un criminale di guerra» – Segui il live

Il presidente americano, durante la sua visita in Polonia, è intervenuto in un incontro sulla situazione umanitaria ucraina – Bombardato il policlinico a Kharkiv – Tutti gli aggiornamenti sul conflitto
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Biden insiste: «Per me Putin è un criminale di guerra» – Segui il live
Red. Online
25.03.2022 06:37
22:40
22:40
Von der Leyen: «Le sanzioni hanno avuto un impatto fortissimo»

Sulle misure contro la guerra russa in Ucraina «ci siamo coordinati con amici, alleati e partner per fare sanzioni su misura, perché i nostri sistemi economici non sono identici ma diversi. Le sanzioni hanno avuto un impatto fortissimo, sono applicate da più di 40 Paesi oggi, più della metà del PIL globale».

«Quindi siccome abbiamo sistemi diversi ma lo stesso obiettivo, vogliamo considerare maglie larghe per fare tutto ognuno nel proprio sistema per chiudere le scappatoie» alle sanzioni. Lo ha detto la presidente della Commissione UE Ursula von der Leyen al termine del Consiglio europeo.

22:31
22:31
«La Germania autonoma dal gas russo entro il 2024»

Il ritmo con cui diminuisce la dipendenza della Germania dall'energia russa è sostenuto, ma se il governo tedesco prevede di svincolarsi dalle consegne di carbone già entro l'autunno, e da quelle del petrolio entro il prossimo anno, per il gas bisognerà attendere l'estate del 2024.

Le stime sono del vicecancelliere verde Robert Habeck, che pur soddisfatto dei risultati finora raggiunti ha dovuto mettere le mani avanti: «purtroppo non posso ancora dare garanzie per il prossimo inverno». E quindi, anche se i progressi stanno arrivando velocemente, «sarebbe troppo presto per un embargo. Le conseguenze sociali sarebbero ancora pesanti». Nei giorni scorsi era stato il cancelliere Olaf Scholz a chiarire che rinunciare all'approvvigionamento russo provocherebbe «centinaia di migliaia di disoccupati in Europa e in Germania, e porterebbe l'industria sul lastrico». Nelle stesse ore in cui nella capitale si presentava il rapporto sui progressi sulla sicurezza energetica, l'istituto economico di Monaco ha reso noto che l'indice che misura la fiducia degli imprenditori in Germania sia crollato di otto punti, passando dai 98,5 di febbraio a 90,8 di marzo.

«Le imprese tedesche si aspettano tempi difficili, l'umore è collassato», il commento del presidente Clemens Fuest. Habeck è rientrato da qualche giorno da una (controversa) missione nel Qatar, precedentemente era stato in Norvegia, e ha reso noto ieri un accordo stretto con Israele. L'attività per sostituire le fonti energetiche russe è incessante - «lavoro 24 ore al giorno, sette giorni su sette» - per trovare delle alternative. E oggi nel suo ministero, a Berlino, ha presentato i primi risultati raggiunti: «La dipendenza tedesca dall'energia russa diminuisce molto velocemente. Sul fronte del carbone siamo passati da una dipendenza del 50% al 25%, sul petrolio dal 35% al 25%, e sul gas dal 55% al 40%. Solo tappe intermedie», ha spiegato il ministro dell'Economia e del Clima.

Per svincolare la Germania dalle relazioni energetiche con il paese di Putin sarà necessario spingere sul risparmio energetico, sull'ampliamento della produzione di energie rinnovabili, e sull'approvvigionamento da altri Paesi. Habeck ha anche annunciato che il gas naturale liquefatto sarà trasportato da tre navi: i colossi Uniper e Rwe hanno già presentato la candidatura, per acquisire l'incarico sulle piattaforme di trasporto.

22:22
22:22
Stoccaggi comuni di gas al via quanto prima

«Il riempimento dello stoccaggio di gas in tutta l'Unione dovrebbe iniziare quanto prima, tenendo pienamente conto delle misure nazionali di preparazione. In vista del prossimo inverno, urgentemente». È quanto si legge nelle conclusioni del Consiglio europeo.

Si prevede per gli Stati membri UE e la Commissione di «istituire urgentemente i necessari meccanismi di solidarietà e di compensazione», «collaborare per l'acquisto comune volontario di gas, Gnl e idrogeno», e un «uso ottimale del peso politico e di mercato collettivo dell'UE e dei suoi Stati membri per smorzare i prezzi nei negoziati».

22:14
22:14
Macron annuncia un'operazione di evacuazione a Mariupol

Il presidente francese Emmanuel Macron ha annunciato una «operazione umanitaria» di evacuazione a Mariupol con la Turchia e la Grecia.

«Lavoreremo con Turchia e Grecia per lanciare un'operazione umanitaria per evacuare tutti coloro che desiderano lasciare Mariupol», ha detto Macron dopo il Consiglio europeo di Bruxelles.

«Avrò un nuovo colloquio con il presidente Vladimir Putin entro le prossime 48-72 ore per lavorare sui dettagli e parlare delle modalità», ha spiegato il presidente francese.

22:08
22:08
Dal Consiglio UE il via libera al fondo di solidarietà

Il Consiglio europeo ha convenuto di istituire un fondo fiduciario di solidarietà per l'Ucraina invitando i propri partner internazionali a partecipare e chiede che i preparativi partano senza rinvii. Alla Commissione UE si chiederà di fornire assistenza tecnica per aiutare l'Ucraina a implementare le necessarie riforme.

A tempo debito dovrà essere organizzata «una conferenza internazionale per raccogliere fondi a titolo del Fondo fiduciario di solidarietà per l'Ucraina». È quanto si legge nelle conclusioni del Consiglio UE.

22:04
22:04
Putin firma la nuova legge contro le «fake news»

Il presidente russo Vladimir Putin ha firmato una nuova legge per contrastare le «fake news» sull'azione di Mosca all'estero. Il disegno di legge, adottato dal parlamento russo questa settimana, prevede pene detentive e multe per le persone che pubblicano «informazioni consapevolmente false». La nuova legge amplia quella approvata all'inizio di marzo che prevede fino a 15 anni di carcere per aver pubblicato false informazioni sull'esercito russo.

20:58
20:58
Biden insiste: «Putin è un criminale di guerra»

Joe Biden nella sua visita in Polonia è tornato a definire Vladimir Putin un criminale di guerra: «La cosa più importante che possiamo fare è mantenere l'unità delle democrazie nella nostra determinazione e nei nostri sforzi per ridurre la devastazione causata da un uomo che, secondo me, è un criminale di guerra. E penso che raggiungeremo i criteri legali anche (di questa definizione, ndr)», ha detto il presidente americano durante un incontro sulla situazione umanitaria in Ucraina.

20:27
20:27
«Non c'è ancora un'intesa con Mosca»

L'Ucraina è «grata» alla Turchia per il sostegno umanitario e gli sforzi diplomatici per porre fine alla guerra, ma allo stesso tempo sottolinea che non c'è ancora un'intesa su molti dei punti oggetto del negoziato con Mosca, al contrario di quanto affermi Ankara. Lo ha detto il ministro degli esteri ucraino Dmytro Kuleba.

«Non c'è consenso con la Russia sui quattro punti citati dalla Turchia. In particolare, la lingua ucraina è e sarà l'unica lingua di stato in Ucraina», ha sottolineato Kuleba, aggiungendo che «la classificazione degli argomenti chiave dei negoziati in quattro o altri punti non è corretta. Molte questioni diverse vengono discusse contemporaneamente nei sottogruppi di delegazioni. Ed il processo negoziale è molto difficile».

Quanto a Kiev, ha assicurato, «insistiamo prima di tutto su un cessate il fuoco, garanzie di sicurezza e integrità territoriale dell'Ucraina».

Nei giorni scorsi la Turchia ha riferito che ci sarebbe un accordo di massima su quattro punti, ossia la dichiarazione di neutralità di Kiev, la smilitarizzazione dell'Ucraina in cambio di garanzie di sicurezza, la cosiddetta «denazificazione» e la revoca delle restrizioni sull'uso del russo in Ucraina. Gli altri due punti vertono sullo status della regione separatista del Donbass e della Crimea, annessa dalla Russia nel 2014.

20:14
20:14
Telefonata Erdogan-Zelensky: impegno per l'integrità dell'Ucraina

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, in una telefonata con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ha affermato di aver sottolineato l'impegno della NATO per l'integrità territoriale dell'Ucraina al vertice dell'organizzazione di ieri. Lo riporta il Guardian.

Erdogan ha detto di aver riferito, in colloqui bilaterali, degli sforzi diplomatici «efficaci» compiuti dalla Turchia. Al centro del colloquio anche la situazione sul campo e lo stato dei colloqui di pace tra Kiev e Mosca.

20:10
20:10
Biden a Varsavia, domani incontrerà Duda

Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, è atterrato all'aeroporto Chopin di Varsavia, dopo la visita di oggi pomeriggio al centro militare di Rzeszow, dove ha incontrato i militari della 82.esima divisione aviotrasportata e ha fatto il punto sull'emergenza rifugiati. Domani Biden incontrerà il presidente polacco Andrzej Duda e farà visita allo Stadio Nazionale dove ogni giorno i profughi ucraini fanno richiesta per il Pesel, il codice fiscale polacco.

20:05
20:05
Missili russi colpiscono il comando dell'aviazione ucraina

Le forze russe hanno lanciato un attacco missilistico contro il centro di comando dell'aeronautica militare di Kiev a Vinnytsia, nell'Ucraina centro-occidentale. Sono stati sparati sei missili da crociera, alcuni dei quali abbattuti dalla contraerea, mentre gli altri hanno colpito diversi edifici, provocando danni alle infrastrutture, attualmente in corso di valutazione. Lo riferiscono le forze armate di Kiev, citate da Ukrinform.

20:03
20:03
Il CERN adotta nuove misure contro la Russia

Il CERN di Ginevra ha preso ulteriori provvedimenti oggi in risposta all'invasione russa dell'Ucraina. Viene in particolare sospesa la partecipazione dei suoi scienziati a tutti i comitati scientifici di istituzioni ubicate in Russia e Bielorussia, e viceversa.
L'Organizzazione europea per la ricerca nucleare (CERN) ha anche deciso di sospendere o annullare tutti gli eventi organizzati congiuntamente tra lo stesso CERN e le istituzioni russe e bielorusse, si legge in una nota diffusa oggi.

I 23 Stati membri del CERN hanno pure ristretto i rapporti con il Joint Institute for Nuclear Research (JINR), l'importante organizzazione internazionale per la ricerca in fisica nucleare e subnucleare con sede nella Federazione Russa, a 120 km da Mosca. Il JINR è stato fondato nel 1956, in risposta alla creazione del CERN due anni prima.

Sospesa è anche la partecipazione dei collaboratori del CERN ai comitati scientifici del JINR, e viceversa. Tutti gli eventi organizzati congiuntamente sono annullati. E non ci saranno nuove collaborazioni fino a nuovo avviso. Lo status di osservatore di JINR presso il CERN è sospeso.

Le misure annunciate oggi integrano quelle adottate l'8 marzo, quando il Consiglio del CERN in sessione straordinaria ha deciso di sostenere iniziative a favore della comunità scientifica ucraina, ha condannato l'invasione militare dell'Ucraina, ha sospeso lo status di osservatore della Federazione Russa e ha deciso di non intraprendere nuove collaborazioni con la Russia e le sue istituzioni fino a nuovo avviso.

19:54
19:54
«Abbattuti tre missili cruise diretti su Odessa»

Oggi la contraerea ucraina ha abbattuto tre missili cruise lanciati dalle navi russe nel Mar Nero e diretti nell'aerea di Odessa. È quanto fa sapere il Comando operativo dell'esercito a Odessa spiegando che la situazione, nella zona, «è sotto controllo».

«Il nemico - aggiungono i militari - continua ad esercitare pressione sulla popolazione civile di Odessa attaccando la fascia costiera». L'esercito ucraino non spiega quando sia avvenuto l'abbattimento dei tre missili. Poco dopo pranzo, tuttavia, l'azione della contraerea ucraina si è sentita distintamente nei quartieri cittadini più vicini al mare.

19:48
19:48
La Russia non ha più il pieno controllo di Kherson

La Russia non ha più il pieno controllo di Kherson, la prima città ucraina che le forze russe avevano catturato. Lo afferma un funzionario del Pentagono, citato dal New York Times.

19:43
19:43
Comandante russo travolto dal tank di un suo soldato

Investito con un carro armato da uno dei suoi stessi soldati. Dopo più di un mese di combattimenti a cui non erano stati preparati dai loro superiori, il malcontento dei militari russi cresce, esasperato dalle perdite sul campo e dalla resistenza al di là delle attese degli ucraini.

A testimoniarlo arriva ora un clamoroso episodio di ammutinamento, riferito da un accreditato reporter locale, Roman Tsymbaliuk, ritenuto l'ultimo giornalista di Kiev ad aver lasciato la Russia a gennaio, e confermato da fonti di intelligence occidentali.

Il colonnello Yuri Medvedev, comandante della 37.esima brigata dei fucilieri motorizzati, è stato travolto da un suo sottoposto con un tank, in quello che è apparso come un gesto d'ira per l'alto numero di perdite della sua unità nel conflitto. Dei circa 1.500 componenti con cui il suo battaglione aveva iniziato la guerra, tra morti e feriti, ne avrebbe perso la metà.

Le immagini del comandante trasportato in un ospedale in Bielorussia con gravi ferite alle gambe hanno fatto il giro dei social, dopo essere state condivise anche da un account del leader ceceno Ramzan Kadyrov, fedelissimo del presidente Vladimir Putin.

In un rincorrersi di notizie nella battaglia di propaganda sul web, fonti russe hanno elogiato l'alto ufficiale, cui sarebbe stata promessa una medaglia al valore e un risarcimento in denaro. Ma ad alcune ore dall'incidente, l'intelligence occidentale, citata da media britannici, ne avrebbe confermato la morte. Non ci sono invece informazioni sulla sorte del militare che lo ha investito.

La ricostruzione giunge mentre appaiono sempre più forti le tensioni tra le truppe di Putin. Le notizie sulle perdite in battaglia sono sempre più gravi: Mosca ha confermato oggi 1.385 soldati uccisi e 3.825 feriti, mentre per Kiev e la NATO i morti sono dieci volte di più, tra cui decine di alti ufficiali, come in dieci anni di guerra in Afghanistan.

I russi avrebbero poi lasciato sulle strade dell'Ucraina anche decine di tank e altri mezzi corazzati. Dei 115-120 Gruppi tattici di battaglione con cui aveva iniziato la guerra, almeno una ventina sarebbero fuori dai giochi. Una situazione di difficoltà che anche gli alti comandi di Mosca sembrano propensi a riconoscere: l'orizzonte del 9 maggio per la fine del conflitto - giorno simbolico della vittoria sovietica sul nazismo - potrebbe servire anche a calmare le truppe con una data-limite per il ritorno a casa.

19:08
19:08
Helsinki ferma gli ultimi treni da San Pietroburgo

La Russia è sempre più isolata. Anche Allegro, il treno che collega San Pietroburgo a Helsinki, sospenderà il servizio a partire da lunedì 28 marzo. È uno degli ultimi collegamenti tra la Russia e l'Unione europea mantenuto finora per consentire ai cittadini finlandesi che volevano lasciare la Russia e agli stessi russi di poter abbandonare il Paese.

Ma, ha avvertito VR, l'operatore nazionale finlandese che gestisce i collegamenti, «durante queste settimane le persone che volevano partire dalla Russia hanno avuto a disposizione un tempo adeguato per farlo».

Una decisione presa a seguito di una precisa indicazione del governo. Tytti Tuppurainen, ministra per gli Affari europei e la politica delle società di proprietà del governo, ha inviato una lettera alla compagnia affermando che «continuare il servizio non è più opportuno» a causa delle sanzioni. I treni, superaffollati nelle prime settimane successive all'invasione dell'Ucraina con una media di 700 passeggeri al giorno, hanno visto gradualmente ridursi il numero di viaggiatori fino a circa il 60% della capienza.

Non ci sono dati sul numero di russi che hanno lasciato finora la Federazione verso varie destinazioni, si tratta comunque di migliaia di persone che si sono dirette soprattutto in Turchia. Anche quella con la Finlandia era una rotta frequentata ma con alcune limitazioni: arrivare in Europa era consentito solo a chi era già in possesso di un visto Schengen europeo ed era immunizzato con un vaccino riconosciuto dai Paesi europei.

Funziona tuttora una tratta con 100 treni al mese che collega al resto della Russia, attraverso il territorio dell'UE, l'enclave russa di Kaliningrad, che si trova tra Polonia e Lituania, ma i cittadini russi in transito non possono scendere alla fermata di Vilnius. Il confine tra Russia e Finlandia resta comunque aperto per il transito delle auto private.

19:03
19:03
Manifestazione contro la guerra a Varsavia

Centinaia di persone sono scese in piazza a Varsavia, dove stasera è atteso il presidente USA Joe Biden, per manifestare contro l'invasione russa in Ucraina. «Close the sky» intonano i manifestanti, polacchi ma anche ucraini, che si sono ritrovati ai piedi del palazzo della Cultura e della Scienza, simbolo della capitale polacca.

Tra bandiere gialloblu e cartelli contro l'«assassino Putin», salgono in cielo canti a favore dell'Ucraina e dell'esercito di Kiev. «Basta promesse, è ora di agire», si legge su uno dei cartelli. «L'Ucraina - recita un altro - non è una copertura per l'Europa».

19:01
19:01
Spotify sospende il servizio in Russia

La piattaforma di musica e podcast Spotify ha sospeso il suo servizio in Russia, a causa della nuova legge che - dice un portavoce dell'azienda al Guardian - «restringe ulteriormente l'accesso all'informazione, riduce la libera espressione e criminalizza un certo tipo di notizie, mettendo a rischio i nostri dipendenti e forse anche i nostri ascoltatori».

«Dopo aver considerato attentamente le nostre opzioni e le attuali circostanze, siamo giunti alla difficile decisione di sospendere completamente il nostro servizio in Russia», ha aggiunto.

Il gigante della musica in streaming è l'ennesima azienda occidentale a sospendere o abbandonare l'attività in Russia dopo l'inizio della guerra in Ucraina.

18:58
18:58
Liberati i marinai-eroi che si fecero beffe dei russi

I marinai-eroi ucraini che difesero la strategica Snake Island, sfidando in modo beffardo gli invasori russi, sono stati liberati nel primo scambio di prigionieri concordato con Mosca dall'inizio della guerra. Lo ha reso noto il parlamento ucraino, la Rada.

I 19 marinai di Snake Island, piccolo avamposto ucraino sul Mar Nero, avevano attirato l'attenzione internazionale per come avevano reagito all'ultimatum russo di deporre le armi ed arrendersi: «Go fuck yourself», era stata la risposta ai russi urlata per radio, diventata un meme virale sui social.

Inizialmente si pensava che i marinai di Snake Island fossero stati uccisi dalla marina russa durante la prima settimana di guerra, ma in seguito è stato confermato che erano tenuti prigionieri. Ieri, esattamente un mese dopo l'inizio dell'invasione, il parlamento ucraino ha confermato il loro rilascio, nell'ambito di uno scambio con 11 marinai russi.

18:56
18:56
Mosca: «Serve un'intesa su tutti i punti ma Kiev prende tempo»

Per la soluzione della crisi ucraina Mosca insiste sulla necessità di un «trattato globale». Lo ha detto il capo della delegazione russa Vladimir Medinsky.

«Insistiamo su un trattato globale che, oltre allo status di neutralità dell'Ucraina, oltre alle garanzie di sicurezza dell'Ucraina, preveda anche tutta una serie di posizioni che sono di vitale importanza per il nostro paese: smilitarizzazione, denazificazione, determinazione e riconoscimento della Crimea e del Donbass, e anche altre questioni senza le quali la firma di un trattato sarà improbabile», ha affermato il consigliere di Vladimir Putin, secondo quanto riporta Interfax.

Medinsky accusa la parte ucraina di volere «trascinare i negoziati: non hanno fretta, credono che il tempo sia dalla loro parte e sono limitati nella capacità di prendere decisioni in autonomia, perché si vogliono consultare con terze parti. Lo stato attuale delle cose non sembra promettente finora».

18:13
18:13
Mosca accusa il figlio di Biden: «Finanzia le armi biologiche in Ucraina»

Mosca alza il tiro della sua offensiva mediatica contro gli USA accusando il figlio del presidente Joe Biden, Hunter, di finanziare laboratori del Pentagono per lo sviluppo di armi biologiche in Ucraina (in particolare antrace), insieme al miliardario democratico George Soros.
«Naturalmente chiederemo delle spiegazioni. E non solo noi. Come sapete la Cina ha già chiesto chiarimenti», ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov rispondendo ad una domanda durante il suo briefing quotidiano.
A lanciare le accuse contro Hunter Biden, già finito nella lista delle personalità americane colpite dalle contro sanzioni russe, è stato Igor Kirillov, capo del dipartimento dell'esercito per la difesa nucleare, chimica e biologica.
Il dirigente russo sostiene che la società di investimento del figlio del leader americano, la Rosemont Seneca, dotata di almeno 2,4 miliardi di dollari di capitali di investimento, ha una «relazione stretta» con fornitori chiave dei «31 biolaboratori del Pentagono nel mondo» ed è implicata nel finanziamento del programma biologico di Kiev.

A provarlo, ha spiegato, sarebbero documenti sequestrati dai soldati russi in Ucraina. Documenti alla base del diagramma diffuso dal ministero della Difesa di Mosca che ricostruisce la ragnatela dei presunti legami tra i laboratori ucraini e i finanziamenti americani.
«La dimensione del programma è impressionante», ha dichiarato Kirillov, denunciando il coinvolgimento anche dell'Agenzia USA per lo sviluppo internazionale (Usaid), della Open Society Foundation di Soros e dei Centers for Disease Control and Prevention (Cdc), l'agenzia sanitaria americana.

Le accuse sono state diffuse tramite Sputnik, ritenuto dalle autorità americane - insieme a Russia Today - uno strumento del Cremlino per diffondere propaganda e disinformazione fuori della Russia. Lo stesso Sputnik ha riferito che dirigenti USA e media occidentali inizialmente hanno negato l'esistenza dei biolaboratori ma che poi un alto funzionario dell'amministrazione americana ha confermato la loro presenza.
La Casa Bianca invece ha sempre smentito notizie del genere accusando al contrario Mosca di usare queste falsità per operazioni sotto falsa bandiera allo scopo di usare armi chimiche o biologiche.
Hunter Biden è considerato il tallone d'achille (e il nervo scoperto) del presidente USA: una vita segnata per anni dall'abuso di droga e alcol, il figlio del leader americano è diventato un finanziere con interessi internazionali, finendo nel mirino (non solo di Donald Trump e dei repubblicani ma anche della magistratura) per vari affari in Ucraina e in Cina quando il padre era vicepresidente.

16:52
16:52
I russi hanno catturato 14 sindaci ucraini

Il vice primo ministro ucraino e ministro per la reintegrazione dei territori temporaneamente occupati Irina Vereshchuk ha affermato che i russi hanno catturato 14 sindaci ucraini, sottolineando che Mosca vuole che lo scambio di prigionieri avvenga solo alla pari. Lo riportano i media ucraini.

«La Russia vuole la parità: guardie di frontiera per guardie di frontiera, marinai per marinai. Ho una domanda logica: con chi scambieremo i sindaci, che sono già 14, ostaggi», si è chiesta polemicamente.

16:45
16:45
Biden: «La posta in gioco è la democrazia nel mondo»

«La posta in gioco non è solo la difesa dell'Ucraina ma la democrazia nel mondo»: lo ha detto Joe Biden parlando alle truppe USA in Polonia, ricordando che «siamo nel mezzo di una battaglia tra democrazie e autocrazie».

16:40
16:40
Biden apre alle armi nucleari in circostanze estreme

Joe Biden fa un passo indietro rispetto alle sue promesse in campagna elettorale e sposa il "tradizionale" approccio americano: quello che prevede l'uso della minaccia di una risposta nucleare come deterrente per i pericoli convenzionali e non nucleari, lasciando di fatto aperta la porta alla possibilità di usare le armi atomiche in «circostanze estreme».
Il cambio di rotta, riporta il Wall Street Journal, è avvenuto sotto la pressione delle ultime settimane degli alleati che ha spinto Biden a ripensare la sua posizione.
Durante la campagna elettorale, il presidente americano si era impegnato a portare avanti la teoria secondo la quale la deterrenza verso attacchi nucleari deve essere «l'unico scopo» dell'impiego dell'arma atomica.
Ora Biden, secondo il WSJ, avrebbe sposato nuovamente la dottrina del «ruolo fondamentale» dell'arsenale atomico come deterrente degli attacchi nucleari. L'attenta scelta di parole lascerebbe quindi aperta la possibilità a un uso delle armi nucleari in «estreme circostanze» come deterrente contro attacchi nemici convenzionali, biologici, chimici e forse cyberattacchi.

La nuova posizione di Biden segue l'ampia revisione condotta sulla strategia e sui programmi nucleari americani. Una revisione che sostiene un'estesa modernizzazione di parte dell'arsenale statunitense che potrebbe costare oltre 1.000 miliardi di dollari. Funzionari dell'amministrazione Biden comunque precisano che il cambio di rotta non vuol dire accantonare l'obiettivo di lungo termine di ridurre la dipendenza americana dalle armi nucleari e riflette la necessità di consolidare il sostegno degli alleati di fronte alle minacce della Russia e all'ascesa della Cina.
Durante la Guerra Fredda gli Stati Uniti si erano riservati il diritto di usare armi nucleari in risposta ad attacchi convenzionali. Successivamente, in linea con i trattati internazionali per il controllo delle armi, gli Stati Uniti si erano riservati il diritto di usare le armi nucleari come deterrente per armi con gas velenosi e germi in alcune circostanze.

Nel corso della campagna elettorale, Biden aveva spiegato come a suo avviso l'unico scopo dell'arsenale nucleare era quello di deterrenza a un attacco nucleare e, se necessario, come ritorsione.

16:16
16:16
Johnson: «Discussione franca e schietta» con Xi Jinping

Boris Johnson ha avuto oggi «una discussione franca e schietta» con il presidente cinese Xi Jinping sull'invasione russa dell'Ucraina. Lo riferisce un portavoce di Downing Street, dopo le prime informazioni rimbalzate da Pechino sul colloquio, usando aggettivi che in diplomazia evidenziano un apparente mancato accordo sulla richiesta rivolta dal premier britannico e dai leader dell'Occidente in genere a esercitare una pressione su Vladimir Putin per uno stop alle ostilità da parte delle forze di Mosca.
La conversazione è durata «circa un'ora» e ha riguardato secondo Londra anche «uno spettro di questioni d'interesse comune».

16:12
16:12
Ucciso un altro generale russo

Un altro generale russo è stato ucciso in Ucraina. Yakov Ryezantsev è morto a Chornobaivka, una zona di pesanti combattimenti a nord di Kherson, ha comunicato Oleksiy Arestovych, consigliere della presidenza ucraina. Lo riporta il Kyiv Independent.

Secondo gli ucraini Ryezantsev è il settimo generale ucciso dall'inizio dell'invasione russa. Anche decine di colonnelli e altri ufficiali sarebbero morti durante i combattimenti, secondo Kiev.

16:10
16:10
«Nessun progresso sulle principali questioni politiche»

«De facto non stiamo facendo progressi sulle principali questioni politiche». Lo ha detto il capo negoziatore russo Vladimir Medinsky, secondo quanto riporta l'agenzia Interfax, a proposito dei colloqui tra Russia e Ucraina. Le posizioni stanno invece diventando «più vicine» su questioni secondarie, ha aggiunto.

«I colloqui sono proseguiti in videoconferenza per tutta la settimana, da lunedì a venerdì, e continueranno anche domani. Si tengono tra gruppi di esperti e tra i capi delle delegazioni due o tre volte a settimana, l'ultimo è stato ieri sera», ha spiegato Medinsky, secondo cui «gli ucraini sono principalmente preoccupati delle garanzie di sicurezza da parte degli altri Paesi, se non entreranno nella NATO».

15:44
15:44
Abramovich cerca casa a Dubai

Roman Abramovich cerca casa a Dubai. Secondo indiscrezioni riportate dall'agenzia Bloomberg, l'oligarca nelle ultime settimane starebbe cercando un appartamento al Palm Jumeirah, l'isola a forma di palma che ospita residenze di lusso.

L'interesse di Abramovich conferma il trend recente di fuga dei ricchi russi negli Emirati Arabi Uniti. A Dubai di recente sono stati identificati aerei appartenenti ai tycoon russi e ci sarebbero voli diretti fra Mosca e la città.

15:39
15:39
«Le nostre sanzioni stanno funzionando»

La richiesta da parte di Mosca di pagamenti in rubli? «I contratti parlano chiaro sui metodi di pagamento. In ogni caso, questo mostra che le nostre sanzioni stanno funzionando». Lo sostiene il sottosegretario USA per Energia, crescita economica e ambiente, Jose Fernandez, rispondendo a domande di media europei fra cui l'ANSA. «Se volete prove che le sanzioni stanno funzionando questa ne è una», ha detto, spiegando tuttavia che «le sanzioni non hanno effetto dall'oggi al domani» e che in termini di pressione economica «tutto è ancora sul tavolo, allo scopo di evitare che la Russia abbia i fondi necessari per continuare questa guerra». L'obiettivo infatti è fare in modo che «Putin senta il dolore», ha detto, e sebbene «non telegrafiamo le nostre sanzioni» anzitempo «per motivi che immaginate» ha rimarcato il sottosegretario, «ci sono ancora molti obiettivi possibili», da aziende attive nel settore della Difesa ad altri oligarchi. Di dimostrazioni poi che le sanzioni stanno funzionando ce ne sono già diverse, sostiene, menzionando la borsa di Mosca di fatto in stallo da un mese, il livello di inflazione o anche la banca centrale russa che non ha accesso ai suoi asset e deve ricorrere alle riserve di oro.

15:22
15:22
Atterraggio d'emergenza a Varsavia per l'aereo con a bordo Duda

L'aereo con a bordo il presidente polacco Andrzej Duda in volo da Varsavia a Rzeszow, dove era previsto l'incontro con il presidente americano Joe Biden, è stato costretto a rientrare nella capitale e a un atterraggio d'emergenza a causa di un problema tecnico.

Lo riferisce l'agenzia di stampa polacca Pap, citando il capo dell'ufficio presidenziale, Jakob Kumoch, secondo cui Duda si imbarcherà su un altro volo per raggiungere Rzeszow, dove è previsto l'incontro tra Biden ed un gruppo di profughi ucraini.

Secondo il pool di giornalisti al seguito del presidente americano, Biden - in attesa dell'arrivo di Duda - incontrerà prima i militari della 82. Divisione aviotrasportata e poi parteciperà all'evento umanitario con il presidente polacco.

15:17
15:17
Mosca, nessun progresso nei negoziati sui nodi politici

«De facto non stiamo facendo progressi sulle principali questioni politiche». Lo ha detto il capo negoziatore russo Vladimir Medinsky, secondo quanto riporta l'agenzia Interfax, a proposito dei colloqui tra Russia e Ucraina. Le posizioni stanno invece diventando «più vicine» su questioni secondarie, ha aggiunto.

15:16
15:16
Allarme anti-aereo dopo pranzo a Odessa

Nuovo allarme anti-aereo a Odessa. Le sirene hanno cominciato a suonare alle 15.40 ora locale (le 14.40 in Svizzera), dopo che nelle ore precedenti alcuni colpi erano stati sparati dalla contraerea ucraina.

A quest'ora a Odessa le attività principali sono ancora operative, le persone sono per strada e, in centro, poco dopo pranzo, è stata organizzata anche una performance di alcuni artisti per protestare contro la guerra.

15:14
15:14
Mosca, 6.600 stranieri da 62 Paesi combattono per Kiev

Il ministero della Difesa russo ha detto che sono quasi 6.600 i combattenti arrivati da 62 Paesi stranieri in Ucraina, su invito delle autorità di Kiev, per combattere contro l'invasione russa. Si tratta, afferma il ministero, citato dalla Tass, di «mercenari e terroristi».

15:12
15:12
1.351 soldati russi uccisi secondo ministero della Difesa russo, ma Kiev dice che sono 16.100

Dall'inizio dell'invasione in Ucraina sarebbero morti 1.351 soldati russi. Il bilancio - il primo fornito dall'inizio di marzo dal ministero della Difesa russo - contrasta con quello delle forze ucraine che oggi parlano di circa 16.100 militari russi uccisi.

«Sfortunatamente, durante l'operazione militare speciale ci sono perdite tra i nostri compagni d'armi. Ad oggi, 1.351 militari sono stati uccisi, 3.825 sono stati feriti», ha affermato il primo vice capo dello stato maggiore generale delle forze armate della Federazione Russa, il colonnello generale Sergei Rudskoy secondo quanto riferisce l'agenzia russa Tass.

Secondo il colonnello generale, lo Stato russo assumerà il sostegno delle famiglie delle vittime. «Sosterremo la crescita dei bambini fino all'istruzione superiore, ci sarà un rimborso completo dei prestiti e risolveremo i problemi dell'alloggio», ha sottolineato.

14:53
14:53
Mosca, l'obiettivo prioritario è il controllo del Donbass

Il primo obiettivo per le forze russe in Ucraina è il controllo dell'intera regione del Donbass, nell'est del Paese. Lo ha detto il ministero della Difesa di Mosca citato dalla Tass.

«Le forze armate russe si concentreranno sulla completa liberazione del Donbass», si legge in una nota del ministero. Gli attacchi per infliggere perdite alle forze ucraine nei territori assediati, si aggiunge nel comunicato, hanno lo scopo di impedire che Kiev invii rinforzi verso il Donbass.

Secondo lo stato maggiore russo, attualmente le forze di Mosca e le milizie delle autoproclamate Repubbliche di Donetsk e Lugansk hanno il controllo del 94% del territorio della provincia di Lugansk e il 54% di quella di Donetsk. Prima dell'invasione, le due cosiddette repubbliche filo-russe controllavano insieme circa un terzo dell'intero territorio delle due province.

Sempre secondo il ministero russo, l'aviazione militare ucraina e la difesa ucraina sono quasi completamente distrutte e la marina ucraina non esiste più. Le città circondate dalle truppe russe sono Kiev, Kharkiv, Chernigov, Sumy e Nikolayev, mentre Mosca ha il pieno controllo della regione di Kherson.

14:48
14:48
Le forze russe hanno creato un corridoio verso la Crimea dal territorio della regione di Donetsk

Le forze russe hanno creato un parziale corridoio terrestre verso la Crimea dal territorio della regione di Donetsk. Lo ha affermato il ministero della Difesa ucraino, secondo quanto riporta il Guardian.

«Il nemico è riuscito in parte a creare un corridoio terrestre tra la Repubblica autonoma di Crimea temporaneamente occupata e parte della regione di Donetsk», hanno riferito le fonti ucraine.

14:45
14:45
Usa, piani di emergenza se Russia attacca territori Nato

Gli Stati Uniti e la Nato stanno lavorando a piani di emergenza per ogni possibile attacco della Russia sul territorio dell'Alleanza Atlantica. Lo afferma il consigliere alla Sicurezza Nazionale della casa Bianca, Jake Sullivan.

14:42
14:42
Consiglio federale in riunione, divieto per media russi?

Non c'è certezza, ma il forte sospetto che nella seduta straordinaria odierna del Consiglio federale sull'Ucraina, incontro confermato a keystone-ATS dalla Cancelleria federale, si sia anche discusso di un eventuale divieto di diffusione per i media di Stato russi.

Quest'ultima speculazione è stata fatta da diversi media, ma non confermata ufficialmente. A scriverlo sono i giornali del gruppo CH Media in edicola oggi in cui si affronta lo spinoso argomento del divieto delle emittenti RT (già Russia Today) e Sputnik.

A inizio marzo, l'UE ha proibito a queste due emittenti di trasmettere, anche via cavo, satellite, tramite siti web o applicazioni. In particolare, sono state prese di mira le sedi che trasmettono in francese e tedesco. Il divieto sarà attuato dai regolatori dei media degli stati dell'UE.

In linea di principio, il Consiglio federale ha deciso che la Svizzera adotterà tutte le sanzioni contro la Russia, dopo però averle esaminate e soppesate attentamente. La messa al bando dei media è considerata generalmente una grave interferenza nella libertà di opinione e di informazione.

In un'intervista ai giornali del gruppo Tamedia, il ministro dell'economia Guy Parmelin, interrogato sull'argomento, ha definito un simile passo una «questione politica molto delicata». Il ministro democentrista ha aggiunto che una decisione simile potrebbe giustificarsi solo per proteggere gli interessi superiori del Paese.

Non c'è dubbio, per il consigliere federale vodese, che i canali RT e Sputnik siano «strumenti di propaganda e guerra russa». «Diffondono bugie e disinformazione con l'obiettivo di fomentare l'insicurezza».

Un divieto, tuttavia, potrebbe essere interpretato come una censura, secondo Parmelin. Oltre a non essere veramente efficace perché facilmente aggirabile, secondo Parmelin una simile decisione rischia di rendere queste due emittenti ancora più attrattive. Ad ogni modo, secondo Parmelin, la popolazione è in grado di giudicare la «propaganda assurda» da ciò che non lo è.

Swisscom e Sunrise UPC hanno già deciso all'inizio di marzo di interrompere immediatamente e fino a nuovo ordine la trasmissione del canale statale russo RT a causa della situazione straordinaria. Sputnik non sarà trasmesso da nessuno dei due provider.

Frattanto, domenica prossima sarà tenuto a battesimo a Zollikofen (BE) un canale televisivo destinato alla diaspora ucraina. Non è ancora chiaro come queste trasmissioni potranno essere ricevute. Maggiori informazioni verranno fornite nel fine settimana.

14:36
14:36
Raffinerie russe in difficoltà

Da parte russa si fa sapere che il 7 e l'8 aprile riprenderanno i collegamenti aerei con Israele, Egitto e Turchia. Voli che «saranno gestiti dalla compagnia Rossija, controllata da Aeroflot». A marzo, si ricorda che «erano già ripresi quelli verso Kirghizistan, Armenia e Azerbaigian».

Sul fronte delle sanzioni, invece, il primo ministro polacco, Mateusz Morawiecki, entrando al vertice europeo di oggi, chiede «sanzioni di più ampia portata» contro la Russia. Secondo Bloomberg, le raffinerie russe avrebbero «ridotto al minimo le loro attività, tra cui Rosneft Tuapse», che avrebbe «smesso di ritirare le consegne di greggio». La raffineria Mariisky avrebbe «interrotto perché non può trasportare i prodotti petroliferi su rotaia».

14:32
14:32
India e Cina vogliono il cessate il fuoco

Sul fronte internazionale, è da registrare un incontro di quasi tre ore tra il ministro indiano degli esteri, Subrahmanyam Jaishankar e il suo omologo cinese Wang Yi al termine del quale i due fanno sapere di volere «un cessate il fuoco immediato in Ucraina». Una richiesta che, si apprende, era già stata espressa dal leader cinese Xi Jinping al premier britannico Boris Johnson in un colloquio telefonico.

La comunità internazionale, avrebbe detto Xi, «dovrebbe davvero incoraggiare la pace e promuovere i colloqui, creare le condizioni per una soluzione politica della questione e spingere per un rapido ritorno alla pace in Ucraina». E «la Cina è disposta a continuare a svolgere un ruolo costruttivo in tal senso». Pechino dichiara, infatti, con forza di essere contraria alle sanzioni, anche a quelle decise contro la Corea del Nord dopo il test del super missile che potrebbe in teoria arrivare fino negli Usa, perché certamente «non facilitano il dialogo».

Sanzioni che, per ora, gli Usa non vorrebbero prevedere, invece, per la Cina. «Non penso che siano necessarie o appropriate ora sanzioni alla Cina», afferma la segretaria al tesoro statunitense, Janet Yellen, rispondendo a chi le chiede se ritenga possibili e necessarie sanzioni a Pechino in quanto «partner della Russia».

14:28
14:28
Mosca accusa il figlio di Biden

Mosca alza il tiro e dopo aver smentito ogni ipotesi di minaccia nucleare e di utilizzo di bombe al fosforo in Ucraina, punta il dito contro il figlio del presidente degli Usa Joe Biden. Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov afferma, infatti, che Hunter Biden, potrebbe essere «coinvolto nella gestione di laboratori per lo sviluppo di armi biologiche in Ucraina».

«Naturalmente - dichiara - chiederemo delle spiegazioni sul suo possibile coinvolgimento. E non solo noi». «Come sapete - incalza rispondendo ai cronisti durante il briefing quotidiano - la Cina ha già chiesto chiarimenti». Il nome di Hunter Biden, al momento, risulta inserito nella lista delle personalità statunitensi prese di mira dalle controsanzioni russe.

Ma Peskov se la prende anche con il capo della Casa Bianca accusandolo di voler «distogliere l'attenzione» dal programma chimico e biologico che gli Stati Uniti starebbero portando avanti in Ucraina.

Intanto, secondo l'emittente britannica Sky News, i soldati russi starebbero ricevendo dai loro superiori l'indicazione che la guerra debba finire entro il 9 maggio, data in cui si celebra la «giornata della vittoria» e la capitolazione della Germania nazista.

14:15
14:15
Putin: «Il boicottaggio della cultura russa è come i roghi nazisti dei libri»

Il presidente russo Vladimir Putin ha paragonato oggi il boicottaggio di eventi culturali russi ed esponenti della cultura russa nei Paesi occidentali ai roghi di libri di cui si resero responsabili i nazisti.

«L'ultima volta - ha affermato il capo del Cremlino durante un incontro con esponenti del mondo culturale - sono stati i nazisti in Germania, circa 90 anni fa, a condurre una tale campagna di distruzione della cultura indesiderabile. Ci ricordiamo bene delle immagini dei libri bruciati nelle piazze».

14:12
14:12
Transgourmet lascia la Russia

Transgourmet volta le spalle alla Russia: la società controllata dal grande distributore Coop attiva nel commercio all'ingrosso di alimenti per negozi e ristorazione cede le sue filiali locali Selgros e Global Foods alle rispettive dirigenze.

L'obiettivo è dare una prospettiva al personale delle imprese, spiega Transgourmet in un comunicato odierno. Ulteriori informazioni saranno fornite a tempo debito.

Gli affari in Russia concernevano principalmente Mosca, ha precisato all'agenzia Awp una portavoce di Coop. Transgourmet non è per contro presente né in Ucraina, né in Bielorussia. Le decisioni comunicate oggi sono nella scia delle sanzioni decise da numerosi Paesi occidentali dopo l'invasione dell'Ucraina da parte di truppe russe.

13:43
13:43
Tiffany: stop a nuovi diamanti estratti in Russia

La catena americana di gioiellerie Tiffany non comprerà nuovi diamanti estratti in Russia. Lo riporta l'agenzia Bloomberg, citando una dichiarazione della società. La decisione di Tiffany arriva dopo quella di Signet Jewelers, colosso quotato a New York proprietario di diverse società del ramo quali Zales e Kay Jewelers.

13:37
13:37
La Confederazione propone ai Cantoni un contributo finanziario ai corsi di lingua per persone con statuto di protezione S

La Segreteria di Stato della migrazione (SEM) propone ai Cantoni un contributo finanziario di 3.000 franchi per persona all’anno destinato, in particolare, a promuovere l’apprendimento della lingua locale da parte dei profughi ucraini. Il 25 marzo 2022 la SEM ha avviato una consultazione tra i Cantoni in merito a una pertinente proposta. Imparare la lingua locale è importante affinché i profughi dall’Ucraina possano assumere rapidamente un’attività lavorativa e partecipare alla vita sociale. Con questo obiettivo, il Consiglio federale ha concepito lo status di protezione S per le persone in cerca di protezione provenienti dall’Ucraina in modo tale che sia possibile per loro intraprendere rapidamente un’attività lucrativa.

Il 12 marzo il Consiglio federale ha attivato lo statuto di protezione S per le persone in cerca di protezione provenienti dall'Ucraina. La Confederazione indennizza le spese sostenute dai Cantoni per l'alloggio, il sostentamento e le cure mediche di queste persone versando una somma forfettaria globale di circa 18.000 franchi annui. Siccome fondamentalmente lo statuto di protezione S è concepito in vista del ritorno, la legge sull'asilo non prevede il versamento ai Cantoni di una somma forfettaria a favore dell'integrazione. Nel caso delle persone in cerca di protezione giunte dall'Ucraina, tuttavia, esiste un certo bisogno di supporto, in particolare per l'apprendimento della lingua locale. È solo imparando la lingua che queste persone potranno partecipare in modo adeguato alla vita sociale e lavorativa conformemente all'obiettivo del Consiglio federale.

Già l'11 marzo 2022 il DFGP aveva incaricato la SEM di esaminare, di concerto con i Cantoni, l'eventuale necessità di misure specifiche per la promozione dell'apprendimento linguistico. Dopo l'attribuzione delle persone con statuto di protezione S ai Cantoni, il sostegno a queste persone incombe in linea di principio ai Cantoni. Questi ultimi dispongono già oggi di strutture idonee per le persone esulanti dal settore dell'asilo, in particolare allo scopo di fornire loro prime informazioni e consulenza e di promuovere le loro competenze linguistiche e di base. Queste offerte sono fondamentalmente aperte anche ai titolari dello statuto di protezione S. Dopo una prima consultazione dei Cantoni e delle parti sociali, la SEM propone il versamento di 3000 franchi all'anno e a persona, in particolare in vista di sostenere l'apprendimento della lingua locale da parte delle persone con statuto di protezione S.

La consultazione dura fino al 1. aprile 2022. La decisione sul versamento del contributo spetta al Consiglio federale.

13:11
13:11
«Bisogna incoraggiare la pace e promuovere i colloqui»

La comunità internazionale «dovrebbe davvero incoraggiare la pace e promuovere i colloqui, creare le condizioni per una soluzione politica della questione e spingere per un rapido ritorno alla pace in Ucraina». È la «posizione di principio della Cina» sulla guerra tra Ucraina e Russia esposta dal presidente Xi Jinping in un colloquio telefonico avuto nel pomeriggio (ora cinese) con il premier britannico Boris Johnson, dedicato ai 50 anni delle relazioni diplomatiche bilaterali che cadono quest'anno. «La Cina è disposta a continuare a svolgere un ruolo costruttivo in tal senso», ha aggiunto Xi, nel resoconto dei media ufficiali.

13:05
13:05
«Più di 1.035 civili morti»

Il bilancio delle vittime civili in Ucraina ha superato quota 1.035, ha reso noto la responsabile della Missione di monitoraggio dei diritti umani delle Nazioni Unite in Ucraina, Matilda Bogner. Lo riporta il quotidiano britannico «The Guardian». Bogner ha inoltre confermato la presenza di fosse comuni a Mariupol, inclusa una che conterrebbe 200 corpi. «Abbiamo informazioni crescenti sulle fosse comuni che ci sono», ha detto Bogner ai giornalisti in un video collegamento dall'Ucraina, spiegando che alcune delle prove provengono da immagini satellitari.

12:26
12:26
Il Cremlino nega: «Nessuna violazione sulle bombe al fosforo»


Il Cremlino ha negato oggi qualsiasi violazione delle leggi internazionali sulle bombe al fosforo in Ucraina. Kiev aveva accusato Mosca di avere utilizzato tali armi nella sua offensiva militare in Ucraina. «La Russia non ha mai violato nessuna convenzione internazionale», ha detto in conferenza stampa il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, rispondendo a una domanda sulle accuse mosse dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Secondo una Convenzione firmata nel 1980 a Ginevra, le bombe al fosforo sono armi incendiarie il cui uso è proibito contro i civili, ma non contro obiettivi militari. Il Protocollo III della Convenzione su certe armi convenzionali (CCW), firmato nel 1980 ed entrato in vigore nel dicembre 1983, stabilisce che questo tipo di armi «è vietato in ogni circostanza» contro le popolazioni civili. L'uso di armi incendiarie è inoltre vietato contro obiettivi militari vicini ai centri abitati. Ma questo protocollo non riguarda il fosforo bianco quando viene utilizzato per le sue proprietà di produzione di fumo o illuminanti.

12:22
12:22
«Figlio di Biden coinvolto nella gestione di laboratori per lo sviluppo di armi biologiche»

La Russia afferma che il figlio del presidente degli USA Joe Biden, Hunter, potrebbe essere coinvolto nella gestione di laboratori per lo sviluppo di armi biologiche in Ucraina. Rispondendo alla domanda di un giornalista nel suo briefing quotidiano, il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha detto: «Naturalmente chiederemo delle spiegazioni (sul possibile coinvolgimento). E non solo noi. Come sapete la Cina ha già chiesto chiarimenti». Hunter Biden è nella lista delle personalità statunitensi prese di mira dalle contro-sanzioni russe.

11:54
11:54
Kiev: «L'UE chiuda le frontiere con Russia e Bielorussia»

Kiev chiede all'Ue di chiudere le frontiere con Russia e Bielorussia, per terra, aria e mare, allo scopo di applicare le sanzioni imposte in seguito all'invasione di Mosca in Ucraina. Lo afferma il ministero ucraino per le infrastrutture, che in una nota lancia l'appello a «bloccare completamente i collegamenti via mare e via terra con Russia e Bielorussia» per »incrementare la pressione economica» sui due Paesi.

11:51
11:51
India e Cina vogliono una tregua immediata

India e Cina vogliono un cessate il fuoco immediato in Ucraina. Lo afferma il ministro indiano degli esteri, Subrahmanyam JaishankarIndia, che dopo colloqui con il suo omologo cinese Wang Yi, fa sapere che i due concordano sull'importanza di un cessate il fuoco immediato in Ucraina, riferisce l'emittente britannica Sky News.

11:35
11:35
La Finlandia sospende i treni con la Russia

L'operatore ferroviario nazionale della Finlandia VR sospenderà da lunedì prossimo il servizio tra Helsinki e San Pietroburgo, chiudendo uno degli ultimi collegamenti di trasporto tra Russia Ue.

L'operatore finlandese spiega in una nota sul proprio sito che «durante queste settimane, le persone che volevano partire dalla Russia hanno avuto a disposizione un tempo adeguato per farlo. Ora, a causa delle sanzioni, interromperemo per il momento il servizio». Il confine tra Finlandia e Russia resta comunque aperto per il passaggio delle auto private, ricordano alcuni media internazionali.

11:25
11:25
Chernihiv «circondata» dalle forze russe

La città di Chernihiv, a circa 150 chilometri a nord di Kiev, è attualmente «circondata» dalle forze russe: lo ha detto oggi alla televisione nazionale ucraina il governatore regionale Viacheslav Chaus, secondo quanto riporta il quotidiano britanico The Guardian. La città, ha aggiunto Chaus, è sotto il fuoco dell'artiglieria e dei caccia russi.

11:17
11:17
Clearstream congela il conto della controparte russa Nsd

Clearstream, con Eurostream la principale società di compensazione delle transazioni finanziarie in Europa, ha congelato il conto del National Settlement Depository (Nsd), l'infrastruttura finanziaria centrale russa che si occupa di deposito titoli.

«I pagamenti non saranno fatti da Clearstream a causa del blocco del conto dell'Nsd», ha comunicato il gruppo russo. «La decisione di riprendere i pagamenti sarà fatta da Clearstream a seguito della revisione dei documenti richiesti e delle informazioni riguardanti l'Nsd da parte delle competenti autorità di regolazione in Lussemburgo».

11:14
11:14
Geberit: sospende gli affari in Russia

Geberit interrompe gli affari in Russia: tutte le attività commerciali nel Paese vengono sospese con effetto immediato, ha annunciato il colosso sangallese degli impianti sanitari.

Tuttavia i 70 dipendenti della succursale di vendita presente sul posto continueranno a ricevere i loro stipendi, si legge in un comunicato odierno. L'azienda seguirà da vicino gli sviluppi della situazione e verificherà costantemente il suo impegno in Russia.

Nel Paese di Vladimir Putin e in Ucraina il gruppo genera circa il 2% del fatturato complessivo, pari a 3,5 miliardi di franchi, era stato annunciato nella conferenza stampa di bilancio a inizio marzo. In quel momento le attività in Ucraina erano già state bloccate: Geberit ha una fabbrica a Slavuta, a 300 chilometri a ovest di Kiev, con circa 550 dipendenti, nonché una filiale di vendita nella capitale ucraina con circa 40 collaboratori.

Due settimane or sono la decisione di proseguire l'attività in Russia era stata giustificata con il fatto che i prodotti Geberit sono utilizzati per soddisfare bisogni umani di base e hanno applicazioni solo civili, non militari.

11:09
11:09
La Russia smentisce l'ipotesi di una minaccia nucleare

All'indomani del triplice vertice di Bruxelles, il contrasto tra il blocco occidentale e la Russia, per la difesa dell'Ucraina, si fa sempre più aspro. Con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky che continua a incalzare europei e statunitensi per avere sempre più armi e isolare sempre di più Mosca con le sanzioni.

Stamattina però dal fronte europeo si alza una voce fuori dal coro: quella del premier ungherese Victor Orban. Sollecitato dal leader di Kiev a dire chiaramente che tipo di rapporto vuole continuare ad avere con la Russia, Orban risponde definendo «inaccettabili» le sanzioni imposte dai Paesi occidentali sull'energia.

«L'85% del gas e più del 60% del petrolio in Ungheria provengono dalla Russia», spiega il premier ungherese, sottolineando come l'imposizione di sanzioni nel comparto energetico si tradurrebbe in un rallentamento significativo dell'economia nazionale. Se si decidesse questo, prosegue, «saremmo noi a pagare il prezzo della guerra». E l'Ungheria, avverte, «non è la sola a pensarla così».

Mosca: nessuna minaccia nucleare
Forte reazione anche da parte di Mosca che smentisce, attraverso il suo ambasciatore a Roma Sergey Razov, l'ipotesi di una «minaccia nucleare» ventilata dal presidente degli Usa Joe Biden e Zelensky e apre un'inchiesta sulla possibilità che Kiev stia fabbricando armi biologiche. «Nessuna minaccia nucleare da parte di Mosca, ma riflessioni di scenari in caso di minacce per la sicurezza della Federazione Russa», spiega Razov lasciando il palazzo di giustizia di Roma dove ha presentato una querela nei confronti di alcuni giornali italiani.

«Prima finisce e meglio è - afferma poi commentando l'andamento del conflitto. Sono in corso trattative con l'Ucraina e speriamo in esiti positivi». Ma oggi da Mosca si fa sapere anche che, dal 2014, il Comitato investigativo ha avviato oltre 500 procedimenti penali sugli eventi in Ucraina e nel Donbass, «con 180 persone ritenute responsabili, inclusi rappresentanti della leadership militare e politica dell'Ucraina», come dichiara all'agenzia di stampa ufficiale russa Tass il presidente del comitato, Alexander Bastrykin.

Cina: Nato ha concetto di sicurezza obsoleto
La Cina, invece, si oppone «con forza ad accuse e sospetti infondati, nonché a qualsiasi tentativo di esercitare coercizione e pressione», ricordando che, «in quanto residuo della Guerra fredda e più grande alleanza militare del mondo, la Nato segue un concetto di sicurezza obsoleto», come commenta un portavoce della rappresentanza permanente cinese presso l'Ue sul vertice straordinario del Patto Atlantico, in cui i leader hanno invitato tutti gli Stati, inclusa la Cina, a sostenere l'ordine internazionale, «compresi i principi di sovranità e di integrità territoriale, in merito all'invasione della Russia a danno di Kiev».

Sul terreno continuano gli scontri
Intanto, le bombe continuano a cadere in Ucraina. E l'agenzia di stampa ucraina Unian fa un bilancio. Nella notte sarebbe stata colpita Rubizhne, una cittadina non lontana da Lugansk (est), uccidendo due guardie di frontiera. E due missili avrebbero colpito una struttura militare nella periferia di Dnipro, la terza città dell'Ucraina.

La procuratrice generale ucraina, Iryna Venediktova, intanto lancia l'allarme: «Le forze russe usano lo stupro come uno strumento di guerra». Secondo il magistrato soldati russi avrebbero violentato una donna in un'abitazione vicino a Kiev «davanti agli occhi del figlio», come riporta il quotidiano britannico in linea The Independent.

E l'ufficio della Procura ucraina in un aggiornamento condiviso dal parlamento di Kiev su Twitter parla anche di «135 bambini morti dall'inizio dell'invasione russa». Secondo i servizi segreti britannici, l'esercito ucraino sarebbe poi riuscito «a riprendere il controllo di città e posizioni di difesa a est della capitale Kiev». Mentre i soldati ucraini avrebbero «distrutto dodici carri armati russi e respinto nove attacchi nelle ultime 24 ore», come riporta il media on line ucraino in lingua inglese Kyiv Independent, che cita lo Stato maggiore delle forze armate ucraine.

10:36
10:36
Mariupol: si temono 300 morti nel teatro

Si temono circa 300 morti nell'attacco russo al teatro di Mariupol del 16 marzo scorso. Lo fa sapere il sindaco cittadino citando dei testimoni.

«Alcuni testimoni hanno informazioni secondo le quali circa 300 persone sono morte nel teatro drammatico di Mariupol in seguito ad un bombardamento dell'aviazione russa», scrive il sindaco di Mariupol sul suo canale Telegram.

«Fino alla fine, non vogliamo credere a questo orrore. Fino alla fine vogliamo credere che tutti siano salvi. Ma le testimonianze di quelli che si trovano all'interno dell'edificio nel momento in cui c'è stato questo atto terroristico dicono il contrario», aggiunge.

10:33
10:33
Bombardato il policlinico a Kharkiv, quattro morti

L'esercito russo ha bombardato un policlinico a Kharkiv, nel distretto di Osnovyansky. Lo riferisce l'agenzia di stampa statale ucraina Ukrinform, che cita la polizia della regione di Kharkiv. Nell'attacco sono morte quattro persone.

«Gli occupanti russi continuano a uccidere civili a Kharkiv. A seguito del bombardamento mattutino delle infrastrutture civili con lanciarazzi, sette civili sono rimasti feriti, quattro dei quali sono morti», si legge in una nota della polizia, in cui si segnala che le forze russe hanno sparato sul policlinico nel quartiere Osnovyansky, dove si trova il centro degli aiuti umanitari, oggi verso le 7.45. Non ci sono strutture militari nelle vicinanze, viene precisato.

10:14
10:14
Glu USA forniranno all'UE il gas

«L'impegno degli Stati Uniti a fornire all'Ue altri 15 miliardi di metri cubi di Gnl (gas naturale liquefatto) quest'anno è un grande passo (nella direzione dell'indipendenza energetica dalla Russia). Questo sostituirà la fornitura di Gnl che attualmente riceviamo dalla Russia. E guardando al futuro, l'Europa lavorerà per assicurare una domanda stabile di ulteriore Gnl statunitense almeno fino al 2030. Puntiamo a circa 50 miliardi di metri cubi all'anno». Lo ha detto la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen nella sua dichiarazione congiunta con il presidente degli Usa Joe Biden.

Intanto il vicecancelliere tedesco Robert Habeck in conferenza stampa a Berlino ha affermato che «la dipendenza tedesca dall'energia russa diminuisce molto velocemente: sul fronte del carbone siamo passati da una dipendenza del 50% al 25%, sul petrolio dal 35 al 25%, e sul gas dal 55 al 40%. Sono solo tappe intermedie», ha continuato il ministro dell'economia e del clima, spiegando che il governo «ha imboccato la via giusta».

09:47
09:47
Cina: «La NATO è un residuo della Guerra fredda»

La Cina si oppone «con forza ad accuse e sospetti infondati, nonché a qualsiasi tentativo di esercitare coercizione e pressione», ricordando che, «in quanto residuo della Guerra fredda e più grande alleanza militare del mondo, la Nato segue un concetto di sicurezza obsoleto». È il commento di un portavoce della rappresentanza permanente cinese presso l'Ue sul vertice straordinario del Patto Atlantico, in cui i leader hanno invitato tutti gli Stati, inclusa la Cina, a sostenere l'ordine internazionale, compresi i principi di sovranità e di integrità territoriale, in merito all'invasione della Russia a danno dell'Ucraina.

La Cina sostiene che «l'indipendenza sovrana e l'integrità territoriale di tutti i Paesi dovrebbero essere rispettate e che gli scopi e i principi della Carta dell'Onu seguiti. Dallo scoppio della crisi in Ucraina, la Cina ha lavorato attivamente e in modo costruttivo in modo obiettivo e imparziale, per facilitare i colloqui di pace, la cessazione dei conflitti, nonché per evitare una crisi umanitaria su larga scala», ha aggiunto il portavoce.

Il tempo dimostrerà che «la Cina è dalla parte giusta della storia. Nel frattempo, che cosa ha fatto la Nato? Ha ampliato la sua portata geografica e la gamma di operazioni e ha utilizzato le tattiche della Guerra fredda per provocare la rivalità di blocco. Dobbiamo stare in allerta e dire di no a una "nuova Guerra fredda", che va contro la tendenza della storia e le aspirazioni delle persone in tutto il mondo».

Il portavoce ha ricordato poi le vittime di 23 anni fa, il 24 marzo 1999, delle bombe della Nato cadute «sul suolo della Repubblica federale di Jugoslavia, provocando migliaia di vittime tra cui cittadini cinesi e causando lo sfollamento di centinaia di migliaia di persone». Le lezioni della storia «non devono essere dimenticate: la Nato deve avere una buona riflessione su sé stessa, respingere la mentalità della Guerra fredda e cercare di costruire un sistema equilibrato, efficace e sostenibile di architettura di sicurezza europea attraverso il dialogo e la negoziazione secondo il principio della sicurezza indivisibile».

09:23
09:23
Distrutto il maggiore deposito di carburante di Kiev

Il ministero russo della difesa comunica che missili Kalibr hanno colpito e distrutto il maggiore deposito di carburante rimasto a disposizione dei militari ucraini, vicino alla capitale Kiev. Lo riferisce l'agenzia di stampa non governativa russa Interfax.

Il portavoce del ministero russo della difesa, Igor Konashenkov, in un briefing ha spiegato che il lancio dei missili risale a ieri sera ed è stato effettuato dal mare. Il deposito - ha specificato inoltre il portavoce - veniva utilizzato per rifornire l'esercito ucraino nel centro del Paese, stando a quanto indica il quotidiano britannico The Guardian.

09:10
09:10
Per i russi lo stupro è uno strumento di guerra

Le forze russe usano lo stupro come uno «strumento di guerra»: lo ha affermato la procuratrice generale ucraina, Iryna Venediktova, accusando i soldati di Mosca di avere violentato una donna in un'abitazione vicino a Kiev. Lo riporta il quotidiano britannico The Independent.

I soldati, ha detto Venediktova, hanno fatto irruzione in una casa a Brovary, alla periferia orientale della capitale Kiev, dove hanno ucciso il marito della donna e poi hanno aggredito sessualmente sua moglie davanti agli occhi del figlio.

Due corridoi umanitari
Intanto la vice prima ministra Iryna Vereshchuk su Telegram ha annunciato che per oggi sono stati concordati due corridoi umanitari in Ucraina, entrambi nel sud del Paese: vanno da Mariupol a Zaporizhia e da Melitopol a Zaporizhia.

09:07
09:07
135 bambini morti

È salito a 135 il numero dei bambini morti in Ucraina dall'inizio dell'invasione russa, afferma l'ufficio della Procura ucraina in un aggiornamento condiviso dal parlamento di Kiev sul suo profilo Twitter: «Ad oggi 25 marzo, 135 bambini sono morti in Ucraina a causa dell'aggressione dell'esercito russo; 184 bambini sono rimasti feriti». Ieri il bilancio dei bambini morti era di 128.

08:42
08:42
Grave distruzione a Dnipropetrovsk a causa di un attacco missilistico

La Reuters riporta che il governatore dell'Oblast di Dnipropetrovsk, Valentyn Reznichenko, ha riferito che c'è una «grave distruzione» dopo che due missili hanno colpito un'unità militare ucraina alla periferia di Dnipro. Il rapporto dice che i soccorritori stanno cercando persone tra le macerie.

08:38
08:38
Un corridoio umanitario sarà aperto a Mariupol

Un corridoio umanitario sarà aperto oggi a Mariupol per coloro che si possono spostare con un'autovettura privata, lo comunica la Reuters. Nei giorni scorsi sono stati concordati corridoi umanitari in diverse zone dell'Ucraina, ma sempre escludendo la città portuale assediata che è stata devastata da settimane di fuoco di artiglieria.

08:32
08:32
Revocato l'obbligo di quarantena per gli animali domestici provenienti dall'Ucraina

Il cinque per cento circa dei rifugiati provenienti dall'Ucraina porta con sé animali domestici, secondo le autorità federali. Queste ultime hanno pertanto deciso di revocare l'obbligo di quarantena nei loro confronti, anche se la rabbia è ancora presente nel Paese. Il rischio di introdurre in Svizzera questa malattia viene considerato basso dalla Confederazione.

L'Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria (USAV) ha discusso a lungo la questione con le autorità cantonali, ha spiegato oggi alla radiotelevisione della Svizzera tedesca SRF la sua portavoce, Doris Schneeberger. Il rischio è stato soppesato ed è stata presa la decisione di levare la misura. I cani dovrebbero però essere tenuti al guinzaglio per un certo tempo e i gatti non dovrebbero scorrazzare all'aperto, ha aggiunto.

Gran parte degli animali domestici sono stati vaccinati contro la rabbia o non hanno avuto contatti con animali selvatici. Per l'USAV è però importante registrarli all'arrivo.

Secondo la Protezione degli animali, aiutare gli animali domestici aiuta i rifugiati stessi. Sono un grande supporto emotivo per le persone in difficoltà e danno loro la forza di affrontare eventi terribili.

08:26
08:26
L'Ucraina rioccupa le città a est di Kiev

Le forze ucraine hanno rioccupato città e posizioni difensive fino a 35 chilometri a est di Kiev secondo l'intelligence britannica.

L'ultimo aggiornamento dell'intelligence della difesa britannica recita: «I contrattacchi ucraini, e le forze russe che ripiegano su linee di rifornimento sovraccariche hanno permesso all'Ucraina di rioccupare città e posizioni difensive fino a 35 chilometri a est di Kiev. È probabile che le forze ucraine continuino a tentare di respingere le forze russe lungo l'asse nord-occidentale da Kiev verso l'aeroporto di Hostomel. Nel sud dell'Ucraina le forze russe stanno ancora tentando di aggirare Mykolaiv».

07:52
07:52
Nord Stream 2 verso la petizione di fallimento

La società zughese Nord Stream 2 presenterà una petizione di fallimento nei prossimi giorni. Lo riporta il quotidiano tedesco Stuttgarter Zeitung - ripreso dall'agenzia di stampa ufficiale russa Tass -, citando l'amministratore delegato della società Matthias Warnig.

Nord Stream 2 farà ricorso «nei prossimi giorni» al tribunale di Zugo, con una richiesta pertinente che prevede in particolare «una moratoria temporanea» sulle operazioni, ha affermato Warnig.

La certificazione di Nord Stream 2 è sospesa dal 22 febbraio. Gli Stati Uniti hanno introdotto il 23 febbraio sanzioni contro la società e la sua direzione.

07:47
07:47
Difficoltà russe sul terreno

Perché l'Ucraina continua a difendersi. Con un crescente bisogno di armamenti, in particolare proprio di missili anticarro e antiaerei. Secondo l'ultima lista di richieste fatte agli Stati Uniti da Kiev - pubblicata dall'emittente televisiva statunitense Cnn -, all'esercito ucraino servono urgentemente grandi quantitativi di Stinger e Javelin, 500 di entrambe le tipologie. Dal campo, le forze ucraine fanno sapere che le truppe russe hanno fallito nel tentativo di accerchiare la capitale, come nella conquista di Mariupol. E affermano che il ritiro di alcune unità di Mosca è dovuto alla «perdita di oltre il 50% del loro personale».

Da più parti arriva poi la conferma di «obiettivi di alto valore» colpiti dall'esercito di Kiev. Lo affermano le intelligence di Usa e Regno Unito, constatando come la grande nave d'assalto russa Saratov sia stata distrutta durante l'attacco ucraino al porto occupato di Berdyansk. E anche le altre due grandi navi da sbarco Caesar Kunikov e Novocherkassk sono state danneggiate, informa la resistenza. Ora però la Russia «cercherà di riprendere le operazioni offensive in direzione delle città di Brovary e Boryspil per bloccare Kiev da est», avverte l'ultimo rapporto dello Stato maggiore delle forze armate ucraine.

07:44
07:44
Joe Biden in Polonia

Oggi sarà anche il giorno dell'arrivo del presidente degli Usa Joe Biden in Polonia. Nel pomeriggio l'inquilino della Casa Bianca incontrerà le truppe statunitensi a Rzeszow, a circa 100 chilometri dal confine con l'Ucraina. Quei militari «a difesa del fianco orientale della Nato», come ricorda la Casa Bianca. Ad accogliere Biden ci sarà il presidente polacco Andrzej Duda. Mosca intanto continua ad accusare gli Stati Uniti di «aver sostenuto Kiev - riporta l'agenzia di stampa ufficiale russa Tass - nello sviluppo di laboratori segreti per lo sviluppo di armi biologiche di sterminio di massa», con il Comitato investigativo russo che ora ha aperto un'indagine ufficiale.

Tutte scuse, pretesti usati dal presidente russo Vladimir Putin per giustificare la sua cosiddetta operazione speciale, secondo l'Occidente. Un atteggiamento, quello del presidente russo, che al premier britannico Boris Johnson fa pensare che Putin non voglia affatto la pace, ma anzi che «abbia deciso di rilanciare e provare a "groznificare" le grandi città dell'Ucraina nel modo in cui ha sempre cercato di fare», ha detto riferendosi alla città cecena di Grozny, che la Russia bombardò e assediò nel 1999-2000. Johnson ha annunciato che il Regno Unito fornirà a Kiev altri 6.000 missili e investirà altri 30 milioni di euro (31 milioni di franchi) per aiutare a pagare i soldati e i piloti ucraini.

07:40
07:40
Energia oggi al Consiglio europeo

Piatto forte della giornata odierna al Consiglio europeo sarà il tema dell'energia. Proprio il settore su cui Zelensky vorrebbe più decisione da parte dell'Ue, in tema di sanzioni a Mosca. C'è però chi frena, come il premier belga Alexander De Croo. «Nelle settimane passate abbiamo preso delle decisioni irreversibili che ci porteranno nel medio-lungo periodo a disconnetterci dall'energia russa - rileva De Croo -, ma un intervento immediato avrebbe un impatto pesantissimo sulle nostre economie». E intanto la società Nord Stream 2 AG a breve presenterà una petizione di fallimento, anticipa la stampa tedesca.

Decidono di estendere le loro sanzioni Australia e Giappone. Canberra colpisce il presidente della Bielorussia, Alexander Lukashenko, e i membri della sua famiglia, ma anche 22 russi descritti come «propagandisti operativi nella disinformazione». Tra questi figurano caporedattori dei media Russia Today, Strategic Culture Foundation, InfRos e NewsFront. Tokyo invece congelerà i beni di altri 25 cittadini russi, tra cui Igor Shuvalov, ex vice primo ministro e presidente della grande banca statale Vnesheconombank.

07:37
07:37
L'Unione europea assicura il suo sostegno all'Ucraina

Nel comunicato conclusivo del primo dei due giorni del vertice del Consiglio europeo di Bruxelles, l'Ue assicura che «continuerà a fornire aiuti finanziari, politici, materiali e umanitari all'Ucraina»; che resterà «al fianco» di Kiev «e del suo popolo, confermando la dichiarazione di Versailles (Francia) e riconoscendo le aspirazioni ucraine d'ingresso nell'Unione europea». Il Consiglio europeo ha quindi «rinnovato la richiesta alla Commissione si consegnare le sue valutazioni in linea con le procedure d'ingresso dei trattati».

06:52
06:52
Zelensky: «Sanzioni UE un po' tardive»

In un viedeomessaggio postato sul proprio account Facebook, il presidente ucraino Vlodymyr Zelensky ha ringraziato i membri del Consiglio europeo per aver stabilito delle sanzioni contro la Russia, ma ha sottolineato come queste ultime siano giunte con un po' troppo ritardo. Il presidente ucraino ha precisato che, se le sanzioni fossero state preventive, ci sarebbe stata una possibilità che la Russia non sarebbe andata in guerra.

06:41
06:41
Il punto alle 06.30

In un messaggio alla nazione, il presidente ucraino Vlodymyr Zelensky ha dichiarato: «Ci stiamo avvicinando alla pace, ci stiamo avvicinando alla vittoria. Se la Russia avesse saputo cosa li attendeva, sarebbe stata terrorizzata dal venire qui». A Mariupol, intanto, gli abitanti cominciano a morire di fame: a lanciare l’appello è la municipalità della cittadina. Nella notte l’esercito russo avrebbe ucciso altri due minorenni nell’Oblast di Donetsk, a riferirlo è il capo dell’amministrazione locale Pavlo Kyrylenko. Proseguono pure i problemi alla centrale nucleare di Chernobyl, i bombardamenti delle truppe di Mosca sui checkpoint di Slavutych, città in cui risiede molto del personale che lavora all’impianto atomico, impedisce al personale la regolare rotazione dei turni.