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Bombe a grappolo su Zaporizhzhia, evacuati i residenti

Secondo la polizia locale, elementi esplosivi sono sparsi in tutta l'area residenziale e lo sminamento sarebbe in corso – Zelensky: «Dopo Kherson, anche il Donbass e la Crimea conosceranno la gioia della liberazione» – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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Bombe a grappolo su Zaporizhzhia, evacuati i residenti
Red. Online
13.11.2022 07:18
22:57
22:57
«La Russia deve assumersi le proprie responsabilità»

La Russia «deve assumersi le proprie responsabilità» in modo analogo a quanto fatto dalla Germania «alla fine della Seconda guerra mondiale». Lo ha affermato oggi il presidente della Lettonia Egils Levits, in visita a Berlino, durante un discorso tenuto al Bundestag. Durante il suo intervento, Levits ha sottolineato che la Germania, nonostante le grandi colpe per i crimini commessi nel corso della Seconda guerra mondiale, ha instillato nei suoi cittadini «senso di responsabilità» e assunto «l'impegno morale» affinché quanto avvenuto non possa ripetersi. Aggiungendo che la Russia, a differenza della Germania, non ha mai fatto «i conti con la propria storia», Levits ha messo l'accento sul fatto che ciò è tanto meno possibile oggi. «Negli stati autocratici, giudicare il (proprio) passato non è possibile poiché in tal caso inizierebbero a cedere i fondamenti del potere autocratico stesso», ha affermato il Presidente lettone. Rimarcando che il diritto internazionale odierno è nato alla fine della Seconda guerra mondiale in opposizione alle guerre di aggressione e ai crimini contro l'umanità, Levits ha auspicato l'istituzione di un Tribunale speciale per giudicare i crimini commessi dalla Russia in Ucraina: «Questo è giuridicamente possibile. Basta la volontà politica. Ciò permetterebbe di porre fine alla vergognosa confusione di carnefici e vittime. Sarebbe inoltre necessario creare gli strumenti legali perché alla fine della guerra i fondi Russi congelati in Occidente potessero venire usati per la ricostruzione dell'Ucraina», ha concluso il presidente lettone.

21:32
21:32
«Scoperti 400 crimini di guerra russi a Kherson»

«Gli investigatori hanno già documentato più di 400 crimini di guerra russi, sono stati trovati corpi di civili e militari». Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel suo discorso serale. «La situazione nella regione di Kherson è ancora molto pericolosa. Prima di tutto, le mine. Sfortunatamente, uno dei nostri genieri è morto. Altri 4 sono rimasti feriti mentre sminavano».

Il presidente ucraino ha aggiunto che nella regione di Kherson continua la detenzione di soldati e mercenari russi che sono stati abbandonati in questo territorio.

18:59
18:59
Kherson, «Alto rischio di bombardamenti russi, evacuate le zone liberate»

Il presidente dell'amministrazione regionale di Kherson, Yaroslav Yanushevich, ha invitato i residenti dei territori liberati della regione ad evacuare a causa dell'alto rischio di bombardamenti russi. Lo riporta «Ukrainska Pravda».

«Nella regione di Kherson, sulla riva destra, rimane un'alta probabilità di bombardamenti nemici», ha scritto Yanushevich su Telegram, aggiungendo che «i vili nemici prima di fuggire hanno causato seri danni alla nostra infrastruttura critica che fornisce elettricità, calore e acqua. Pertanto, vi consigliamo vivamente di evacuare in regioni più sicure».

18:07
18:07
Putin ordina la smobilitazione degli studenti di Donetsk e Lugansk

Il presidente russo Vladimir Putin ha ordinato di smobilitare gli studenti delle autoproclamate Repubbliche popolari di Donetsk (Dpr) e Lugansk (Lpr), precedentemente reclutati per il servizio militare, e di organizzare il loro ritorno al luogo di studio. Lo ha riferito il portavoce presidenziale Dmitry Peskov, citato da Interfax.

L'agenzia russa ricorda che gli studenti di queste autoproclamate repubbliche sono stati mobilitati prima dell'annessione del Donetsk e del Lugansk alla Russia.

«Le forze della milizia popolare sono ora integrate nelle forze armate russe dopo che la Dpr e la Lpr sono state incorporate in Russia. Putin ha ordinato la smobilitazione degli studenti», ha detto Peskov. Gli studenti smobilitati saranno ora rimandati a casa e continueranno i loro studi, ha osservato.

14:01
14:01
Arrivati in Georgia 700 mila russi dopo la mobilitazione

Circa 700 mila cittadini russi sono partiti per la Georgia dopo che il presidente Vladimir Putin ha annunciato una mobilitazione «parziale» nel Paese per il conflitto in Ucraina.

Lo ha dichiarato il presidente georgiano Salome Zurabishvili a Radio France, ripreso dai media ucraini. Circa 100.000 russi sono rimasti in Georgia, mentre 600.000 potrebbero essere partiti per altri Paesi, ha dichiarato Zurabishvili. In Georgia vivono anche circa 30.000 ucraini costretti a fuggire a causa della guerra.

13:27
13:27
«La ritirata da Kherson riduce la minaccia su Odessa le coste del Mar Nero»

La ritirata dell'esercito russo da Kherson spinge i russi dall'altra parte del fiume riducendo la minaccia a lungo termine per luoghi come Odessa e la costa del Mar Nero.

Lo ha dichiarato il consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, Jake Sullivan, parlando con i giornalisti a bordo dell'Air Force One in rotta verso il vertice dell'Asean.

«Non è certo il capolinea, ma è un grande momento. Ed è dovuto all'incredibile tenacia e abilità degli ucraini, sostenuti dal supporto incessante degli Stati Uniti e dei nostri alleati», ha aggiunto Sullivan stando al sito online del Guardian.

11:04
11:04
«Mosca negozierà dopo la liberazione di Donetsk o Luhansk»

L'appoggio alla guerra nella Federazione Russa sta diminuendo: la società pensa che sia ora di farla finita. Lo ha dichiarato su Twitter il consigliere del presidente ucraino Zelensky, Mikhailo Podolyak.

Questi ha aggiunto che, «politicamente e mentalmente, la Russia non è ancora abbastanza matura per veri negoziati e ritiro delle truppe. Ma accadrà. Subito dopo la liberazione di Donetsk o Luhansk».

08:44
08:44
Grave situazione umanitaria a Kherson, «mancano acqua e pane»

La situazione umanitaria a Kherson è grave, mancano acqua, medicine e pane perchè senza elettricità non si possono usare i forni: ha detto il sindaco di Roman Holovnia, ricordando che prima di ritirarsi dalla città l'esercito russo ha distrutto tutte le infrastrutture. Lo riporta il Guardian.

08:01
08:01
Bombe a grappolo su Zaporizhzhia, evacuati i residenti

A Zaporizhzhia, regione sud-orientale dell'Ucraina dove si trova la più grande centrale nucleare d'Europa, le forze dell'ordine hanno evacuato i residenti del distretto di Shevchenkiv dopo un attacco missilistico russo. La zona è stata colpita da Iskander-K con una carica a grappolo.

«Elementi esplosivi sono sparsi in tutta l'area residenziale. A causa del fatto che quel tipo di munizioni può esplodere in qualsiasi momento, è stata effettuata un'evacuazione temporanea della popolazione. Lo sminamento è in corso.», ha detto la polizia, citata da Unian.

07:51
07:51
L'avvertimento dei filorussi: «Colpendo la diga in migliaia finiranno sott'acqua»

Decine di migliaia di persone in diversi insediamenti della regione di Kherson si troveranno in una zona di inondazione se le forze armate ucraine faranno saltare la diga della centrale idroelettrica Kakhovskaya: ha avvertito parlando con la Tass Vladimir Leontiev, capo del distretto urbano di Novokakhovsky.

«Le località di Dnepryany, Korsunka, un gran numero di abitazioni di Kherson, Kazachiy Lagery e tutta l'area che che si trova più in basso saranno inondati. Si tratta di decine di migliaia di persone. In particolare, alcune migliaia a Nuova Kakhovka, che saranno direttamente colpite dalle inondazioni», ha detto Leontiev, «Novaya Kakhovka si trova a valle, il che significa un dislivello di 15-16 metri. In caso di sfondamento, l'onda si sposterà a valle a 60-70 chilometri all'ora», ha aggiunto.

Da settimane Mosca e Kiev si accusano a vicenda di voler colpire la diga della centrale idroelettrica Kakhovskaya a Kherson.

07:19
07:19
Il punto alle 07.00

Ieri, per la prima volta dopo mesi di occupazione russa, i cittadini di Kherson si sono risvegliati in una città libera e tappezzata delle bandiere gialle e blu dell'Ucraina. E nonostante la mancanza di cibo, luce, acqua e internet, l'euforia della vittoria continua a pervadere la città, mentre la Russia si lecca le ferite per una ritirata che porta il caos fin dentro le stanze del potere a Mosca.

Forte delle «battaglie vinte sul campo», Kiev oggi ha chiuso la porta al dialogo. «Non credo che la questione della ripresa dei negoziati sia possibile ora», ha fatto sapere il procuratore generale dell'Ucraina Andriy Kostin. «La guerra continua», ha rincarato il ministro degli Esteri Dmytro Kuleba, perché «finché vedremo la Russia mobilitare coscritti e portare più armi, ovviamente continueremo» a combattere. Fino a riconquistare tutto il Paese. «Non dimentichiamo nessuno, non lasceremo nessuno indietro», ha assicurato il presidente Zelensky, promettendo che dopo Kherson, anche il Donbass e la Crimea conosceranno la gioia della liberazione.

Mosca da parte sua, ferita ma non ancora sconfitta, ha nominato la città di Genichesk capitale amministrativa temporanea della regione di Kherson, che come affermato ieri dal Cremlino continua ad essere ritenuto «territorio russo» malgrado il ritiro. Mentre l'ex presidente Dmitri Medvedev ha alzato ancora il tiro delle minacce: «Continueremo a riprenderci i territori russi. Per ovvie ragioni, non abbiamo ancora utilizzato tutto il nostro arsenale di possibili armi di distruzione», ma «tutto ha il su tempo». Minacce che Kiev non intende sottovalutare: l'aeronautica ucraina ha lanciato l'allarme sulla possibilità di un massiccio attacco missilistico russo nei giorni del G20 a Bali, mentre Kuleba ha accusato Mosca di giocare agli «hunger games» (i giochi della fame) con le spedizioni di grano. Proprio Kuleba oggi ha incontrato in Cambogia al vertice Asean il segretario di Stato Usa Antony Blinken, che ha assicurato che sarà Kiev a «decidere i tempi e i contenuti» di eventuali negoziati con la Russia dopo le indiscrezioni filtrate ieri su un'amministrazione Biden divisa sulle trattative.

Vladimir Putin intanto, alla vigilia di un G20 che si annuncia particolarmente complicato per la Russia (lui non ci sarà), prova ad uscire dall'isolamento internazionale cercando la sponda giusta per rialzarsi dopo il colpo di Kherson, e in una telefonata con il presidente iraniano Ebrahim Raisi ha discusso «l'ulteriore rafforzamento della cooperazione» con Teheran. Che in termini concreti vuol dire armi.

Sul terreno invece le truppe ucraine hanno ripreso 60 insediamenti nella regione di Kherson, mentre a sud hanno annunciato di aver liberato tremila chilometri quadrati di territorio in 24 ore. Ma anche nella città liberata continuano i timori per le mine nascoste dai russi, costringendo le autorità ad annunciare un coprifuoco notturno e «misure di stabilizzazione» con sminamenti, limitazioni all'ingresso e la caccia ai soldati invasori nascosti tra i civili.

La guerra continua poi sul lungo fronte dell'invasione russa. L'inferno ora è a Donetsk, dove ci sono «battaglie feroci», ha denunciato Zelensky, mentre a Kharkiv l'Aiea ha segnalato gravi danni ad un centro di ricerca nucleare. E si scoprono nuovi orrori a Mykolaiv, con i media ucraini che pubblicano le foto di una stanza per le torture usata dai russi a Snigurivka. Ma se nella desolazione è difficile parlare di bellezza, ci ha pensato Banksy a portare l'arte tra la devastazione del conflitto: alcuni graffiti del celebre street artist sono comparsi sulle macerie degli edifici bombardati di Borodyanka, villaggio martire nei pressi di Kiev. Tra questi, una giovane ginnasta in equilibrio sulle rovine, che regala una sensazione di leggerezza tra le pesanti conseguenze della guerra.