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Oltre 20 attacchi israeliani hanno preso di mira siti militari in tutta la Siria questa notte, «gli attacchi più violenti dall'inizio dell'anno», ha affermato l'Osservatorio siriano per i diritti umani – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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22:43
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Netanyahu: «Il Qatar smetta di fare il doppio gioco»
Il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu esorta il Qatar a «smetterla di fare il doppio gioco» nei negoziati per una tregua con Hamas. «È giunto il momento che il Qatar smetta di giocare su entrambi i fronti con i suoi doppi discorsi e decida se stare dalla parte della civiltà o dalla parte della barbarie di Hamas», ha scritto Netanyahu su X, aggiungendo: «Israele vincerà questa guerra giusta con mezzi giusti».
22:41
22:41
Israele richiama decine di migliaia di riservisti
L'esercito israeliano sta richiamando decine di migliaia di riservisti in vista dell'espansione pianificata dell'offensiva contro Hamas a Gaza, secondo quanto riportato dai media israeliani. I riservisti saranno inviati a sostituire i coscritti e i soldati in servizio attivo in Israele e nella Cisgiordania occupata, in modo che questi possano essere riassegnati a Gaza, secondo quanto riportato dalle agenzie di stampa. Un portavoce militare non ha né confermato né smentito le notizie, ma tra coloro che hanno ricevuto gli ordini di mobilitazione figurano anche parenti di giornalisti dell'AFP.
21:34
21:34
Escalation e sfollamenti a Gaza, domani l'ok di Israele
Domani il gabinetto israeliano politico-di sicurezza approverà l'escalation dell'IDF nella Striscia. Lo riferisce il notiziario della tv pubblica Kan. L'IDF ritiene che Hamas stia operando in strutture non organizzate, a parte tre brigate, e che stia reclutando ragazzini di 14-16 anni.
Il piano del capo di stato maggiore prevede l'acquisizione di territori che l'IDF rastrellerà, restandoci con una operazione definita «Piano Piccola Gaza». L'IDF evacuerà la popolazione dal nord e dal centro, saranno costruiti complessi umanitari tra le rotte Morag e Filadelfia, dove il cibo sarà distribuito da aziende private e altre organizzazioni.
20:19
20:19
Israele, proteste contro il governo per il rilascio degli ostaggi
Sono riprese a conclusione dello Shabbat le manifestazioni contro il governo e per la fine della guerra. Durante la protesta a Tel Aviv, Einav Tsangauker, madre dell'ostaggio Matan, ha accusato il premier Benyamin Netanyahu di condurre il Paese verso un'ulteriore escalation militare che mette a rischio la vita degli ostaggi a Gaza.
«Netanyahu intende richiamare i riservisti per un'altra offensiva che porterà solo alla morte dei nostri cari», ha dichiarato, chiedendo la rimozione del governo. Altre manifestazioni si sono tenute a Haifa, Gerusalemme, Beer Sheva e Ofakim, con la partecipazione di familiari delle vittime del 7 ottobre. I manifestanti chiedono il ritorno degli ostaggi, la fine della guerra e l'istituzione di una commissione d'inchiesta.
20:19
20:19
L'associazione media esteri chiede a Israele l'accesso a Gaza
In occasione della Giornata mondiale della libertà di stampa, l'Associazione della stampa estera in Israele ha chiesto al governo di revocare il divieto d'ingresso dei giornalisti stranieri nella Striscia di Gaza.
«A diciotto mesi dall'inizio della guerra contro Hamas, Israele continua a impedire l'accesso della stampa internazionale a Gaza», si legge nella nota dell'organizzazione, che rappresenta circa 130 testate globali. A luglio, l'associazione ha presentato una petizione all'Alta Corte di Giustizia.
20:17
20:17
«Gruppi armati e civili saccheggiano i depositi di aiuti a Gaza»
Secondo i media israeliani, che citano l'Associated Press, non nord della Striscia di Gaza sono esplosi i saccheggi di magazzini umanitari e commerciali da parte di gruppi armati e civili, in un contesto di grave emergenza umanitaria dopo oltre due mesi di blocco imposto da Israele.
I saccheggi, che sarebbero iniziati mercoledì scorso, hanno colpito depositi delle Nazioni Unite, organizzazioni di aiuto, panifici e negozi. I responsabili, alcuni dei quali armati, non sono stati identificati.
17:51
17:51
Hamas diffonde un video shock, un ostaggio coperto di sangue
Hamas ha diffuso un video in cui si vede l'ostaggio Maxim Harkin, ferito, fasciato, insanguinato, apparentemente raggiunto dai miliziani in un tunnel ostruito da terra e detriti. Il giovane parla con fatica, con la testa e un occhio bendati, un braccio ferito.
Maxim Harkin, 35 anni, rapito al festival Nova il 7 ottobre 2023, è nato nella regione di Donetsk, in Ucraina, e sua madre ha la cittadinanza russa. A febbraio, l'ambasciatrice israeliana in Russia, Simona Halperin, ha dichiarato che Mosca si sta occupando del suo rilascio.
Nel video Hamas lascia intendere che il tunnel sia stato preso di mira da un attacco aereo israeliano. Nelle immagini un miliziano scava con una pala per raggiungere il rapito in un tunnel angusto, lo rianima e usa la maschera dell'ossigeno. Poi la clip fa vedere Harkin che rilascia una dichiarazione.
«Solo grazie al Creatore sono riuscito a sopravvivere. Ecco il risultato della pressione militare della guerra, per liberare gli ostaggi, come Netanyahu e la sua coalizione raccontano al popolo» dice a fatica il giovane. «La mia situazione è molto grave, non ho medicine, nemmeno si parla di essere portato in ospedale. Non so cosa sia successo al mio amico (Bar Kuperstein). Se il figlio di Netanyahu o di qualcuno della sua coalizione fosse qui, vi assicuro che la guerra sarebbe finita da tempo. Ma non è così, ed è per questo che ci troviamo qui: 59 ostaggi sottoterra a Gaza», mormora il rapito.
«Vi chiedo, popolo, uscite per noi. Non abbiamo alcuna speranza se non voi. Tutti sono contro di noi, per favore aiutateci. Vi imploro: non lasciate che il governo normalizzi questa situazione. Senza di voi, non abbiamo alcuna speranza. E ora Netanyahu dirà che è guerra psicologica... Ma vi dico che questo video sarà l'ultima cosa che la mia famiglia vedrà di me», conclude Harkin, prigioniero di Hamas a Gaza da 575 giorni.
16:57
16:57
«Decine di terroristi eliminati a est della Striscia di Gaza»
L'Idf rende noto che le forze israeliane continuano a operare nel settore operativo di sicurezza nel quartiere di Shujaiyya, a est di Gaza, dove sono state distrutte infrastrutture terroristiche, eliminate decine di terroristi appartenenti a Hamas e sequestrate numerose armi.
Inoltre, è stato distrutto un deposito di armamenti che, secondo l'esercito, rappresentava una minaccia diretta per le truppe.
15:37
15:37
«Almeno 57 palestinesi morti di fame per blocco aiuti»
Almeno 57 palestinesi sono morti di fame dal 7 ottobre 2023 ad oggi, a causa del blocco israeliano in corso sulla Striscia di Gaza, secondo fonti governative di Gaza, che fa capo ad Hamas citate da Anadolu.
«Il numero delle vittime della politica della fame è salito a 57 morti e il bilancio è destinato ad aumentare a causa della continua chiusura dei valichi e del divieto di ingresso di cibo, latte in polvere, integratori alimentari e decine di farmaci essenziali», in atto per il 63/o giorno consecutivo, ha avvertito l'ufficio stampa in una nota. Questa mattina, una fonte medica ha riferito ad Anadolu che un bambino era morto per malnutrizione e disidratazione presso l'ospedale pediatrico Al-Rantisi di Gaza City.
Hamas condanna l'uso della fame da parte di Israele come arma di guerra e denuncia «il silenzio internazionale di fronte al genocidio in corso da parte di Israele a Gaza», esortando la comunità internazionale, le organizzazioni umanitarie e i gruppi per i diritti umani a «intraprendere azioni immediate per aprire tutti i valichi di frontiera e garantire l'ingresso urgente di cibo e medicine prima che sia troppo tardi».
14:28
14:28
«Caccia dell'IDF stanno attaccando Hama, in Siria»
Secondo la tv al Mayadeen, i caccia israeliani stanno attaccando la città di Hama, nella Siria centrale. Intanto l'emittente saudita al Hadath riferisce che «un elicottero israeliano ha consegnato aiuti umanitari e attrezzature per i drusi nella città di As-Sweida, in Siria».
12:56
12:56
Inviato speciale Onu a Israele: «Cessi subito gli attacchi in Siria»
L'inviato speciale delle Nazioni Unite per la Siria, Geir Pedersen, ha esortato Israele a «cessare immediatamente i suoi attacchi», dopo che l'esercito israeliano ha fatto sapere di aver nuovamente colpito siti militari siriani durante la notte.
«Condanno fermamente le continue e crescenti violazioni della sovranità siriana da parte di Israele, inclusi i molteplici attacchi aerei a Damasco e in altre città», ha dichiarato Pedersen in un post su X, aggiungendo: «Chiedo che questi attacchi cessino immediatamente e che Israele smetta di mettere in pericolo i civili siriani e rispetti il diritto internazionale e la sovranità, l'unità, l'integrità territoriale e l'indipendenza della Siria».
10:26
10:26
«USA-Israele vicini a intesa su ripresa aiuti a Gaza»
Gli Stati Uniti, Israele e i rappresentanti di una nuova fondazione internazionale sono vicini a un accordo su come riprendere la consegna degli aiuti umanitari a Gaza, evitando che finiscano sotto il controllo di Hamas.
Lo riferisce Axios citando due funzionari israeliani e una fonte statunitense a conoscenza del piano. Le fonti sostengono che durante e prima del cessate il fuoco, Hamas è riuscito a prendere il controllo della maggior parte degli aiuti che sono entrati nella Striscia e ha venduto parte degli aiuti utilizzando i milioni di dollari di entrate per pagare i miliziani della sua ala militare.
Dopo che l'accordo per il cessate il fuoco a Gaza è crollato due mesi fa, Israele ha bloccato tutte le consegne di cibo, acqua e medicine nell'enclave, aggravando la crisi umanitaria. Le agenzie umanitarie delle Nazioni Unite affermano che le scorte di cibo a Gaza si esauriranno entro pochi giorni. I funzionari israeliani sostengono che si esauriranno completamente in tre o quattro settimane.
La sospensione delle consegne di aiuti il 2 marzo ha fatto precipitare l'enclave in una situazione caotica che ha portato a diffusi saccheggi. I funzionari israeliani sostengono che il nuovo sistema di consegna degli aiuti indebolirà Hamas perché sarà escluso dalla governance di Gaza.
10:13
10:13
Attacco israeliano a Khan Younis: 11 morti tra cui 3 bambini
L'agenzia per la Protezione civile di Gaza ha dichiarato che un attacco israeliano notturno sul campo profughi di Khan Yunis ha ucciso almeno 11 persone, tra cui tre bambini.
Il portavoce della protezione civile, Mahmud Bassal, ha riferito che 11 persone sono state uccise «dopo il bombardamento della casa della famiglia Al-Bayram nel campo di Khan Yunis», nel sud di Gaza, dicendo all'Afp che otto delle vittime appartenevano alla stessa famiglia allargata, tra cui un bambino e una bambina, entrambi di un anno, e un neonato di un mese.
Contattato dall'Afp, l'esercito israeliano non ha rilasciato dichiarazioni immediate sull'attacco.
09:21
09:21
«Israele intensificherà le operazioni militari a Gaza»
Il gabinetto di sicurezza durante la notte ha approvato il progetto di espandere le operazioni militari nella Striscia di Gaza, richiamando anche diverse brigate di riservisti e mobilitando l'Ottava divisione di fanteria. Lo scrive il Jerusalem Post, in riferimento all'esercito israeliano.
09:09
09:09
Houthi: «Raid notturni USA sullo Yemen, inclusa Sanaa»
I ribelli filoiraniani yemeniti Houthi hanno denunciato vari raid aerei sullo Yemen, compresa la capitale Sanaa, che i ribelli controllano.
Lo afferma l'agenzia di stampa dei ribelli sciiti Saba, citata anche dai media israeliani, che non fornisce ulteriori dettagli, se non sui luoghi colpiti: Sanaa, e i vicini distretti di Bani Hashish e Khab al-Shaaf.
Gli Stati Uniti dallo scorso 15 marzo hanno avviato un'operazione di contrasto militare aereo degli Houthi denominata 'Rough Rider' per contrastare gli attacchi dei ribelli alleati di Teheran contro le navi di Israele e occidentali nel Mar Rosso e contro Israele stesso.
Le sirene sono risuonate in Israele, dove durante la notte l'Idf afferma di aver abbattuto un missile lanciato dallo Yemen.
08:06
08:06
Il punto alle 8
Diversi attacchi israeliani hanno preso di mira la zona attorno alla capitale siriana Damasco e la parte occidentale del Paese, hanno riferito i media statali, poche ore dopo che Israele ha riferito di un attacco nei pressi del palazzo presidenziale di Damasco.
L'agenzia di stampa ufficiale siriana Sana ha parlato di «attacchi di aerei israeliani nei pressi della città di Harasta, vicino a Damasco». Secondo Sana e un canale Telegram della coalizione armata al potere, altri attacchi israeliani hanno preso di mira anche due città nelle regioni occidentali di Hama e Latakia.
Oltre 20 attacchi israeliani hanno preso di mira siti militari in tutta la Siria questa notte, «gli attacchi più violenti dall'inizio dell'anno», ha affermato l'Osservatorio siriano per i diritti umani.
«Più di 20 attacchi israeliani hanno preso di mira magazzini e siti militari a Deraa, vicino a Damasco, e nelle regioni di Hama e Latakia», ha affermato l'osservatorio. «Questi raid sono i più violenti dall'inizio dell'anno», ha aggiunto l'ong.
L'esercito israeliano ha annunciato di aver colpito un'infrastruttura militare in Siria. Si tratta, si legge in una dichiarazione, di «un sito militare, cannoni antiaerei e infrastrutture missilistiche terra-aria. L'esercito - si legge ancora - continuerà ad agire, se necessario, per difendere i civili israeliani».
Secondo l'agenzia di stampa ufficiale siriana Sana, un civile è rimasto ucciso. Gli attacchi sono avvenuti dopo sanguinosi combattimenti nei pressi di Damasco e nel sud del Paese, al confine con Israele, che hanno coinvolto combattenti della minoranza drusa, la cui causa è stata sposata da Israele.