Energia

Buona notizia per il Ticino: l'Italia ha abbastanza gas per l'inverno

Lo afferma Bloomberg citando dati e fonti: le importazioni dalla Russia si sono ridotte al 10% mentre le capacità di stoccaggio sono al 90%
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Marcello Pelizzari
28.09.2022 14:30

Sì, l’Italia ha abbastanza forniture di gas alternative alla Russia per sopperire a eventuali carenze questo inverno. Una notizia, anche per noi ticinesi che – come noto – dipendiamo dai flussi provenienti dalla vicina Penisola. A dirlo è un articolo di Bloomberg, che cita fonti autorevoli ancorché anonime, con tanto di dati a corredo.

Gli accordi di Draghi

Detto in altri termini, il previsto aumento delle consegne di gas da Algeria ed Egitto, questo inverno, potrebbe coprire il quantitativo di gas che l’Italia ancora pesca dalla Russia. Roma, in questo senso, intendeva raggiungere l’indipendenza energetica da Mosca entro il 2025. Un obiettivo da raggiungere con una certa calma, insomma. Secondo le cifre riportate da Bloomberg, tuttavia, il gas targato Federazione Russa già oggi è «solo» il 10% delle importazioni italiane. Prima dell’invasione, quella percentuale viaggiava attorno al 40.

Di più, in primavera entreranno in vigore gli accordi firmati dal governo Draghi in vari Paesi, nello specifico in Africa. Significa, insomma, che l’Italia potrà staccarsi dal gas russo in tempi decisamente minori rispetto a quanto annunciato a suo tempo.

I nuovi fornitori

L’Italia, in particolare, ha stretto una partnership strategica con l’Algeria: in questi mesi caratterizzati dal conflitto in Ucraina e, di riflesso, dalla guerra energetica avviata da Vladimir Putin il Paese nordafricano è diventato il principale fornitore di Roma. A ruota l’Egitto, la Turchia e l’Azerbaigian. Ma anche la Norvegia.

Fatte queste premesse, va ricordato ad ogni modo che il gas delle fonti citate, in larga parte, arriverà in Italia con l’etichetta GNL. Ovvero, sarà liquefatto e richiederà al Paese una maggiore capacità di rigassificazione. Di qui le pressioni (e le polemiche) attorno all’impianto di Piombino, in Toscana, che potrebbe processare 5 miliardi di metri cubi di gas all’anno: l’installazione, però, è rallentata dall’opposizione delle autorità locali, restie (eufemismo) ad avere una struttura simile nei pressi del centro abitato.

E il prezzo è crollato

Claudio Descalzi, l’amministratore delegato di ENI, la compagnia energetica italiana, nei giorni scorsi ha ribadito l’importanza della rigassificazione. Proprio nell’ottica di uno stop alle importazioni di gas russo, che avevano permesso al Paese di portare il livello di stoccaggio al 90% prima dell’inverno.

Nel frattempo, a sorpresa ma nemmeno troppo, i prezzi del gas in Italia sono crollati. E la Penisola è pure diventata esportatrice nel resto d’Europa, Svizzera ovviamente compresa. Una buona notizia.

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