Camionisti polacchi sospendono il blocco al confine ucraino

I camionisti polacchi sospenderanno il blocco portato avanti da mesi al confine ucraino in seguito a un accordo con il governo. Lo hanno riferito le autorità di Varsavia, in una mossa che potrebbe risolvere quello che da tempo è motivo di scontro tra i due Paesi alleati contro la Russia di Vladimir Putin.
I trasportatori hanno confermato la sospensione, in vigore da domani fino a marzo, ma hanno avvertito che torneranno al confine se le loro richieste non saranno state soddisfatte. Kiev aveva definito «catastrofiche» le conseguenze della protesta: l'Ucraina fa molto affidamento sul trasporto stradale con la Polonia, membro dell'Ue, per le sue esportazioni e importazioni, in particolare dopo l'invasione russa.
«La protesta sarà sospesa fino al 1 marzo», ha detto ai giornalisti il ministro polacco delle infrastrutture Dariusz Klimczak insieme ai rappresentanti degli autotrasportatori. «Abbiamo un accordo. Un accordo atteso da tempo non solo dai trasportatori polacchi, ma anche da molti imprenditori polacchi, dalla Commissione europea, dall'Ucraina», ha aggiunto.
Il ministro ucraino delle infrastrutture Oleksandr Kubrakov ha confermato che i valichi di frontiera sono stati riaperti e ha detto che Kiev è pronta a un «dialogo sostanziale» con le autorità polacche, aggiungendo che trovare una soluzione alla questione è «una condizione per la sopravvivenza della nostra economia».
Gli autotrasportatori polacchi bloccano la frontiera da novembre per chiedere il ripristino delle restrizioni all'ingresso nell'Unione europea per i loro colleghi ucraini. L'Unione ha infatti sospeso il sistema dei permessi per i camionisti di Kiev dopo l'invasione, ma i trasportatori stradali polacchi affermano che la mossa ha avuto un impatto negativo sui loro guadagni.