Caso Stormy Daniels: Trump è colpevole

«Colpevole». Dopo aver deliberato per oltre 11 ore sull'arco di due giorni, al tribunale di Manhattan la giuria ha raggiunto un verdetto per il caso che vedeva l'ex presidente Donald Trump al banco degli imputati per il caso Stormy Daniels. Partito il 15 aprile, il processo ruotava attorno al presunto pagamento (130 mila dollari) alla pornostar. Nel 2016, questa l'ipotesi dell'accusa, Trump aveva comprato il silenzio di Daniels riguardo a un rapporto sessuale avuto con il tycoon una decina di anni prima e lo avrebbe fatto tramite la sua azienda e l'avvocato Michael Cohen.
Stando all'accusa, quei soldi erano parte della campagna politica di Trump e la transazione non sarebbe stata registrata correttamente. Una ricostruzione, appunto, confermata dalla giuria.
Colpevole di tutti i capi d'accusa
Letto di fronte a un Donald Trump impassibile, il verdetto della giuria ha dichiarato il tycoon colpevole di tutti e 34 i capi d'accusa. Un verdetto, di per sé, storico: Donald Trump diventa il primo ex presidente americano condannato in un processo penale e anche il primo candidato presidenziale a correre come pregiudicato, uno status che comunque non gli impedisce di essere eletto alla posizione di commander in chief. La condanna, che sarà stabilita in un'udienza successiva, può variare da un massimo di 4 anni di carcere alla multa.
«Un processo farsa»
Imperturbabile in aula, uscito dal tribunale Trump si è lasciato andare di fronte ai media: «È stato un processo farsa, è una vergogna. Sono un uomo innocente», ha commentato a caldo l'ex presidente. «Il nostro intero Paese è stato imbrogliato. Questo è stato fatto dall'amministrazione Biden per ferire o danneggiare un avversario, un avversario politico», ha continuato Trump, annunciando che continuerà «a combattere». «Il vero verdetto sarà il 5 novembre», ha aggiunto, facendo riferimento all'Election Day, il giorno delle elezioni che lo vedrà sfidare nuovamente Joe Biden.
Da parte sua, lo speaker della Camera e stretto alleato di Trump, il repubblicano Mike Johnson, ha commentato: «Oggi è un giorno vergognoso nella storia americana. I democratici esultano per la condanna del leader del partito avversario con accuse ridicole, basate sulla testimonianza di un criminale radiato dall'albo e condannato (Michael Cohen, ndr)». Su X, Johnson, ha accusato il presidente Joe Biden di aver strumentalizzato la giustizia: «Si è trattato di un esercizio puramente politico, non legale. L’utilizzo del nostro sistema giudiziario come arma è stato un segno distintivo dell’amministrazione Biden, e la decisione di oggi è un’ulteriore prova che i democratici non si fermeranno davanti a nulla pur di mettere a tacere il dissenso e schiacciare i loro oppositori politici».
«Nessuno è al di sopra della legge»
«Il verdetto di colpevolezza contro Donald Trump dimostra che nessuno è al di sopra della legge», ha invece commentato il direttore della campagna Biden-Harris, Michael Tyler. «Ma il verdetto di oggi non cambia il fatto che il popolo americano si trova di fronte a una realtà semplice e cioè c'è un solo modo per tenere Donald Trump fuori dallo Studio Ovale: alle urne», ha sottolineato.
Un concetto, questo, ribadito dal presidente stesso che, pochi minuti dopo la lettura del verdetto, ha pubblicato sul proprio profilo X la stessa frase, con un link per le donazioni alla campagna.