Il caso

CEDU condanna la Russia: «Ha imposto la censura a Google»

Mosca, secondo la Corte europea dei diritti dell'uomo, non ha rispettato la libertà di espressione del motore di ricerca, imponendogli multe e penalità estremamente onerose in seguito al rifiuto di rimuovere alcuni contenuti da YouTube
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Ats
08.07.2025 11:44

La Russia è stata condannata dalla Corte europea per i diritti dell'uomo (CEDU) per non aver rispettato la libertà d'espressione di Google imponendole multe e penalità estremamente onerose in seguito al rifiuto di rimuovere certi contenuti da YouTube, tra cui alcuni collegati all'oppositore Alexei Navalny, e anche per il mancato ripristino dell'emittente Tsargrad - di proprietà dell'oligarca filo-putiniano Konstantin Malofeev - sulla medesima piattaforma.

I fatti si sono verificati tra i 2020 e il 2022, quando le autorità russe hanno inviato a Google una serie di richieste di rimozione di contenuti giudicati illegali pubblicati su YouTube. In alcuni casi il gigante tecnologico ha accettato, ma per altri si è rifiutato, incorrendo così in stangate da milioni di euro.

Mountain View si è vista inoltre multata per aver rifiutato di ripristinare gli account YouTube e Gmail di Tsargrad TV, il cui proprietario Malofeev è sotto sanzioni da parte degli Stati Uniti e dell'nione europea.