Censurato un film «blasfemo» sull'Islam: è polemica in Gran Bretagna

È polemica nel Regno Unito dopo la decisione annunciata dalla grande catena di cinema Cineworld di ritirare temporaneamente dalle sale The Lady of Heaven: film di recente uscita denunciato da gruppi di fedeli musulmani come «blasfemo».
La sospensione delle proiezioni è scattata a partire dalle proteste scatenatesi a Sheffield - città postindustriale inglese a forte presenza di comunità con radici islamiche - e poi estesesi ad altre città largamente multietniche come Birmingham, Bolton, Bradford e - in misura minore - Londra.
Qua e là sono stati attaccati manifesti contro la pellicola, con la scritta Allah akbar (Allah è il più grande). Mentre gruppi fino a 200 manifestanti si sono radunati nei giorni scorsi dinanzi ad alcuni cinema.
Alla fine, i vertici di Cineworld hanno deciso di cedere e di cancellare almeno per ora la programmazione del film, opera a sfondo storico in cui Fatima, figlia del profeta Maometto, viene interpretata in carne ossa: cosa considerata come una bestemmia da alcuni ambienti religiosi osservanti secondo i quali la tradizione dell'Islam non consente di mostrare immagini di sorta delle sue figure più venerate.
Il produttore del film, Malik Shibak, musulmano di nascita, ha da parte sua negato ogni intento blasfemo. E ha contestato la censura subita in un'intervista a GB News, canale filo brexiteer all news, concessa a Nigel Farage, ex leader euroscettico radicale riciclatosi come anchorman dopo essersi defilato dalla politica attiva, sottolineando come in molte realtà islamiche sia «più che normale» ritrarre di persona Fatima in film o immagini iconografiche.
Mentre Claire Fox, scrittrice e membro della Camera dei Lord divenuta negli anni scorsi sostenitrice del Partito della Brexit di Farage dopo aver militato in gioventù nell'ultrasinistra, ha denunciato «la resa» alle proteste come «un disastro per l'arte e un pericolo per la libertà di espressione».