Guerra

C'era una volta Mariupol: la città ucraina rasa al suolo dai russi

Google Earth ha diffuso le immagini della città prima e dopo l'invasione russa: nelle nuove foto macerie, tombe e distruzione
©Google Earth
Red. Online
28.04.2023 14:00

C’era una volta Mariupol, città portuale di 400 mila abitanti affacciata sul mar d'Azov. Lo scorso 25 aprile Google Earth e Google Maps hanno aggiornato le loro immagini satellitari della città ucraina, oggi irriconoscibile. Le precedenti immagini satellitari erano state catturate a giugno del 2021, prima dell'invasione dell'Ucraina da parte della Russia. Le nuove foto sono state scattate in diversi momenti della guerra: in alcune parti della città si vedono incendi, mentre in altre zone è possibile osservare gli occupanti russi che costruiscono nuovi edifici per cancellare le prove della loro brutalità. Mariupol ha subito incessanti bombardamenti russi per più di 80 giorni: le truppe di Putin, determinate a prendere la città portuale, l’hanno ridotta in macerie.

Il centro di Mariupol.
Il centro di Mariupol.

Il teatro di Mariupol

Il Mariupol Drama Theatre è stato distrutto da due attacchi aerei russi. Nel marzo 2022, nonostante la scritta «bambini» all'esterno dell'edificio, per indicare che, questo, era stato trasformato in un rifugio antiaereo dai civili, i russi hanno colpito ugualmente. Secondo l'Associated Press, circa 600 persone sono state uccise negli attacchi aerei contro il teatro di Mariupol. Amnesty International ha condannato quanto avvenuto, parlando di «un chiaro crimine di guerra». L'immagine pubblicata qua sopra non è recente: i russi hanno demolito l'edifico a dicembre del 2022. Secondo Petro Andryushchenko, consigliere del sindaco in esilio, i russi ha distrutto ciò che restava del teatro per «nascondere i crimini di guerra».  

L'acciaieria Azovstal

Il complesso industriale Azovstal è diventato famoso per esser stato l'ultima roccaforte dei difensori di Mariupol. L'acciaieria è stata bersagliata da attacchi aerei e colpita dai mortai. Nell'acciaieria Azovstal i combattenti ucraini, ma anche i dipendenti dell'impianto e le loro famiglie, hanno resistito all'assedio delle truppe russe per due mesi, prima di cedere: ad aprile dell'anno scorso, 2.439 persone si sono arrese ai russi. La resa di Azovstal ha rappresentato la definitiva caduta di Mariupol. Le autorità occupanti, riporta Meduza, hanno fatto sapere che non ricostruiranno l'impianto distrutto.  

Il cimitero di Staryi Krym

Nel cimitero di Staryi Krym, nella periferia occidentale di Mariupol, sono visibili centinaia di nuove tombe. Secondo Meduza, la maggior parte delle lapidi non riporta nomi e cognomi delle vittime. L'Associated Press scrive di almeno 10 mila nuove tombe sparse per tutta Mariupol e stima che il bilancio dall'inizio dell'invasione russa sia di almeno 25 mila morti. Stando a una analisi citata dal Guardian, il 46% degli edifici di Mariupol è stato danneggiato o distrutto durante l'assedio russo. Secondo l'ONU fino al 90% degli edifici residenziali a più piani è stato danneggiato o distrutto. Lo stesso Vladimir Putin, lo scorso marzo, si è recato a Mariupol per la prima volta dall'inizio dell'invasione, in una sorta di spottone propagandistico sulla ricostruzione della città. Le autorità russe hanno affermato di aver costruito centinaia di nuovi appartamenti e stanno cercando di far tornare nella città gli abitanti fuggiti durante i bombardamenti. Viste le immagini satellitari, non sembra proprio il posto più accogliente in cui tornare a vivere.

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