Los Angeles

ChatGPT ha incastrato il sospettato dell'incendio di Pacific Palisades

Gli investigatori hanno arrestato Jonathan Rinderknecht dopo aver analizzato le sue conversazioni con l'intelligenza artificiale – Mesi prima del rogo, aveva chiesto all'AI di creare un'immagine di una città in fiamme
©Jae C. Hong
Red. Online
09.10.2025 17:00

I sospetti c'erano. Ma a farli diventare realtà è stato ChatGPT. Il 29.enne Jonathan Rinderknecht è stato arrestato con l'accusa di aver appiccato l'incendio di Pacific Palisades a Los Angeles, lo scorso 7 gennaio. Rogo in cui sono morte 12 persone e sono state distrutte più di 6.000 case.

A incastrare Rinderknecht definitivamente, però, è stata l'intelligenza artificiale. Tra le prove raccolte dai suoi dispositivi digitali è stata infatti trovata un'immagine generata da lui su ChatGPT che raffigurava una città in fiamme, come hanno confermato i funzionari del dipartimento di giustizia. 

Come detto, quello appiccato da Rinderknecht è stato, secondo le autorità, uno degli incendi più distruttivi nella storia di Los Angeles. Le fiamme erano divampate nelle vicinanze di un sentiero escursionistico, che dominava il ricco quartiere costiero di Pacific Palisades. Quello stesso giorno, sempre a Los Angeles, era divampato anche l'incendio di Eaton, in cui sono morte 19 persone e distrutti 9.400 edifici. Le cause del rogo, tuttavia, rimangono ancora incerte. 

Quanto all'incendio di Palisades, per cui è stato accusato il 29.enne, si registrano danni per circa 150 miliardi di dollari. In totale, si stima siano bruciati più di 23.000 acri (9.308 ettari) di vegetazione. Le fiamme, dopotutto, erano state spente più di tre settimane dopo: in una ventina di giorni hanno distrutto interi quartieri e devastato alcune zone di Topanga e Malibu. Tra le migliaia di strutture distrutte dagli incendi c'erano anche diverse case di celebrità, tra cui quelle di Paris Hilton, Mel Gibson e Jeff Bridges. 

Jonathan Rinderknecht, tradito dall'immagine da lui stesso generata con l'AI, è stato arrestato martedì in Florida. Come si legge sui media internazionali, il procuratore degli Stati Uniti Bill Essayli in conferenza stampa ha dichiarato che il 29.enne è accusato di distruzione di proprietà tramite incendio. «Ci auguriamo che l'arresto offra un po' di giustizia a tutti coloro che sono stati colpiti», ha dichiarato Essayli. 

Le autorità, tuttavia, non hanno escluso ulteriori accuse, come quella di omicidio, nei confronti di Rinderknecht. L'uomo è comparso ieri in tribunale in Florida, non dichiarandosi colpevole. Oggi tornerà alla Corte Distrettuale degli Stati Uniti di Orlando per un'udienza sulla cauzione. Non è previsto che si dichiari ufficialmente colpevole prima dell'udienza preliminare a Los Angeles, prevista per le prossime settimane.

Secondo le ricostruzioni delle autorità, il signor Rinderknecht viveva e lavorava in California. Si sarebbe trasferito in Florida poco dopo l'incendio, che avrebbe appiccato nel giorno di Capodanno. Il rogo iniziale – identificato come «incendio di Lachman» era stato domato rapidamente dai vigili del fuoco, ma si era esteso sottoterra, tra le radici di una fitta vegetazione. Le fiamme, per questo motivo, erano divampate di nuovo, complici le forti raffiche di vento.

Le autorità hanno dichiarato che il sospettato conosceva la zona perché era un ex residente di Pacific Palisades. Dalle ricostruzioni è emerso che viveva a un isolato di distanza dallo Skull Rock Trailhead, dove avrebbe appiccato il fuoco. Secondo l'accusa, lo ha acceso con una fiamma libera dopo aver completato una corsa come autista Uber alla vigilia di Capodanno.  A tal proposito, due passeggeri che avevano viaggiato con Rinderknecht quella notte hanno riferito agli investigatori di ricordare che il loro autista «sembrava agitato e arrabbiato». 

Tradito da ChatGPT

Come anticipato, a confermare la colpevolezza del 29.enne è stato il materiale trovato all'interno del suo telefono. A cominciare dalle numerose chiamate al 911 effettuate poco dopo la mezzanotte del giorno di Capodanno. 

Oltre all'immagine generata con l'AI, le autorità hanno rinvenuto anche messaggi scritti da Rinderknecht a ChatGPT. Tra questi: «Sei colpevole se un incendio è causato dalle tue sigarette?».

L'immagine, invece, risale al luglio 2024. Qualche mese prima dell'incendio, il 29.enne avrebbe chiesto a ChatGPT di creare un'immagine di un «dipinto distopico» che includesse una foresta in fiamme e una folla di persone in fuga dall'incendio. La sua richiesta includeva il testo: «Al centro [del dipinto], centinaia di migliaia di persone in condizioni di povertà stanno cercando di superare un gigantesco cancello con un grande simbolo del dollaro sopra. Dall'altra parte del cancello e dell'intero muro c'è un conglomerato delle persone più ricche. Se ne stanno lì tranquilli, guardando il mondo andare in fiamme e osservando la gente che lotta. Ridono, si divertono e ballano». Un prompt che, agli investigatori, ha ricordato inevitabilmente l'incendio di Pacific Palisades. 

Non solo. Un mese prima di appiccare, presumibilmente, l'incendio, Rinderknecht aveva scritto ancora a ChatGPT: «Ho letteralmente bruciato la Bibbia che avevo. È stata una sensazione incredibile. Mi sono sentito così liberato».