La polemica

Che cosa c'è dietro l'ultima sparata di Silvio Berlusconi?

L'attacco a Giorgia Meloni ma anche il gioco politico, l'amicizia con Vladimir Putin fra vodka e lambrusco: perché il Cavaliere ha ripreso la narrazione filo-russa?
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Red. Online
13.02.2023 09:45

Vittorio Sgarbi, forse, ha centrato il nocciolo: Silvio Berlusconi è «un ammiratore di Putin e quando si sfoga non riesce a trattenersi». Boom. L’ultima uscita del Cavaliere, di sicuro, ha fatto e sta facendo discutere. «Da premier non sarei mai andato da Zelensky» le sue precise parole. E ancora: «Bastava che cessasse di attaccare le due repubbliche autonome del Donbass e questo non sarebbe accaduto. Quindi giudico, molto, molto negativamente il comportamento di questo signore».

Berlusconi, in un colpo solo, ha criticato l’attuale presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e rafforzato il filo-putinismo che, in Italia, ha ancora tanti seguaci. Di fatto, ha ripreso un discorso cominciato anni fa – proprio tramite l’amicizia con il leader russo – e proseguito nel tempo. Un discorso-narrazione che, venendo agli ultimi mesi, è ripartito lo scorso maggio, quando rivolgendosi a Licia Ronzulli e Marta Fascina – durante una pausa di una convention di Forza Italia – ha ribadito la necessità di una proposta di pace per portare Putin al tavolo delle trattative. Ed è proseguito a settembre, quando in Veneto Berlusconi ha affermato, senza mezzi termini, che Putin è stato obbligato a invadere l’Ucraina poiché pressato dai comunisti.

Berlusconi, soprattutto, tramite le sue esternazioni conferma di aver dato peso, molto peso a tutto ciò che alimenta il Cremlino. Come gli appelli dei presidenti delle autoproclamate repubbliche filorusse. E conferma, altresì, di aver mantenuto un rapporto privilegiato con Vladimir Putin. Basti pensare all’uscita del 18 ottobre scorso, quella dell’audio rubato. «Io non vedo come possano mettersi a un tavolo Putin e Zelensky. Zelensky, poi… non posso dirlo». Di nuovo: «Ho riallacciato con Putin che mi considera tra i suoi cinque veri amici». Quindi, il dettaglio del regalo incrociato tra i due. Vodka per il Cavaliere, lambrusco per il presidente russo.

A disturbare, più di tutte, quantomeno su un piano prettamente politico, è però l’attacco frontale a Giorgia Meloni. Un’uscita, quest’ultima, che all’interno di Fratelli d’Italia viene considerata peggiore delle altre. Anche, se non soprattutto, perché il governo ha appena varato il decreto per inviare armi a Kiev. Incontrando parecchie resistenze.

Nella maggioranza di centrodestra, ora, il sospetto è che Berlusconi stia insistendo su questo fronte per guadagnare voti. L’imbarazzo di Forza Italia, intanto, è evidente: «Berlusconi ha sempre esternato le sue riserve e proposte, mica si può pensare di imbavagliarlo» ha confidato a La Stampa un dirigente di Forza Italia. «Ma la nostra affidabilità su questo terreno è testimoniata dal lavoro del ministro degli Esteri Tajani». Meloni, ieri, diceva di non aver ancora sentito il Cavaliere mentre l’entourage del presidente ha fatto notare che l’uscita non è, appunto, casuale. «Berlusconi mira a conquistare voti in quella fascia di elettori stanchi della guerra. E non ammaliati dalla figura di Zelensky».

Un calcolo politico, insomma, imbevuto di amicizie pericolose. Con tutte le conseguenze del caso per Giorgia Meloni, in Italia come all’interno dell’Unione Europea.

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