Il punto

Che cosa sappiamo degli oggetti non identificati abbattuti?

La Cina, intanto, ha risposto agli Stati Uniti: «Palloni aerostatici statunitensi hanno sorvolato illegalmente il nostro più di dieci volte dall’inizio del 2022»
© Anna Griffin
Marcello Pelizzari
13.02.2023 11:00

Siamo a quattro, già. Prima un enorme pallone-spia cinese abbattuto al largo delle coste statunitensi, sull’Atlantico, quindi l’abbattimento di due oggetti non identificati – più piccoli – su Alaska e Canada. Infine, un altro abbattimento, domenica, stavolta sul Michigan. Da una parte le preoccupazioni di Washington circa la sicurezza; dall’altra le relazioni sempre più tese con Pechino. Il tema, in generale, sta attirando attenzione e chiacchiere. Anche in Svizzera. Ma che cosa sta succedendo, nello specifico?

I quattro oggetti

La vicenda, oramai, si trascina da parecchi giorni. È cominciata, ufficialmente, alla fine di gennaio, quando un gigantesco pallone cinese – deputato alla sorveglianza secondo i funzionari americani – è andato alla deriva per giorni nei cieli degli Stati Uniti salvo poi essere abbattuto, il 4 febbraio, da un F-22 al largo delle coste della Carolina del Sud. Sin dal principio, la Cina ha insistito che quel pallone, in realtà, stesse conducendo ricerche meteorologiche. Dai primi rilievi, per contro, la tesi secondo cui l’oggetto facesse raccolta di informazioni è quantomeno plausibile. Il Pentagono, a tal proposito, ha spiegato che il pallone aveva le dimensioni di tre autobus, pesava oltre una tonnellata, era dotato di più antenne e aveva pannelli solari abbastanza grandi per alimentare diversi sensori per la raccolta, appunto, di informazioni.

Venerdì scorso, invece, aerei da combattimento statunitensi hanno abbattuto un altro oggetto al largo dell’Alaska. Oggetto che, citiamo, «si trovava all’interno dello spazio aereo sovrano degli Stati Uniti sopra le acque territoriali statunitensi». Ahia.  

Altro giro, altro velivolo «strano». Sabato, un F-22 americano, agendo su ordine statunitense e canadese, ha abbattuto «un oggetto aereo ad alta quota» sul territorio canadese dello Yukon centrale, a circa 100 miglia dal confine statunitense. Il velivolo rappresentava una minaccia per i voli civili. Il Canada ha descritto l’oggetto come cilindrico e più piccolo rispetto al primo pallone-spia. Il ministro della Difesa, Anita Anand, non ha voluto speculare sul fatto che l’oggetto provenisse dalla Cina.

Domenica, infine, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha ordinato l’abbattimento di un quarto oggetto non identificato sul Lago Huron, nel Michigan, quale misura cautelativa. L’oggetto è stato descritto come una struttura ottagonale con fili pendenti e non è stato considerato una minaccia, ma avrebbe potuto rappresentare un pericolo per l’aviazione civile perché volava a circa 20 mila piedi. Ovvero, 6 mila metri. Il secondo e il terzo oggetto, invece, volavano a circa 40 mila piedi (12.200 metri) e avevano le dimensioni di, citiamo anche qui, un Maggiolino (nel senso della vettura).

Gli Stati Uniti, circa la provenienza e la specificità del secondo, del terzo e del quarto oggetto, hanno mantenuto un profilo basso. Rifiutandosi, in particolare, di definirli «palloni».

Le ricerche

Finora, analisi e indagini si stanno concentrando sul primo oggetto, il pallone-spia, i cui resti sono stati in parte recuperati al largo delle coste americane. I detriti sono nelle mani dell’FBI, il Federal Bureau of Investigation, una delle Agenzie per la sicurezza interna.

Operazioni per recuperare il secondo oggetto sono tuttora in corso in Alaska. Ma sono disturbate dalle particolari condizioni meteorologiche artiche, «tra vento gelido, neve e luce diurna limitata» hanno detto i militari. Le squadre di recupero sostenute da un aereo di pattuglia canadese CP-140 stanno invece cercando i detriti dal terzo oggetto nello Yukon, ha detto sabato Anand. Il Pentagono, al riguardo, ha affermato che l’FBI sta lavorando a stretto contatto con la polizia canadese. Infine, il personale militare statunitense – dotato di attrezzature subacquee specializzate progettate per le acque estremamente fredde del Lago Huron del Michigan – cercherà i pezzi del quarto oggetto distrutto.

Perché adesso?

Sul perché così tanti oggetti siano sbucati, assieme, in questi giorni molto è stato detto e scritto. Gli Stati Uniti, in merito al primo caso, hanno affermato che i palloni facevano parte di una flotta che ha attraversato cinque continenti. Alcuni analisti hanno spiegato che, questo, potrebbe essere l’inizio di un importante sforzo di sorveglianza cinese. Uno sforzo mirato alle capacità militari straniere in vista di possibili tensioni su Taiwan nei prossimi anni.

Non solo, le agenzie di intelligence canadesi e statunitensi – in un certo senso – erano impreparate a questo tipo di «invasione». Già, perché finora si erano concentrate sulla minaccia di missili in arrivo. E non di oggetti più lenti come i palloni. Ora che sono emerse queste criticità, e che Canada e Stati Uniti stanno effettivamente cercando anche questi oggetti, i casi secondo logica sono aumentati.

La risposta di Pechino

Quale sia l’impatto del cosiddetto balloon-gate sui rapporti fra Cina e Stati Uniti è presto detto. A corto, cortissimo termine una conseguenza si è già materializzata: gli Stati Uniti hanno annullato la visita in Cina del segretario di Stato Antony Blinken, intesa a stabilizzare relazioni gravemente tese, sanzionando allo stesso tempo sei entità cinesi accusate di supportare programmi militari incentrati palloni-spia.

Pechino ha denunciato l’abbattimento del primo pallone, affermando che «ha gravemente violato la prassi internazionale», riservandosi il diritto di «usare i mezzi necessari per far fronte a situazioni simili». Una possibilità, questa, nemmeno troppo remota dal momento che – stando alla Cina – palloni aerostatici statunitensi hanno sorvolato illegalmente il Paese del Dragone più di dieci volte dall’inizio del 2022, secondo il portavoce del Ministero degli Esteri Wang Wenbin. E ancora: «Non è raro che i palloni statunitensi entrino illegalmente nello spazio aereo di altri Paesi. Gli Stati Uniti devono riflettere e cambiare le loro pratiche sbagliate. Ci riserviamo il diritto di adottare i mezzi necessari per affrontare gli incidenti rilevanti».

Wang, per contro, ha evitato di rispondere a una domanda su un articolo pubblicato da The Paper, un organo di stampa cinese, secondo cui la Cina si stava preparando ad abbattere un oggetto non identificato che sorvolava le sue acque vicino alla città portuale di Qingdao.

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