Il caso

Che cosa sappiamo sulla nuova tassa da 250 dollari per i viaggi negli Stati Uniti

A pagare la commissione aggiuntiva saranno turisti, studenti internazionali e chi viaggia per affari, ma non è ancora chiaro quando entrerà in vigore - Non è prevista alcuna esenzione, ma sarà possibile un rimborso
© AP Photo/Rahmat Gul
Red. Online
19.07.2025 11:00

Sogni di andare negli Stati Uniti? Attenzione: oltre all'ESTA, l'autorizzazione elettronica per l'ingresso negli USA, presto turisti, studenti internazionali e persone che viaggiano per affari potrebbero dover pagare anche una «tassa per l'integrità dei visti» di 250 dollari. Una commissione aggiuntiva prevista nel Big Beautiful Bill di Trump, approvato nelle scorse settimane.

In altre parole, la misura si applicherebbe a tutte le persone che visitano gli Stati Uniti con un visto non-immigrante. Senza esenzioni ma, secondo le prime informazioni, con un'eventuale possibilità di rimborso, qualora dovessero venire rispettati i termini del visto di entrata. 

Proviamo, però, a fare chiarezza. Al momento, infatti, i dettagli su questa tassa sono ancora pochi. Motivo per cui, neanche a dirlo, la U.S. Travel Association, nelle ultime ore, è stata sommersa di domande, molte delle quali ancora senza risposta.

Per il momento, ciò che è certo è che la tassa, almeno in un primo momento, sarà di 250 dollari (circa 200 franchi), almeno nel corso dell'anno fiscale statunitense 2025, che va dal 1. ottobre 2024 al 30 settembre 2025. Tuttavia, come sottolineano i media americani, il Segretario della Sicurezza Nazionale è libero di fissare una tassa più alta, secondo la disposizione. Inoltre, con il passare del tempo, la tassa per l'integrità dei visti verrà adeguata all'inflazione. Al momento, però, la tassa non è ancora entrata ufficialmente in vigore, e non è chiaro quando ciò succederà. 

Una tassa aggiuntiva

La tassa, come detto, verrà applicata a tutti i visitatori che necessitano di visti per non immigrati, tra cui turisti, viaggiatori d'affari e studenti internazionali. Secondo le prime informazioni, dovrà essere pagata al momento del rilascio del visto, motivo per cui ai visitatori a cui verrà rifiutata la richiesta non verrà addebitato alcun costo aggiuntivo. 

La tassa, tuttavia, non sostituirà altre tasse sui visti. Si tratta, piuttosto, di una «tassa in aggiunta». «Per esempio, un lavoratore H-1B che già paga una tassa di 205 dollari per la domanda può ora aspettarsi di pagare un totale di 455 dollari una volta che questa tassa sarà in vigore», ha dichiarato Steven A. Brown, socio dello studio legale Reddy Neumann Brown PC di Houston, in un post sul sito web del suo studio, come riporta la CNBC

Non solo. Questi 250 dollari dovranno essere pagati in aggiunta alla «tassa sul modulo I-94», che la legge One Big Beautiful Bill ha recentemente aumentato da 6 a 24 dollari. In alte parole, questa tassa deve essere pagata da chiunque sia tenuto a presentare un modulo I-94 per la registrazione degli arrivi e delle partenze: una condizione che si applica alla maggior parte dei viaggiatori.

Il rimborso

Come anticipato, però, per i viaggiatori sarà possibile anche ottenere un rimborso. Secondo le prime informazioni, i titolari del visto devono rispettare le condizioni del visto, tra cui «non accettare impieghi non autorizzati» e non superare la data di validità del visto di oltre cinque giorni, di modo da poter ottenere un rimborso dopo la scadenza del visto di viaggio. 

Non sono, tuttavia, ancora chiari i tempi effettivi del rimborso. Secondo il Congressional Budget Office degli Stati Uniti, dal momento che i visti sono validi per diversi anni, ci si aspetta che solo «un piccolo numero di persone chieda il rimborso».