Il punto

Che cosa si intende per armi nucleari tattiche?

E perché Vladimir Putin intende dislocarne alcune in Bielorussia? Proviamo a fare chiarezza dopo l'annuncio del presidente russo
© Russian Defense Ministry Press Service
Red. Online
25.03.2023 20:00

Vladimir Putin, dunque, ha annunciato che la Russia dislocherà delle armi nucleari tattiche nel cortile dell'amico-vicino. La Bielorussia. Che riceverà, altresì, una decina di aerei capaci di trasportare le testate. La retorica del leader russo riabbraccia, una volta ancora, la narrativa del nucleare. Sullo sfondo, va da sé, la guerra in Ucraina. Che è sempre lì, proprio come lo scorso ottobre quando Putin illustrò il possibile uso di armi tattiche nucleari da parte di Mosca "per proteggere la sicurezza nazionale". Una mossa, quella, che spinse gli Stati Uniti e la NATO a vagliare eventuali contromisure.

Ma perché il presidente russo intende dislocare armi nucleari tattiche in Bielorussia? Significa che il bombardamento atomico dell'Ucraina, per quanto poco probabile, è di nuovo un'opzione sul tavolo del Cremlino? Proviamo a fare chiarezza.

Quante armi ha Putin?

La Russia vanta circa duemila bombe tattiche nucleari dal raggio d'azione limitato, si parla di un massimo di due chilometri, ma dall'impatto devastante. Queste bombe possono essere montate su missili Iskander, la cui gittata arriva a 500 chilometri, o ancora essere trasportate dai caccia. 

E qui, appunto, sorge una domanda inquietante: dove, sempre che intenda farlo, intende impiegare le armi tattiche Putin? Il Cremlino, stando agli analisti del Pentagono, potrebbe optare inizialmente per un'azione dimostrativa. Una bomba sganciata in un'area disabitata o nelle vicinanze delle coste ucraine. 

Ma gli stessi analisti avvertono: un attacco nucleare, anche a carattere dimostrativo, potrebbe ritorcersi contro Putin. E questo perché la Russia rischierebbe di ritrovarsi completamente isolata a livello di comunità internazionale. Cina e India, infatti, verosimilmente volterebbero le spalle al Cremlino. Al contrario, stando ai falchi russi un'azione nucleare piegherebbe l'Ucraina. Nei discorsi di Putin, a ottobre, fecero capolino le bombe americane di Hiroshima e Nagasaki. Bombe che costrinsero il Giappone alla resa.

Le possibili reazioni

Gli Stati Uniti si erano mossi, proprio in ottobre, studiando ogni scenario possibile e, soprattutto, ogni reazione possibile. Le forze alleate, di fronte a un'offensiva nucleare russa in Ucraina, probabilmente attaccherebbero le basi di lancio russe. Guai, però, se l'Alleanza rispondesse a sua volta con una bomba nucleare tattica. Secondo gli esperti di Princeton, infatti, così facendo vi sarebbe il rischio concreto di avviare una vera e propria guerra nucleare. Con annessa spirale di morte. Si parla, in questo scenario apocalittico, di milioni di persone.

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