Il caso

Che cosa sta succedendo al confine tra Thailandia e Cambogia?

Nove thailandesi sono stati uccisi e almeno 14 sono stati feriti negli scontri avvenuti in un'area contesa tra i due Paesi del sud-est asiatico – Le tensioni nella zona, però, sono aumentate già nei mesi scorsi, dopo la morte di un soldato cambogiano
©Sunny Chittawil
Red. Online
24.07.2025 07:45

(Aggiornato) Sale la tensione tra Thailandia e Cambogia. Nelle scorse ore nove civili thailandesi – tra cui un bambino di 12 anni – sono stati uccisi in uno scontro avvenuto in una zona di confine contesa, secondo quanto dichiarato dall'esercito di Bangkok e confermato dalla BBC. Nello specifico, le truppe cambogiane hanno aperto il fuoco in un'area nelle vicinanze del contestato tempio di Ta Moan Thom, che si trova a circa 360 chilometri dalla capitale thailandese. Di più, sempre secondo l'esercito, la Cambogia ha schierato anche un drone di sorveglianza prima di inviare truppe «con armi pesanti». 

Secondo Bangkok, oltre alle vittime si contano anche 14 feriti. Anche due soldati sono stati colpiti dalle diverse armi – tra cui un lanciarazzi – utilizzate dalla Cambogia. Tuttavia, un portavoce del ministero della Difesa della Cambogia ha dichiarato che, all'origine degli scontri, ci sarebbe «un'incursione non provocata da parte delle truppe thailandesi», che ha costretto le forze cambogiane «a reagire per legittima difesa». 

La Thailandia, dal canto suo, ha condannato quello che ha definito un «attacco mirato contro i civili» da parte delle forze cambogiane, sottolineando che due razzi BM-21 hanno colpito una comunità nel distretto di Kap Choeng nella provincia di Surin. Di più, l'ambasciata thailandese a Phnom Penh ha chiesto a tutti i suoi cittadini in Cambogia di lasciare il Paese a seguito degli scontri a fuoco al confine. «Tutti i thailandesi devono lasciare la Cambogia il prima possibile a meno che non vi siano validi motivi per rimanere», si legge in un post della sede diplomatica su Facebook. A seguire, il Paese ha dichiarato che «sigillerà» l'intero confine terrestre con la Cambogia. 

Dall'altra parte, l'ex premier cambogiano Hun Sen – nonché padre dell'attuale primo ministro Hun Manet – ha dichiarato che due province cambogiane sono state bombardate dall'esercito thailandese. In un post sui social, l'ex premier ha invitato alla calma, esortando la popolazione ad «avere fiducia nelle forze armate e nel governo cambogiano».

Dal canto suo, anche la Cina ha esortato i suoi cittadini in Cambogia a evitare le zone vicine al confine con la Thailandia. «L'ambasciata cinese in Cambogia consiglia ai cittadini cinesi di monitorare attentamente la situazione della sicurezza locale, di rimanere vigili, di adottare maggiori precauzioni e di garantire la propria sicurezza personale», ha scritto la rappresentanza diplomatica in un post online.

Che cosa è successo

Ma che cosa ha portato agli scontri delle scorse ore? Come rivelano i media internazionali, la tensione è salita nella giornata di ieri, mercoledì, quando la Thailandia ha richiamato il suo ambasciatore in Cambogia, aggiungendo che avrebbe espulso l'inviato della Cambogia a Bangkok, dopo che un secondo soldato thailandese nel giro di una settimana ha perso un arto a causa di una mina terrestre nella zona contesa.

Secondo Bangkok, le mine sono state collocate in quell'area «di recente»: un'accusa che la Cambogia, tuttavia, definisce priva di fondamento. Al contrario, secondo alcuni gruppi di sminamento, nel territorio sono presenti molte mine antiuomo inesplose dalla guerra civile di decenni anni fa. Si parla, verosimilmente, di milioni di mine. Le autorità thailandesi, però, la pensano diversamente e ribadiscono che le mine sono state posate «di recente» lungo percorsi che, secondo un accordo reciproco, avrebbero dovuto essere sicuri. Sempre secondo Bangkok, si tratterebbe di mine di fabbricazione russa e non del tipo utilizzato dalle forze armate thailandesi. 

Per capire l'origine di questi scontri, però, bisogna fare un altro passo indietro. Le relazioni tra i due vicini nel sud-est asiatico, infatti, si sono particolarmente deteriorate lo scorso maggio, quando un soldato cambogiano è stato ucciso in uno scontro armato in uno dei tanti lembi di terra che entrambi i Paesi rivendicano come proprio territorio. 

Con il passare delle settimane, le passioni nazionaliste di entrambe le parti non hanno fatto altro che infiammare, ancor di più, la situazione. Tanto che il primo ministro thailandese, Paetongtarn Shinawatra, è stata sospesa dall'incarico il 1° luglio per essere indagata per possibili violazioni dell'etica in merito alla sua gestione della disputa sul confine. Complice una telefonata con Hun Sen, che l'ha portata a essere accusata di «aver tradito la Thailandia per inchinarsi alla Cambogia». 

Da quel momento, molti valichi di frontiera sono stati chiusi, o presentano restrizioni. La Cambogia, nel frattempo, ha anche vietato i film e gli spettacoli televisivi tailandesi, ha bloccato l'importazione di frutta e verdura tailandese e ha boicottato alcuni collegamenti internet internazionali e la fornitura di energia elettrica thailandese. Non solo. Ha anche interrotto l'importazione di carburante dalla Thailandia.