Che cos'è l'intossicazione da botulino che sta spaventando l'Italia

Il focolaio di intossicazioni da botulino in Calabria che ha provocato due morti (un'altra persona è deceduta in Sardegna), almeno per il momento, sembra essersi attenuato, mentre le indagini proseguono. Cinque medici sono stati iscritti nel registro degli indagati (l'ipotesi è che i pazienti non abbiano ricevuto una diagnosi tempestiva), insieme al commerciante ambulante che ha venduto il cibo contaminato e ai responsabili delle ditte produttrici del prodotto inquinato. Intanto, le condizioni dei 14 pazienti ricoverati – sei in rianimazione, tre in pediatria e cinque in reparto – sono stazionarie.
Dopo i casi registrati in Calabria e in Sardegna, la Società italiana d'igiene (SItI) ha rilasciato indicazioni ai consumatori in merito al consumo di alimenti e conserve fatti in casa: «State attenti che non ci siano fenomeni che mettono in allarme, come la presenza di gas nel contenitore, o la deformazione del tappo». In questi casi non bisogna «neanche assaggiare il prodotto e buttare la confezione, perché la tossina botulinica è potentissima, ne basta anche una quantità minima per causare danni gravi». In Italia, aggiunge l'Istituto superiore di sanità, «gli alimenti di produzione domestica che maggiormente sono responsabili dei casi di botulismo sono le olive nere in acqua, le conserve di funghi sott'olio, le conserve di cime di rapa, le conserve di carne e di pesce (soprattutto tonno)».
Ma che cos'è questa intossicazione da botulino? Il botulismo è causato dalle tossine prodotte dal batterio Clostridium botulinum. Le neurotossine provocano paralisi che possono condurre al decesso. Il batterio si sviluppa in un ambiente privo di ossigeno, ad esempio nelle conserve, spiega sul suo sito l'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP).
Agente patogeno e trasmissione
All’origine del botulismo vi sono sostanze tossiche (tossine botuliniche) generate dal batterio Clostridium botulinum. Trattandosi di un’intossicazione, il botulismo non può essere trasmesso da persona a persona. Nella maggior parte dei casi, un’intossicazione da tossine botuliniche si verifica dopo l’ingestione di derrate alimentari avariate, ma può anche essere la conseguenza della mancata disinfezione di una ferita. Le tossine botuliniche sono tra i veleni più potenti conosciuti; meno di un milionesimo di grammo del tipo A basta a uccidere una persona del peso di 70 kg.
Quadro clinico
I sintomi (mal di testa, secchezza delle fauci, paralisi dei muscoli oculari, raucedine, disturbi della deglutizione e paralisi) si manifestano dopo 12-36 ore, in caso di botulismo alimentare, e dopo 4-14 giorni, in caso di botulismo da ferita. La paralisi dei muscoli respiratori può provocare la morte per soffocamento. Contro il botulismo si può solo intervenire per lenire i sintomi. Nello stadio iniziale dell’intossicazione può essere d’aiuto un trattamento medico con antitossina botulinica. Grazie alle possibilità terapeutiche della medicina moderna, l’esito letale della malattia è sceso al 5-10 per cento.
Diffusione e frequenza
Il Clostridium botulinum si sviluppa esclusivamente in un ambiente privo di ossigeno. È presente in tutto il mondo nel suolo, nei fondali lacustri e marini, e può sopravvivere per lungo tempo sotto forma di spore resistenti. In Svizzera il botulismo è molto raro: si registrano uno o due casi l’anno.
Prevenzione
Al fine della prevenzione non dovrebbero essere consumati alimenti conservati in barattoli il cui coperchio presenta un rigonfiamento o contenuti in vasi per conserve non ermetici. In Svizzera non è disponibile un vaccino contro il botulismo.
Le intossicazioni da botulismo sono tenute sotto sorveglianza dall’Ufficio federale della sanità pubblica. Per il botulismo alimentare vige l’obbligo di dichiarazione entro due ore. I medici che hanno il sospetto di essere in presenza di botulismo alimentare sono tenuti a dichiararlo immediatamente al medico cantonale e all’UFSP. Questa misura serve principalmente a identificare rapidamente l’alimento contaminato e a prevenire altri casi di intossicazione. Nel 2024 e nel 2025 non sono stati segnalati casi in Svizzera.

Trattamento
Le persone che hanno contratto il Clostridium botulinum e presentano i sintomi succitati necessitano di cure intense e possono essere trattate con antitossine botuliniche entro i primi giorni dalla comparsa dei sintomi. In Svizzera queste antitossine si possono richiedere alla Farmacia dell’esercito.
A cosa prestare attenzione, infine
«Dal momento che le spore dei clostridi produttori di tossine botuliniche sono ubiquitarie, possono contaminare anche gli alimenti e le materie prime di partenza. Tuttavia, non tutti gli alimenti sono a rischio botulismo. Un prodotto alimentare – avverte l'Istituto superiore di sanità italiano – è a rischio botulismo se in esso le spore dei clostridi produttori di tossine botuliniche possono trovare le condizioni per la germinazione e lo sviluppo vegetativo. Le tossine botuliniche, infatti, vengono prodotte durante la moltiplicazione del microrganismo. Dal momento che una delle condizioni imprescindibili affinché le spore siano in grado di svilupparsi è l'assenza di ossigeno, gli alimenti freschi (insalata, pane, pasta) non sono a rischio botulismo. Sono a rischio, invece, le conserve e le semi-conserve non acide o che non hanno subito trattamenti di acidificazione/fermentazione. Le conserve di produzione industriale generalmente non sono pericolose perché le tecnologie di produzione sono ben standardizzate e consentono il controllo dello sviluppo e della tossinogenesi dei clostridi produttori di tossine botuliniche. Le conserve preparate in ambito domestico sono più pericolose perché spesso vengono effettuate seguendo ricette tramandate nel tempo e rivisitate per ridurre il quantitativo di agenti protettivi (in primis aceto e sale), senza alcun fondamento scientifico».