Chi è Chris Hipkins, il nuovo premier della Nuova Zelanda?

E così, il parlamentare laburista Chris Hipkins, ministro per la Polizia e l'Istruzione nell'attuale governo di centrosinistra, sarà il prossimo primo ministro della Nuova Zelanda. Succederà a Jacinda Ardern, dimessasi (quasi) a sorpresa giovedì. Hipkins, in patria, è conosciuto in particolare per essere stato il ministro incaricato di gestire l'emergenza COVID-19, con la Nuova Zelanda che inizialmente aveva optato per restrizioni molto dure e, nello specifico, confini sigillati per tanto, tantissimo tempo. Le frontiere della Nuova Zelanda sono state chiuse ai viaggiatori d'affari e ai turisti dal 18 marzo 2020 fino al 1. maggio 2022. Un'eternità.
Hipkins, leggiamo, si è ritrovato quale unico candidato alla guida del partito dopo le citate dimissioni. Domenica, i laburisti si riuniranno per confermare ufficialmente la nomina, con Hipkins che diventerà primo ministro quando, verosimilmente dopo il 7 febbraio, le dimissioni di Ardern diventeranno effettive.
44 anni, Hipkins è stato eletto in parlamento per la prima volta nel 2008. Da tempo era un collaboratore molto stretto di Ardern. Dopo le dimissioni dell'attuale premier, la domanda su chi avrebbe potuto prendere il suo posto ha fatto sollevare più di un sopracciglio, considerando che nemmeno il vice di Ardern, Grant Robertson, si è detto interessato a raccoglierne l'eredità. Hipkins, venendo agli obiettivi, dovrà innanzitutto ridare slancio a un partito che, anche in vista delle elezioni generali di ottobre, ultimamente sembra aver perso un po' di fiducia e velocità.
Ardern, 42 anni, era entrata in carica a 37. Prima delle dimissioni aveva appena iniziato il suo sesto anno di mandato. Godeva e gode di un'ottima fama sulla scena internazionale, è vero, ma il suo governo internamente ha dovuto affrontare non poche critiche. Soprattutto negli ultimi due anni.
Hipkins, dunque, in un certo senso dovrà invertire la rotta. Alle ultime elezioni politiche, nell'ottobre del 2020, il partito laburista aveva centrato una vittoria incredibile con (quasi) il 50% dei voti. I sondaggi in vista delle prossime elezioni, per contro, sono cambiati. E pure parecchio rispetto al 2020: il partito laburista è alle spalle del partito nazionale, di stampo conservatore.
Ardern, fra le altre cose, è stata aspramente criticata per la rigida, anzi rigidissima gestione della pandemia, che ha provocato molte proteste contro il governo, e – ancora – per non aver concretizzato alcune proposte: la riduzione della povertà infantile e una maggiore offerta di abitazioni. Se è vero che Ardern ha fatto compiere passi importanti alla Nuova Zelanda a livello di diritti civili grazie alla depenalizzazione dell'aborto e alla legalizzazione dell'eutanasia, i suoi detrattori l'hanno accusata di non occuparsi abbastanza di economia e sicurezza.
Hipkins avrà preso nota e, soprattutto, saprà reagire di conseguenza?