Chi è il cittadino italiano (e russo) arrestato per il deragliamento di un treno merci

Oggi, venerdì, Mosca ha dichiarato di aver arrestato un cittadino con doppia cittadinanza – italiana e russa – per aver compiuto, citiamo, attacchi e sabotaggi a installazioni militari e a una linea ferroviaria. Di più, secondo le autorità russe l'uomo avrebbe agito su ordine dei servizi segreti militari ucraini, il GUR.
Dall'invasione dell'Ucraina a oggi, riferisce l'AFP, le autorità della Federazione Russa hanno aperto decine di incarti per presunti sabotaggi di infrastrutture chiave e impianti di produzione, per tacere degli attacchi ai centri di reclutamento militare. Il Servizio federale di sicurezza russo, l'FSB, in una nota ha precisato che l'uomo, originario della regione centrale di Ryazan, dove è avvenuto l'attacco, all'inizio di novembre avrebbe fatto deragliare un treno merci utilizzando un ordigno esplosivo. L'FSB ha scritto che il 35.enne «ha piazzato ordigni esplosivi artigianali sulla linea ferroviaria», aggiungendo che in precedenza lo stesso autore si era macchiato di un attacco a un aeroporto della stessa regione.
Nella nota, l'FSB ha affermato che l'italo-russo avrebbe «confessato di essere stato reclutato dai servizi segreti militari ucraini» lo scorso febbraio. L'FSB, infine, ha fatto notare che l'uomo avrebbe pure confessato di aver seguito un addestramento al sabotaggio nella vicina Lettonia, Stato membro dell'Unione Europea e della NATO, la Lettonia. Sarebbe stato addestrato dai servizi speciali lettoni, quindi avrebbe fatto ritorno a Ryazan, a sud-est di Mosca, un mese dopo.
Le forze dell'ordine hanno dichiarato che, durante la perquisizione della sua abitazione, sono stati sequestrati componenti per esplosivi e ordigni artigianali.
Detto che, al momento, non esistono prove indipendenti circa il coinvolgimento di Kiev in questo attacco, è altrettanto vero che l'Ucraina ha dimostrato di saper (e poter) colpire in territorio russo. Dal bombardamento del ponte sullo Stretto di Kerch, in Crimea, ai droni arrivati fino a Mosca. L'attacco a infrastrutture chiave dell'avversario è una strategia, evidentemente, usata anche da Mosca. Con la guerra in prima linea che, come spiegato dall'esperto Mauro Gilli, sembrerebbe essersi impantanata, le forze russe hanno ripreso ad attaccare gli impianti energetici ucraini. Proprio come lo scorso anno.