La storia

Chi è Yuri Milner, il miliardario che ha rinunciato alla Russia

Nato a Mosca, di origini ebraiche, in estate ha «ufficialmente completato il processo di rinuncia alla cittadinanza russa» per protestare contro l'invasione dell'Ucraina
© Steve Jennings/Getty Images for TechCrunch
Marcello Pelizzari
11.10.2022 12:09

Si chiama Yuri Milner, è un entrepreneur – nel senso più rinascimentale del termine – nonché un venture capitalist e fisico israeliano. Perché ne parliamo? Semplice, perché Milner è nato a Mosca nel 1961 e, questa estate, ha rinunciato alla cittadinanza russa. Uno schiaffo, in pieno volto, al Cremlino e alla guerra decisa da Vladimir Putin.

Un patrimonio di 7,3 miliardi

Milner, secondo le stime di Forbes, vanta una fortuna personale di 7,3 miliardi di dollari. È ricco, insomma, pure ricchissimo. È (era) considerato l’investitore tecnologico più influente della Federazione Russa. Attraverso il suo fondo, DST Global, fu fra i primi sostenitori di Facebook e Twitter. Ci aveva visto lungo, mettiamola così. Successivamente, ha investito in Spotify e Airbnb, ma anche sulle società tech cinesi fra cui Alibaba, JD. Com e Xiaomi.

«Io e la mia famiglia abbiamo lasciato definitivamente la Russia nel 2014, dopo l’annessione russa della Crimea» ha twittato Milner lunedì. Cittadino israeliano dal 1999, l’imprenditore come detto ha salutato, oltre al Paese, anche la nazionalità russa. «Quest’estate abbiamo ufficialmente completato il processo di rinuncia alla nostra cittadinanza russa». Urca.

Una mossa che, va da sé, non intaccherà minimamente la sua ricchezza: il 97% dei suoi averi, infatti, è stato costruito altrove. All’estero. Eppure, la decisione è forte, fortissima. E simbolica.

Milner, d’altro canto, non ha mai incontrato Vladimir Putin. Né da solo, né tantomeno in gruppo. A marzo, la fondazione gestita da Milner, la Breakthrough Prize Foundation, aveva condannato senza mezzi termini l’invasione dell’Ucraina da parte dell’esercito russo. «Mentre la terribile guerra in Ucraina continua, con vittime e atrocità in aumento, la Breakthrough Prize Foundation condanna fermamente l’invasione russa dell’Ucraina e i suoi attacchi brutali e non provocati contro la popolazione civile».

Secondo DST Global, Milner tramite donazioni ha fatto confluire 11 milioni di dollari per aiutare i rifugiati e, ancora, gli scienziati costretti a scappare dal conflitto.

I computer sottobanco

Figlio di Bentsion Zakharovitch Milner, vicedirettore capo presso l’Istituto di economia dell’Accademia delle scienze russa, e di Betty Iosifovna Milner, impiegata presso il laboratorio virologico statale per il controllo delle malattie di Mosca, ha una sorella maggiore che di professione fa l’architetto.

Yuri, dal canto suo, cominciò a far parlare di sé vendendo computer DOS sottobanco, nell’allora Unione Sovietica, facendo ovviamente arrabbiare il padre. Aveva già alle spalle una laurea in fisica e poteva vantare un’amicizia con il fisico nucleare sovietico e attivista per i diritti umani Andrei Sakharov.

Sul finire degli anni Novanta, scoprì grazie a un’analisi di Morgan Stanley le potenzialità dell’online. E, quindi, si mise a cercare finanziamenti per creare una società Internet. L’inizio delle sue fortune, anche perché Milner e i suoi soci, leggiamo, furono bravissimi a trasferire in Russia una varietà di modelli di business all’avanguardia negli Stati Uniti, creando società tra cui il portale List.ru nonché il sito di aste online Molotok.ru.

Milner è anche un appassionato di spazio, tant’è che ha pure collaborato per avviare una massiccia ricerca di vita extraterrestre intelligente. Verrebbe da dire, viste le sue posizioni, che di intelligenza ne ha trovata poca in questo conflitto. Soprattutto nelle motivazioni che hanno spinto il suo (ex) Paese a invadere l’Ucraina.

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