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Cina e Russia bloccano con il veto la risoluzione di cessate il fuoco a Gaza

I due Paesi hanno bloccato la proposta USA per una tregua immediata per proteggere i civili - TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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Cina e Russia bloccano con il veto la risoluzione di cessate il fuoco a Gaza
Red. Online
22.03.2024 06:17
18:14
18:14
Domani nuovo voto all'ONU sulla tregua, ma gli USA anticipano: «Siamo contrari»

Il Consiglio di sicurezza dell'Onu voterà domattina alle 10.00 (le 15.00 in Svizzera) la bozza di risoluzione sulla tregua a Gaza elaborata dai membri non permanenti che "richiede un cessate il fuoco umanitario immediato per il mese del Ramadan" e il rilascio immediato di tutti gli ostaggi.

Lo hanno comunicato all'agenzia di stampa italiana Ansa fonti del Consiglio di sicurezza.

L'ambasciatrice americana all'Onu Linda Thomas-Greenfield ha già anticipato che gli Usa sono contrari al testo.

17:34
17:34
Tregua, «Progressi nelle prossime ore»

I negoziati per lo scambio dei prigionieri e una tregua a Gaza «stanno andando avanti, ci dovrebbero essere progressi nelle ore a venire». Lo ha detto il segretario di Stato degli Usa Antony Blinken dopo l'incontro con il premier israeliano Benyamin Netanyahu.

«Faremo del nostro meglio per riportare gli ostaggi a casa, i negoziatori stanno lavorando alacremente», ha aggiunto.

Blinken - dopo gli incontri con la leadership israeliana - ha visto una delegazione delle famiglie dei ostaggi riunitasi sotto il suo albergo. Nell'incontro le famiglie hanno rivolto «un appello urgente a tutte le parti per applicare la massima pressione per raggiungere un accordo per il pronto e sicuro rilascio dei nostri cari». «Ogni giorno che passa - hanno aggiunto - è una eternità di tormento per le nostre famiglie. Imploriamo la Comunità internazionale di non lasciare nulla di intentato».

Nell'incontro con il gabinetto di guerra israeliano, Blinken ha lanciato un serio avvertimento ad Israele, secondo quanto riferisce il sito israeliano Walla!, che cita una fonte imprecisata a conoscenza del colloquio. Blinken, secondo la fonte, ha detto: «Dovete preparare un piano chiaro (per il dopo Hamas, ndr) o resterete impantanati a Gaza». La prosecuzione della guerra senza un obiettivo preciso per il giorno dopo, ha aggiunto l'inviato del presidente statunitense Joe Biden, metterebbe in pericolo la sicurezza di Israele ed il suo status internazionale.

Secondo il sito di notizie americano con sede ad Arlington (Virginia) Axios, che cita una fonte presente all'incontro, il capo della diplomazia americana ha sostenuto che con il corso attuale Hamas manterrà il controllo a Gaza o ci sarà l'anarchia, il che creerà solo le condizioni per ulteriore terrorismo. Blinken ha insistito che la sicurezza di Israele e il suo posto nel mondo sono in pericolo: «Potreste non rendervene conto finché non sarà troppo tardi», ha messo in guardia.

«Sulla risoluzione Onu abbiamo raccolto un sostegno forte ma c'è stato il veto di Russia e Cina. Noi abbiamo mostrato il senso di urgenza legato al cessate il fuoco che porti al ritorno a casa degli ostaggi, ma è inimmaginabile che alcuni Paesi non abbiano voluto seguire la nostra scia. Comunque c'è un un sostegno forte e la determinazione di molti Paesi ad arrivare a un cessate il fuoco per il rilascio degli ostaggi», ha detto Blinken lasciando Tel Aviv e commentando lo stop del Consiglio di sicurezza dell'Onu alla risoluzione degli Usa per via del veto di Cina e Russia.

15:12
15:12
Tregua fallita: scambio di accuse tra USA, Russia e Cina

Dopo il fallimento al Consiglio di sicurezza dell'Onu della risoluzione degli Usa sulla tregua a Gaza, Stati Uniti e Russia si condannano reciprocamente.

«Ci sono due ragioni profondamente ciniche dietro questo veto: primo Russia e Cina non vogliono condannare Hamas per gli attacchi del 7 ottobre. Inoltre semplicemente non vogliono vedere adottato un testo elaborato dagli Stati Uniti», ha detto l'ambasciatrice americana all'Onu Linda Thomas-Greenfield.

«Sappiamo benissimo che dietro tutta la retorica, Russia e Cina non fanno nulla di diplomatico per una pace duratura o per contribuire sinceramente agli sforzi umanitari», ha aggiunto.

La presa di posizione della Russia...

«Supportare questo testo significa coprirsi di vergogna, non possiamo permettere al Consiglio di sicurezza di essere uno strumento di Washington per le sue politiche in Medio Oriente. E il testo americano dà a Israele la luce verde per un attacco a Rafah», ha invece sostenuto l'ambasciatore russo all'Onu, Vassily Nebenzia.

«Per sei mesi il Consiglio di sicurezza è stato incapace di chiedere un cessate il fuoco a Gaza a causa del ripetuto veto degli Usa, e ora dopo sei mesi con la Striscia praticamente spazzata via, gli Stati Uniti chiedono un cessate il fuoco».

... e della Cina

«Il testo americano sul cessate il fuoco a Gaza è ambiguo e non è all'altezza delle aspettative della comunità internazionale», ha dal canto suo affermato l'ambasciatore cinese all'Onu Zhang Jun, che ha bloccato insieme alla Russia la bozza di risoluzione.

«Inoltre il testo è sbilanciato su molti altri aspetti, ad esempio il fatto di non esprimere una chiara opposizione del Consiglio di sicurezza a un attacco israeliano a Rafah manda un segnale sbagliato», ha aggiunto.

14:50
14:50
Cina e Russia bloccano con il veto la risoluzione di cessate il fuoco

Russia e Cina hanno bloccato con il veto in Consiglio di Sicurezza Onu la risoluzione elaborata dagli Usa sulla tregua a Gaza che «determina l'imperativo di un cessate il fuoco immediato e prolungato per proteggere i civili di tutte le parti, consentire la consegna di assistenza umanitaria essenziale e alleviare la sofferenza umanitaria». Il testo ha ottenuto 11 voti a favore, 3 voti contrari (l'Algeria oltre al veto di Russia e Cina), e un astenuto, la Guyana.

14:19
14:19
il 71% dei palestinesi «giudica corretto» l'attacco lanciato il 7 ottobre da Hamas

Il 71% dei palestinesi «giudica corretto» l'attacco lanciato il 7 ottobre da Hamas contro Israele: questo uno dei risultati di un sondaggio di opinione condotto all'inizio di marzo in Cisgiordania e a Gaza dal «Palestinian Center for policy and surevy research» (Pcpsr) di Khalil Shikaki.

«Tre quarti dei palestinesi - afferma il ricercatore - pensano che quella offensiva abbia riportato la questione israelo-palestinese al centro dell'attenzione dopo essere stata ignorata per anni a livello regionale ed internazionale». «La soddisfazione verso Hamas e verso Yihia Sinwar - aggiunge - rimane molto elevata, mentre quella verso al-Fatah ed il presidente Abu Mazen resta molto bassa».

Dal sondaggio (condotto fra 1'580 persone) è emerso fra l'altro che il 94% dei palestinesi pensa che Israele si sia macchiato di crimini di guerra, mentre solo il 5% ritiene che anche Hamas ne abbia commessi. Il 64% pensa che Hamas uscirà vincente dalla guerra ed il 59% è persuaso che continuerà a governare a Gaza. Il 40% è convinto che un cessate il fuoco permanente sarà concordato fra Israele e Hamas.

A livello politico, il dirigente di al-Fatah Marwan Barghuti (che sconta l'ergastolo in Israele) resta il leader politico il più popolare e l'84% auspica le dimissioni di Abu Mazen. In caso di elezioni politiche Hamas raccoglierebbe il 34% dei voti: «un netto calo rispetto al sondaggio del dicembre 2023 - nota Shikaki - in cui aveva ricevuto i favori del 43%». Ad al-Fatah andrebbe solo il 17% dei voti. Anche il nuovo premier dell'Anp Mohammad Mustafa non raccoglie per ora, secondo il sondaggio, sostegni significativi.

13:33
13:33
La Finlandia ripristinerà i finanziamenti all'UNRWA

La Finlandia ha annunciato l'intenzione di ripristinare i finanziamenti all'Unrwa (Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi) dopo aver sospeso in gennaio i pagamenti annuali di 5 milioni di euro all'organizzazione. Lo riporta il Guardian.

Helsinki è stato uno dei 16 principali donatori che hanno sospeso i pagamenti dopo che Israele ha accusato una dozzina di dipendenti dell'organizzazione umanitaria di essere coinvolti nell'attacco di Hamas del 7 ottobre .

Ville Tavio , ministro finlandese per il commercio estero e lo sviluppo, ha detto che non ci sono informazioni sufficienti sui presunti collegamenti con Hamas per continuare a sospendere i finanziamenti.

13:28
13:28
Aiuti russi a Gaza

Continuano all'aeroporto di Al Arish, nel Nord Sinai, gli arrivi di aerei carichi di aiuti per la popolazione della Striscia di Gaza. Mohamed Selim, portavoce ufficiale del governatorato del Nord Sinai, ha riferito che questa mattina lo scalo ha accolto un aereo proveniente dalla Russia che trasportava 29 tonnellate di cibo e medicine per la Striscia di Gaza.

Atterrato anche un aereo dagli Emirati che trasportava 20 tonnellate di aiuti oltre a 12 barili di carburante per l'ospedale degli Emirati nella Striscia di Gaza.

Ieri erano arrivati due aerei dal Qatar e dagli Emirati, tra i Paesi più attivi negli aiuti per Gaza, con un carico complessivo di 61 tonnellate di generi di prima necessità.

Le merci vengono scaricate e trasferite ai magazzini logistici della Mezzaluna Rossa in attesa del via libera ai varchi.

Dal 12 ottobre, giorno di apertura del valico di Rafah, ad Al-Arish sono arrivati 689 aerei.

13:23
13:23
Erdogan: «Possa Dio distruggere Netanyahu e renderlo miserabile»

«Affidiamo al nostro Signore una certa persona chiamata (Benjamin) Netanyahu. Possa Dio distruggerlo e renderlo miserabile». Lo ha affermato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, come riporta Yeni Safak.

Il ministro degli esteri israeliano Israel Katz ha convocato il vice ambasciatore turco per il «severo rimprovero» proferito dal presidente Erdogan.

«Tu che sostieni i bruciatori di bambini, gli assassini, gli stupratori e i mutilatori dei corpi dei criminali di Hamas - ha detto Katz rivolto al capo di Stato turco - sei l'ultimo che può parlare di Dio. Non c'è Dio che ascolterà coloro che sostengono le atrocità e i crimini contro l'umanità commessi dai vostri barbari amici di Hamas. Stai zitto e vergognati!».

09:15
09:15
Attentato in Cisgiordania: colpito un minibus con a bordo civili israeliani

Un minibus con civili israeliani a bordo è stato attaccato oggi con colpi di arma da fuoco nella zona di Talmon (presso Ramallah, in Cisgiordania). I servizi di emergenza hanno riferito che almeno quattro persone risultano essere ferite, una delle quali in modo grave.

La caccia all'attentatore (o più persone) è in corso da ore nella zona vicina, secondo la radio dei coloni Canale 7. L'esercito, giunto in forze sul posto, ha fatto ricorso anche ad un elicottero da guerra per colpire un palestinese armato, rifugiatosi in un'area boscosa.

07:47
07:47
Distrutti due missili balistici e un drone nel Mar Rosso

Il Comando centrale degli Stati Uniti (Centcom) afferma che le forze della coalizione hanno distrutto un drone marino e due missili balistici antinave lanciati verso il Mar Rosso da un'area controllata dagli Houthi nello Yemen.

In un comunicato pubblicato sul suo account X, il Centcom specifica che non sono stati segnalati feriti o danni alle imbarcazioni statunitensi o della coalizione.

«È stato stabilito che queste armi rappresentavano una minaccia imminente per le navi mercantili nella regione» spiega la nota aggiungendo che «tali azioni sono intraprese per proteggere la libertà di navigazione e rendere le acque internazionali più sicure».

06:17
06:17
IL PUNTO ALLE 6

L'agenzia di stampa palestinese Wafa afferma che almeno otto persone sono morte e diverse altre sono rimaste ferite in un bombardamento aereo israeliano che ha colpito nelle prime ore di oggi una casa della città di Al-Nasr, a nordest di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Tra le vittime figurano anche tre bambini e tre donne, secondo fonti locali citate dalla Wafa. Raid vengono segnalati anche a Deir El-Balah, nel centro dell'enclave palestinese.

Il bilancio delle vittime nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre è di circa 32.000 morti e almeno 74.188 feriti, secondo il Ministero della Sanità locale gestito da Hamas.

Hezbollah ha invece fatto sapere di aver lanciato ieri nove attacchi missilistici e di artiglieria contro postazioni militari nel nord di Israele. Lo riporta Al Jazeera. La milizia sciita ha affermato che la maggior parte delle sue azioni sono state in risposta agli assalti israeliani contro villaggi e case civili nel sud del Libano.

Intanto, il Comando centrale degli Stati Uniti (Centcom) ha reso noto di aver condotto ieri un lancio aereo di assistenza umanitaria nel nord della Striscia di Gaza «per fornire aiuti essenziali ai civili colpiti dal conflitto in corso».

L'operazione ha visto impegnati «due aerei C-17 dell'aeronautica e soldati dell'esercito americani specializzati», ha spiegato il Centcom in un comunicato pubblicato sul suo account X. Sull'enclave palestinese è stato sganciato l'equivalente di «oltre 50.600 pasti», viene precisato nella nota.

Sono stati lanciati 80 pacchi ma i paracadute di cinque di questi non si sono aperti e sono caduti in una zona non popolata senza causare danni.