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Claudio Recchia alla guida di Amira: lo storico maître del Principe Leopoldo inaugura una nuova era

Dopo 35 anni al servizio dell’ospitalità nel 5 stelle luganese, il “Gran Maestro” della sala italiana diventa presidente nazionale dell’associazione dei maître
Mattia Sacchi
25.11.2025 07:52

Cambio al vertice di Amira, l’Associazione Maître Italiani Ristoranti e Alberghi. Durante il congresso nazionale tenutosi a Stresa dall’11 al 14 novembre, Claudio Recchia è stato eletto nuovo presidente nazionale, succedendo a Valerio Beltrami dopo nove anni di mandato.

Recchia, 63 anni, originario del Verbano, è figura ben conosciuta anche in Ticino: per 35 anni è stato lo storico maître – e poi responsabile della ristorazione – di Villa Principe Leopoldo a Lugano, struttura con cui continua oggi a collaborare in qualità di consulente. Un percorso iniziato proprio a Stresa con il diploma all’alberghiero nel 1977 e proseguito tra Francia, Inghilterra, Germania, Locarno e infine Lugano, dove ha trascorso la parte centrale della sua carriera.

Al passaggio di consegne erano presenti sia Beltrami sia l’ex presidente Carlo Hassan, a testimonianza della continuità interna dell’associazione. Nel suo discorso, il presidente uscente ha ricordato la riorganizzazione portata avanti negli ultimi anni e la necessità di un’Amira «moderna, inclusiva e rappresentativa dell’eccellenza del servizio italiano». Beltrami – che a breve assumerà la presidenza di Fiapor, la federazione che riunisce oltre 80mila professionisti dell’ospitalità – continuerà a sostenere l’associazione anche nel nuovo assetto.

Tra gli oltre 200 partecipanti al congresso si è registrato interesse per la nuova fase che si apre: Recchia, già vicepresidente nazionale, avrà ora il compito di guidare l’associazione in un percorso che punta a rafforzare la formazione, sostenere le delegazioni territoriali e consolidare il ruolo della sala all’interno del panorama dell’ospitalità italiana.

L’evento di Stresa è stato organizzato dalla delegazione Vco/Novara con la guida del fiduciario Silvia D’Ilario, insignita in questa occasione dell’onorificenza di «Cavaliere di Santa Marta».