Come una partita di calcio è finita al centro della disinformazione su Israele e Palestina

Il 14 ottobre 2025 si è giocata a Udine la partita Italia-Israele, valida per le qualificazioni ai Mondiali di calcio maschile di giugno-luglio 2026 che si disputeranno tra Canada, Messico e Stati Uniti d'America. L’incontro, vinto dall’Italia per 3-0, si è svolto in un clima altamente politicizzato: considerando gli incessanti bombardamenti di Israele sulla Striscia di Gaza dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023, che hanno ucciso oltre 67mila persone, la società civile e alcune federazioni e organizzazioni calcistiche hanno avanzato la richiesta di escludere Israele e i club israeliani dalle competizioni internazionali. Né la Fifa né la Uefa, i due principali enti organizzatori internazionali ed europei, hanno deciso e votato a favore dell’esclusione di Israele. Così la partita Italia-Israele si è giocata in un clima teso, con scontri fuori dallo stadio tra i manifestanti per la Palestina e le forze dell’ordine, e fischi contro l’inno nazionale israeliano.
Una situazione che ha contribuito al diffondersi di notizie false sulla partita stessa, divenuta tema di interesse internazionale.
Lo striscione dei tifosi italiani
La sera stessa della partita è stata pubblicata su X la foto di uno striscione con la scritta «Ricordiamo gli ostaggi» e un altro con le bandiere unite di Italia e Israele, che i tifosi italiani avrebbero esposto allo stadio di Udine. Secondo la descrizione del post, gli striscioni sarebbero stati esposti «per commemorare la pace raggiunta da Israele» pochi giorni prima.
Tuttavia, l'immagine è falsa e creata con intelligenza artificiale. I tifosi italiani non hanno mai esposto quegli striscioni, come dimostrato da svariati filmati e fotografie reali. Diversi indizi, inoltre, suggeriscono la natura artificiale dell’immagine: i calciatori appaiono deformati, le maglie non corrispondono a quelle realmente indossate, le scritte sui led sono illeggibili e i tifosi sugli spalti sembrano tutti identici e vestiti di nero. Inoltre, lo stadio raffigurato non è quello di Udine, e gli spalti appaiono pieni, a differenza di quanto avvenuto realmente.
Durante la partita, alcuni spettatori hanno sventolato la bandiera di Israele, anche insieme a quella italiana, ma la coreografia che si vede sul post non ha mai avuto luogo. Inoltre dagli spalti ci sono stati diversi fischi durante l’inno nazionale israeliano.
La dichiarazione del CT della nazionale italiana
Il giorno seguente, invece, è circolato un post che attribuiva a Gennaro Gattuso, commissario tecnico della nazionale italiana, una dura presa di posizione contro la partecipazione di Israele alle qualificazioni per i Mondiali 2026. Il CT infatti avrebbe dichiarato: «È davvero triste essere costretti a giocare contro Paesi del genere. La Russia è stata immediatamente espulsa da tutte le organizzazioni Uefa e Fifa, ma lo stesso non è stato fatto per Israele, che sta commettendo un genocidio contro i palestinesi».
Una notizia completamente falsa. Gattuso non ha mai rilasciato una simile dichiarazione, né prima né dopo la partita del 14 ottobre 2025. Lo scorso 1° settembre, l’allenatore aveva espresso invece un messaggio pacifista, sottolineando il dolore per le vittime civili ma al contempo la sua volontà di concentrarsi sul proprio ruolo sportivo.