Confine

Como, il carro attrezzi «anti-ticinesi» è entrato in azione

La promessa del sindaco della città, Alessandro Rapinese, di rimuovere tutte le auto svizzere parcheggiate in divieto di sosta è diventata realtà – Il suo commento: «Ogni promessa è debito»
© CdT / Chiara Zocchetti
Red. Online
10.07.2022 08:35

A quanto pare, il sindaco di Como Alessandro Rapinese non stava scherzando. La promessa di guerra alle auto svizzere parcheggiate in divieto di sosta è diventata realtà, a tutti gli effetti. Facciamo un passo indietro. Durante la campagna elettorale, Rapinese aveva parlato di un carro attrezzi dedicato a rimuovere tutte le vetture dei ticinesi (e degli svizzeri in generale) lasciate in sosta vietata. Dietro la decisione nessun antagonismo contro la Confederazione in particolare. Anzi. Il sindaco si era definito un fan della Svizzera, al punto tale da prendere il Paese come esempio e come modello a cui ambire. L'idea del carro attrezzi è stata dunque ispirata dalla stessa rigidità elvetica. Ed ecco che, come riportato da QuiComo, nella serata di sabato 9 luglio in via Grassi, in Ztl, la promessa si è realizzata. Il carro attrezzi ha fatto ufficialmente la sua prima comparsa per rimuovere un'auto con targhe ticinesi parcheggiata lungo la via, nei pressi di Palazzo Volta. Il sindaco Rapinese ha così commentato: «Ogni promessa è debito». 

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