Lo studio

«Con una tassa del 5% sui super-ricchi si risolverebbe la fame nel mondo»

Secondo uno studio pubblicato da Oxfam Brasile si riuscirebbero a raccogliere circa 1,5 trilioni di dollari all'anno: ciò permetterebbe pure di aiutare i paesi a basso e medio reddito ad adattarsi ai cambiamenti climatici
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Ats
27.02.2024 13:54

Uno studio pubblicato da Oxfam Brasile stima che una tassa fino al 5% sui patrimoni dei super-ricchi dei paesi del G20 potrebbe raccogliere circa 1,5 trilioni di dollari all'anno: una somma sufficiente per porre fine alla fame a livello globale, aiutare i paesi a basso e medio reddito ad adattarsi ai cambiamenti climatici, e far sì che il mondo raggiunga gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, con un avanzo di più di 546 miliardi di dollari da investire in servizi, politiche pubbliche e azioni per il clima.

Le conclusioni del rapporto vanno perciò nella direzione della proposta del Brasile ai ministri dell'economia e della banche centrali, di una tassazione progressiva per i super-ricchi. «Un sistema fiscale equo potrebbe ridurre le disuguaglianze e promuovere società più sane e inclusive», afferma la direttrice di Oxfam Brasile, Katia Maia. «Tasse più alte per i super-ricchi creerebbero le condizioni per investire in famiglie e lavoratori, proteggere il clima e fornire importanti servizi pubblici, come l'istruzione e l'assistenza sanitaria, per tutti. Aiuterebbe anche a colmare le lacune esistenti nelle reti di sicurezza sociale, per alleviare l'impatto delle crisi future».

Un recente sondaggio - secondo il report - ha rivelato che circa il 75% dei milionari nei paesi del G20 sostiene una maggiore tassazione sulla ricchezza, e più della metà ritiene che la ricchezza estrema sia «una minaccia alla democrazia». E d'altra parte in paesi come Brasile, Francia, Regno Unito, Italia e Stati Uniti, i super-ricchi pagano un'aliquota fiscale effettiva inferiore rispetto al lavoratore medio. E quattro dei cinque principali miliardari del mondo vivono nei paesi del G20.