Condizioni meteo pericolose: la Global Sumud Flotilla rientra (per ora) a Barcellona

La spedizione di una ventina di imbarcazioni della Global Sumud Flotilla salpata ieri da Barcellona per portare aiuti umanitari a Gaza, è rientrata all'alba di oggi nel porto catalano a causa del maltempo che si è abbattuto sul nordest della Spagna.
Lo segnalano fonti dell'organizzazione riprese dai media iberici. La decisione di rientrare è stata presa per garantire la sicurezza degli equipaggi che trasportano oltre 300 attivisti, fra cui Greta Thunberg.
Attualmente è in corso una riunione per decidere come e quando ripartire, segnalano fonti dell'organizzazione riprese dall'agenzia Efe.
«A causa delle condizioni meteorologiche pericolose, abbiamo realizzato una prova in mare e siamo rientrati in porto per lasciare passare la tempesta. Questo ha comportato un ritardo nella nostra partenza per evitare complicazioni alle imbarcazioni più piccole», hanno segnalato fonti dell'organizzazione della Global Sumud Flotilla.
«A fronte del vento di oltre 30 nodi e alla imprevedibilità del mediterraneo, abbiamo preso questa decisione per dare priorità alla sicurezza e al benessere di tutti i partecipanti e garantire il successo della nostra missione», si aggiunge.
Il cambio di programma ha comportato una modifica dei piani iniziali anche per le altre imbarcazioni che si uniranno alla spedizione dai porti italiani di Genova e in Sicilia, come pure da Tunisi e dalla Grecia. L'intenzione degli organizzatori della spedizione è ripartire da Barcellona nel primo pomeriggio di oggi.
La Global Sumud Flotilla era partita ieri intorno alle 15 dal molo Moll de la Fusta di Barcellona con l'obiettivo di forzare il blocco navale di Israele e portare aiuti alla popolazione stremata nella Striscia in quella che gli organizzatori hanno definito «la più grande missione umanitaria della storia».
Il 4 settembre tutte le navi della flotta, circa 50 imbarcazioni provenienti da tutta Europa e 500 tra attivisti, politici e volontari di 44 Paesi dovrebbero incontrarsi in acque internazionali, per proseguire il viaggio fino alle coste della Striscia, dove hanno previsto di arrivare a metà settembre.