Guerra

Così l'Ucraina ha sferrato un duro colpo alla Russia: «Preparavamo questo attacco da 18 mesi»

L'operazione Spiderweb, andata in scena oggi, è stata descritta come un raid «senza precedenti», non solo per il suo impatto - sarebbero 41 i bombardieri colpiti: distrutti o danneggiati - ma anche per il suo raggio d'azione
Giacomo Butti
01.06.2025 21:11

«Spiderweb»: tela di ragno. Sarebbe questo il nome dato dall'intelligence ucraina all'attacco con droni condotto oggi in territorio russo e che avrebbe colpito, secondo quanto fatto sapere da fonti ucraine ai media internazionali, quattro aeroporti militari del Cremlino. L'operazione è stata descritta come un raid su larga scala «senza precedenti». Non solo per il suo impatto - sarebbero 41 i bombardieri colpiti: distrutti o danneggiati - ma anche e soprattutto per il suo raggio d'azione.

Prese di mira, secondo quanto fatto sapere da funzionari ucraini, non solo le basi di Dyagilevo (a 200 km a sud-est di Mosca) e quella di Ivanovo (300 km a nord-est dalla capitale), ma anche le più lontane Olenya (situata nel nord della penisola di Kola, non lontano dal confine con Finlandia e Norvegia) e addirittura l'aeroporto militare di Belaya, situato nella Siberia sud-orientale a qualcosa come 5.500 km dal confine ucraino.

Il massiccio attacco, coordinato dai servizi segreti ucraini (SBU), sarebbe frutto di 18 mesi di pianificazione, condotta sotto la supervisione diretta del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Secondo quanto emerso nelle ore seguenti il primo annuncio, dato da Ukrinform, i droni utilizzati nell'attacco sarebbero stati prima contrabbandati in Russia e poi nascosti sotto le tettoie di moduli di case prefabbricate in legno. Caricati su camion e condotti fino al perimetro delle basi aeree, questi "capanni" sarebbero poi stati aperti con un meccanismo attivato a distanza, permettendo ai droni di fuoriuscire ed effettuare i propri attacchi. Filmati diffusi su Telegram e X mostrano la dinamica dell'operazione.

L'impatto

Fra gli oltre 40 aerei da guerra che Kiev avrebbe colpito nell'attacco coordinato, sono menzionati i bombardieri strategici Tu-95 (originariamente sviluppati per trasportare bombe nucleari, ora utilizzati in Ucraina per i missili da crociera) e i Tu-22 (un'altra classe di bombardieri), così come A-50 (velivoli di comando e controllo). Ore dopo l'annuncio dei funzionari ucraini, il ministero della Difesa russo ha confermato - senza fornire numeri precisi - che diversi suoi aerei militari hanno «preso fuoco» nell'attacco coordinato.

Con questi numeri, Spiderweb rappresenterebbe il più importante attacco di droni ucraino da inizio guerra. Come da noi appurato tramite Oryx - sito di intelligence open source che, con un archivio basato su immagini verificate, è in grado di fornire una lista affidabile dei mezzi persi da russi e ucraini nel corso del conflitto -, il Cremlino aveva perso sin qui, in oltre tre anni di guerra, solamente 4 bombardieri strategici e 118 jet da combattimento.

Secondo quanto spiegato al Financial Times da un ex ufficiale ucraino che dirige il gruppo analitico Frontelligence Insight, l'attacco probabilmente non influenzerà direttamente le posizioni russe sul campo di battaglia ucraino, ma rimane significativo: «Ha permesso di ridurre la possibilità di sferrare attacchi nucleari e quindi la capacità russa di proiettare potenza a livello globale, colpendo la sua posizione militare in Eurasia».

Senza contare le perdite economiche, quantificate dall'intelligence ucraina a oltre due miliardi di dollari.

Il commento

A diverse ore dall'attacco, Zelensky ha confermato con un post su X di aver ricevuto un rapporto sull'operazione: «Un risultato assolutamente brillante, raggiunto dalla sola Ucraina. Un anno, sei mesi e nove giorni dall'inizio della pianificazione all'effettiva esecuzione. La nostra operazione a più lungo raggio. Il nostro personale impegnato nella preparazione dell'operazione è stato ritirato in tempo dal territorio russo». Zelensky ha spiegato di aver incaricato l'SBU di informare il pubblico sui dettagli e sui risultati dell'operazione che possono essere divulgati. «Certo, non tutto può essere rivelato in questo momento, ma queste sono azioni ucraine che entreranno senza dubbio nei libri di storia». 

Ore intense

Sempre nella giornata di oggi, Mosca ha dovuto fare i conti con altri due sabotaggi: un ponte stradale è esploso nella regione di Bryansk, collassando su una ferrovia e causando il deragliamento di un treno: almeno 7 i morti e 70 i feriti, alcuni dei quali in gravi condizioni. Un altro convoglio, un treno merci senza passeggeri, è deragliato nel Kursk a causa dell'esplosione del ponte ferroviario sul quale sarebbe dovuto passare.

Ben 472, poi, i droni russi entrati in azione in territorio ucraino nella notte fra sabato e domenica: il più grande numero da inizio guerra. In una località imprecisata per ragioni di sicurezza, inoltre, un raid russo ha fatto strage in un centro di addestramento: almeno 12 i soldati ucraini rimasti uccisi, oltre 60 feriti. Un caso che ha costretto il comandante delle Forze terrestri, Mikhailo Drapaty, già finito nella bufera, recentemente, per episodi simili, ad annunciare le proprie dimissioni.

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