Credit Suisse, c'è paura anche al confine: boom di ricerche sul web

I timori sulle ripercussioni dell'acquisizione di Credit Suisse da parte di UBS si stanno propagando anche al di là del confine. Sono infatti molti gli italiani che si stanno informando sul web per essere costantemente aggiornati sul destino dell'istituto bancario. «In particolare nella zona di confine, dove ci sono tanti frontalieri che hanno i loro conti in Credit Suisse e che per questo sono preoccupati su quello che sta accadendo», commenta Ale Agostini, CEO di Avantgrade, società specializzata in analisi digitali.
Proprio in queste ore la società di Digital Marketing e Web Analytics di Balerna sta conducendo uno studio approfondito sulle ricerche degli utenti su Google. «In queste ore rileviamo un vero e proprio boom di ricerche sui motori italiani, con alcune parole chiave come ''Credit Suisse azioni'', ''At1 Credit Suisse'', ''Bail in'' e ''Isin'' – spiega Agostini –. Sintomatico di una certa preoccupazione, tanto che proprio a livello italiano erano le query più ricercate dopo i risultati sportivi, che di domenica la fanno da padrone in Italia».
Ovviamente, ricerche che si sono sviluppate soprattutto nei comuni di frontiera: «I 5 comuni italiani che hanno registrato il più forte interesse sono stati Chiavenna, Cernobbio, Colico, Uggiate Trevano e Gavirate. Tutti a pochi chilometri dal confine con la Svizzera».
Un interesse che, nonostante le rassicurazioni e le azioni che stanno riprendendo terreno, continua a essere particolarmente alto, come conferma il CEO di Avantgrade: «Nella giornata di ieri è stato registrato un primo picco tra le 19.30 e le 20, quindi quando UBS ha annunciato l'acquisizione di Credit Suisse. Da quel momento le ricerche sono cresciute esponenzialmente anche durante la notte, con un secondo picco, al momento il più alto raggiunto, tra le 5.30 e le 6. C'è da credere che per diversi giorni la soglia di attenzione rimarrà particolarmente alta, sia in Svizzera che, come abbiamo visto, in Italia».