Argentina

Cristina Kirchner andrà a processo per l'attentato all'Amia

Confermato il rinvio a giudizio dell'ex presidente, con l'imputazione di tradimento alla patria e di insabbiamento dell'inchiesta
©Gustavo Garello
Ats
05.12.2024 21:59

La Corte suprema argentina ha respinto un ricorso presentato dall'ex presidente Cristina Kirchner confermando il suo rinvio a giudizio con l'imputazione di tradimento alla patria e di insabbiamento dell'inchiesta sull'attentato del 1994 alla mutuale israelita AMIA di Buenos Aires che fece 85 vittime.

Il massimo tribunale ha stabilito che il ricorso di Kirchner va respinto in quanto non fa riferimento ad una sentenza definitiva. Una motivazione di tipo tecnico che ha permesso ai giudici di non entrare nel merito di una causa spinosa e dai numerosi risvolti politici.

Kirchner aveva presentato il ricorso contro la decisione della Cassazione di annullare una sentenza di proscioglimento emessa nel 2021 dove si affermava che la decisione di siglare un accordo con Teheran che garantisse l'immunità dei cinque imputati iraniani accusati di essere gli autori intellettuali dell'attentato in cambio della loro collaborazione nelle indagini era un atto politico non imputabile giuridicamente.

La causa nota come "il Patto con l'Iran" rappresenta il processo di maggiore rilevanza internazionale contro la Kircnher che, dopo la decisione odierna della Corte suprema, andrà al processo dibattimentale (la cosiddetta fase orale e pubblica, che corrisponde al primo grado), imputata per il reato di insabbiamento aggravato dell'attentato all'AMIA, l'Associazione mutualistica argentina, che nel luglio del 1994 uccise 85 persone, ferendone oltre 300.

Il primo magistrato a chiedere l'imputazione di Kirchner per insabbiamento fu il procuratore pubblico Alberto Nisman, morto nel 2015 in circostanze ancora non chiarite, poco dopo aver presentato la denuncia.

L'attentato all'AMIA è considerato come il più grave attentato anti-ebraico fuori da Israele dalla II Guerra mondiale.