Francia

Dalla Nuova Caledonia alla «legge anti-Airbnb»: quante conseguenze dopo la decisione di Macron

Lo scioglimento dell'Assemblea Nazionale ha avuto, quale effetto immediato, la sospensione di tutti i lavori parlamentari: e alcuni testi, probabilmente, non torneranno in agenda a luglio
© Teresa Suarez
Red. Online
10.06.2024 21:30

Stop. L'Assemblea Nazionale è stata sciolta su decisione di Emmanuel Macron. E adesso? Non è la prima volta, nella storia della Francia, che il capo dello Stato ricorre a una simile arma costituzionale. Al di là di un nuovo, doppio appuntamento elettorale e del governo chiamato a gestire gli affari correnti, la prima, vera conseguenza rispetto alla mossa del presidente francese è la sospensione di tutte le attività parlamentari. Chiamatele pure vacanze anticipate, se volete, anche se – di fatto – è già partita la campagna in vista del voto.

La sessione ordinaria 2023-24 dell'Assemblea Nazionale, apertasi a ottobre, avrebbe dovuto concludersi a luglio. Di più, l'agenda parlamentare, scrive ad esempio Le Parisien, era stracolma. Peccato che, indipendentemente dal lavoro fatto e dai dibattiti, tutti i testi ora debbano essere abbandonati. Così Guillaume Tusseau, esperto di diritto costituzionale: «Si ripartirà da zero dopo le legislative». Sempre che gli stessi temi vengano rimessi in agenda. Le Parisien, al riguardo, cita il dibattito sul fine vita, che avrebbe dovuto concludersi la prossima settimana. I deputati erano riusciti a trovare un accordo su sei articoli. E adesso? Ma non finisce qui: il Parlamento avrebbe dovuto riunirsi a fine giugno per votare in via definitiva il progetto di legge costituzionale sulla riforma dell'elettorato in Nuova Caledonia. Un testo, questo, che aveva scatenato una vera e propria sommossa nel territorio d'oltremare e alimentato disordini.

Altro giro, altro tema in sospeso: il cosiddetto disegno di legge «anti-Airbnb», presentato dai deputati Annaïg Le Meur (Renaissance) e Iñaki Echaniz (Partito Socialista), destinato a regolamentare il mercato degli affitti a breve termine. Il testo era stato adottato in prima lettura lo scorso 21 maggio e, parallelamente, dal Senato. Le due camere dovevano ancora trovare un accordo su alcuni punti, tra cui la concessione di uno sgravio fiscale ridotto – che sarebbe passato dal 71% o 50%, a seconda del tipo di alloggio e della zona, al 50% o 30% – per i proprietari che affittano alloggi turistici arredati.

Si sono fermate anche le Commissioni parlamentari d'inchiesta. Come quella sulla violenza cinematografica, audiovisiva, dello spettacolo, della moda e della pubblicità e quella sulle carenze delle politiche di protezione dell'infanzia. Per tacere di quelle sul forte aumento del debito dal 2017 e sulla perdita della sovranità alimentare della Francia. Era stata inoltre istituita una Commissione d'inchiesta sugli esperimenti nucleari condotti nella Polinesia francese fino alla fine degli anni Novanta, un'altra sugli accordi legali e finanziari per l'autostrada A69, il cui rapporto era previsto per luglio, e un'altra ancora sulle difficoltà di accesso alle cure negli ospedali pubblici.

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