Dava la caccia al treno blindato di Putin, ora è fuggito dalla Russia

Il suo hobby, fotografare i treni, lo ha messo nei guai, quando ha deciso di dare la caccia al convoglio più raro e rischioso di tutti: il lussuoso treno blindato di Vladimir Putin. Per Mikhail Korotkov, «trainspotter» russo di 31 anni, il treno del leader del Cremlino era diventata una sorta di ossessione, anche perché molto difficile da rintracciare e fotografare. Una sorta di treno fantasma: viaggi a orari segreti, nessun numero identificativo e finestrini sempre oscurati. Korotkov, racconta il Washington Post, è stato il primo appassionato di treni a pubblicare online – sul suo blog personale – un’immagine del mezzo di Putin, nel 2018. «Una sfida così grande che non ho pensato alle conseguenze», ha spiegato il 31.enne. Il presidente russo è noto per essere estremamente cauto quando si tratta di sicurezza. Durante la pandemia, diversi media internazionali hanno scritto di come Putin abbia fatto installare uno speciale «tunnel di disinfezione» nella sua residenza per decontaminare i visitatori attraverso aerosol disinfettanti e luce ultravioletta. Ed è proprio durante l'emergenza legata al coronavirus che Korotkov e altri «cacciatori» di treni hanno notato un aumento dell'uso del convoglio presidenziale. Dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, Putin viaggerebbe sempre più spesso sui binari perché in questo modo sarebbe molto più difficile monitorare i suoi spostamenti rispetto a quelli in aereo. Stando al media investigativo russo Proekt, stazioni segrete e linee di collegamento sarebbero state costruite in luoghi che Putin visita regolarmente, tra cui Novo Ogaryovo, fuori Mosca, nel 2015, Sochi, nel 2017, e Valdai, nel 2019.
Korotkov ha raccontato di aver scattato molte foto del treno di Putin, ma di averne pubblicate solo alcune sul web per «non attirare l'attenzione». Nonostante le precauzioni, l’hobby dell’uomo si è però trasformato in un problema: i servizi segreti russi, l’FSB, lo hanno infatti messo nel mirino. Nel maggio 2021, sulla pagina YouTube di Korotkov sono apparsi strani messaggi: trascrizioni parola per parola di conversazioni telefoniche private tra lui e un suo amico. «È stato inquietante vedere le nostre conversazioni nei commenti», ha confessato, ipotizzando di essere finito sotto la sorveglianza dell’FSB per la sua passione verso il treno di Putin. Da lì il fotografo ha smesso di pubblicare immagini sul suo blog, dopo 11 anni di attività, temendo per la sua vita. Con lo scoppio della guerra in Ucraina e la chiamata alle armi, Korotkov ha deciso di lasciare Mosca alla volta del Kazakistan, poi si è trasferito in India e successivamente in Sri Lanka, dove vive e lavora tutt’ora tenendo corsi online di informatica per un'azienda russa. «Tutta la mia vita è nel mio zaino: il mio laptop, il passaporto, i documenti, il mio cellulare», ha dichiarato il 31.enne, constatando amaramente che potrebbe volerci ancora parecchio tempo prima che il conflitto in Ucraina finisca. Nel frattempo, ha aggiunto Korotkov, «sono pronto a muovermi in tutto il mondo, mi servono solo l'elettricità per il mio laptop e il Wi-Fi per svolgere il mio lavoro».