Dazi USA al 39%: il Consiglio federale prepara la controfferta

Dopo l’annuncio da parte degli Stati Uniti di un aumento dei dazi fino al 39% su quasi il 60% delle merci svizzere esportate oltreoceano, il Consiglio federale ha deciso di intensificare i negoziati con Washington. L’obiettivo è ottenere un trattamento equo rispetto a concorrenti diretti come Unione Europea (15%), Regno Unito (10%) e Giappone (15%).
Berna è in stretto contatto con i settori economici interessati e con le autorità statunitensi, pronta a proseguire i colloqui anche oltre il 7 agosto – data di entrata in vigore delle nuove tariffe – e a presentare un’offerta “più interessante” per attenuare l’impatto delle misure.
Negli ultimi vent’anni, il commercio bilaterale Svizzera-USA è quadruplicato. Il nostro Paese è oggi il sesto investitore estero negli Stati Uniti e il primo per ricerca e sviluppo. Il governo svizzero ricorda che, dal 1° gennaio 2024, ha abolito tutti i dazi doganali sui prodotti industriali, permettendo l’ingresso in esenzione per oltre il 99% delle merci statunitensi, e che non sono in vigore sussidi industriali distorsivi.
Al momento, il Consiglio federale esclude contromisure e punta invece a preservare il partenariato economico con Washington, diversificando parallelamente i rapporti commerciali con altri partner internazionali. Per mitigare eventuali ripercussioni occupazionali, sarà possibile ricorrere all’indennità per lavoro ridotto.