Stati Uniti

Donald Trump attacca Jack Smith: «È uno squilibrato»

Continuano gli scontri tra l'ex presidente e il procuratore speciale incaricato di indagare sul ruolo del tycoon nel tentativo di ribaltare il voto nelle elezioni del 2020 e nell'assalto a Capitol Hill
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Red. Online
06.09.2023 09:05

I media internazionali lo descrivono come «la nemesi legale di Trump». E, per certi versi, hanno ragione. Sì, perché gli scontri tra l'ex presidente degli Stati Uniti e il procuratore speciale Jack Smith non sono ancora finiti. Tutt'altro: per il tycoon non sembra esserci ancora pace. Dopotutto, come testimoniano diverse voci, Smith è un procuratore particolarmente «agguerrito». Un osso duro, secondo altri. Nella sua carriera vanta di aver vinto casi difficili e spinosi. Contro criminali di guerra, mafiosi e poliziotti corrotti. Giustificabile, quindi, pensare che Jack Smith non sia disposto ad arrendersi nemmeno di fronte a Donald Trump. 

Un nuovo scontro

Ma andiamo con ordine. Jack Smith, lo ricordiamo, è il procuratore speciale incaricato di indagare sul ruolo di Trump nel tentativo di ribaltare il risultato delle elezioni in Georgia nel 2020 e nell'assalto a Capitol Hill il 6 gennaio del 2021. Nelle scorse ore, però, la vicenda si è arricchita di nuovi particolari, secondo quanto riportato in esclusiva dalla CNN. Dall'ampia indagine di Smith sulle interferenze elettorali del 2020 sono infatti emersi nuovi dettagli. Ora, il consulente speciale si sta occupando di esaminare come il denaro raccolto a quei tempi — grazie a dichiarazioni infondate di frode elettorale — sia stato utilizzato per finanziare i tentativi di violazione delle apparecchiature di voto in diversi Stati in cui a vincere fu l'attuale presidente Biden. 

Smith ha quindi rimproverato Donald Trump in nuovo documento del tribunale, accusandolo di aver fatto dichiarazioni quotidiane che minacciavano di pregiudicare la giuria di Washington. Sottolineando, ancora una volta, le caratteristiche «estremamente insolite» di un processo in corso a carico di un ex presidente. Ex presidente che, guarda caso, si candida per tornare alla Casa Bianca. Ma Trump, come si può ben immaginare, non è certamente rimasto in silenzio a guardare. Tutt'altro. 

Nel corso della serata di martedì, il tycoon ha affidato i suoi pensieri, neanche a dirlo, al suo social Truth. E, per l'occasione, ha dipinto Jack Smith come uno «squilibrato». 

«Lo squilibrato Jack Smith ha manomesso, cancellato e distrutto documenti, immagini, nastri altamente riservati e classificati. Perché? Perché queste prove distruggono il suo caso!». Commento che, in men che non si dica, ha generato una reazione. Smith ha infatti risposto, indirettamente, a Trump, avvertendo che le sue dichiarazioni «quotidiane» rischiano di influenzare la giuria. Quindi peggiorando, va da sé, una situazione già critica e delicata. 

Cosa succederà?

La domanda delle domande, per molti, resta la stessa. Come si concluderà l'indagine di Jack Smith? Il procuratore speciale che non perde mai riuscirà, anche questa volta, ad avere la meglio? Soprattutto, contro Donald Trump? È ancora presto per dirlo. Ad ogni modo, stando a diverse dichiarazioni apparse sui media internazionali e, in particolare, sulla CNN, Smith potrebbe, a tutti gli effetti, rimanere la più grande minaccia per l'ex presidente. Le possibilità che il caso venga portato al termine all'inizio dell'anno elettorale, infatti, sono diverse. Di più, secondo quanto riferito dal team del procuratore in un documento di agosto, il pubblico ha «un forte interesse» in un processo rapido. Proprio perché, guarda caso, le accuse rivolte a Trump riguardano un tentativo di rovesciare i risultati del voto. 

Al momento, però, stando alla CNN, l'indagine sulle interferenze elettorali non è ancora vicina alla conclusione. Il team di Jack Smith, tra le cose, si sta occupando di analizzare il ruolo dell'ex avvocato di Trump, Sidney Powell. Difficile, quindi, prevedere che cosa succederà nel breve periodo. Quello che è certo, è che Donald Trump, difficilmente, potrà stare tranquillo, con la sua «nemesi legale» alle calcagna. 

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