La curiosità

Donald Trump è stufo di chiamarlo soccer, ma furono gli inglesi i primi a usare questa parola per il calcio

Il presidente statunitense ha fatto un passo verso il mondo proponendo di usare la parola «football» per indicare il gioco più amato, riaprendo un dibattito che dura da secoli
© KEYSTONE (REUTERS/Jonathan Ernst)
Marcello Pelizzari
06.12.2025 09:33

Tra le palline estratte dalle urne e i calcoli sui gironi che definiranno il prossimo Mondiale nordamericano, il vero colpo di scena, ieri, non è arrivato da un accoppiamento sfortunato, ma dal padrone di casa. Donald Trump, presidente degli Stati Uniti, ha deciso di lanciarsi in una vera e propria crociata linguistica. Sentitelo: «Guardavo Pelé, tanti anni fa. Uno dei grandi, giocava nei Cosmos. E riconosco che questo sia il football: avremmo dovuto chiamare diversamente il football americano della NFL». Ovvero, l’America e gli americani non dovrebbero più chiamare il calcio soccer, distinguendosi dagli inglesi.

Una dichiarazione, quella di Trump, che ha strappato più di un sorriso a Gianni Infantino e che sembra segnare una svolta culturale, prima ancora che sportiva. Trump, da sempre paladino dell’eccezionalismo americano riassumibile nel concetto della’ America First, a questo giro sembrerebbe voler omologare gli Stati Uniti al resto del globo. O forse, più semplicemente, intende appropriarsi del termine più popolare al mondo per il torneo che, parole sue e di Infantino, sarà il più grande della storia.

Attenzione, però: dietro l’apparente resa linguistica invocata da Trump, si nasconde un paradosso storico che pochi americani – e forse lo stesso presidente – conoscono. La parola soccer, spesso derisa dagli europei come un simbolo dell’ignoranza calcistica statunitense, anche se poi si parla di soccer anche in Australia e Nuova Zelanda, non è affatto un’invenzione d’oltreoceano. Un’americanata, ecco. Al contrario: è un prodotto d’esportazione britannico al 100%.

Per capire perché gli americani dicono soccer, bisogna tornare nella Londra della seconda metà dell’Ottocento. Quando nacque la Football Association (FA) per codificare le regole del gioco, era necessario distinguere questo nuovo sport da un’altra variante molto popolare: il Rugby football, che si giocava nell’omonima città e nell’omonimo, elitario college. Il rugby, insomma. Ufficialmente, lo sport che conosciamo divenne Association Football. Ma nell’Inghilterra vittoriana, e in particolare tra gli studenti dell’Università di Oxford, andava di moda abbreviare i nomi aggiungendo il suffisso -er. Il rugby divenne colloquialmente rugger. E l’Association Football? Venne abbreviato in Assoccer, e molto presto semplicemente in soccer.

Per decenni, il termine soccer è stato usato intercambiabilmente con football nel Regno Unito, specialmente nelle classi elevate, per distinguerlo dal rugby. Gli Stati Uniti, che nel frattempo avevano sviluppato una loro variante di gioco, quello che noi chiamiamo football americano, derivato proprio dal rugby, adottarono il termine soccer per evitare confusioni interne.

L’ironia, che forse è sfuggita ieri a Washington, è che gli americani hanno semplicemente congelato un termine inglese dell’Ottocento. È stata la Gran Bretagna, nel ventesimo secolo, a smettere quasi completamente di usare la parola soccer, percependola ormai come troppo americana e volendo riaffermare l’identità popolare del gioco chiamandolo esclusivamente football.

Se Trump riuscirà a convincere i suoi connazionali a cambiare vocabolario è tutto da vedere, considerando che negli USA il football (quello con il casco e la palla ovale) è una religione laica intoccabile. Ma per una sera, il presidente ha dato ragione al resto del mondo. Anche se, a ben guardare, stava usando una parola inventata proprio da chi oggi prende in giro gli americani.

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