Stati Uniti

Donald Trump è tornato sulla televisione mainstream: e adesso?

L'ex presidente, ospite della CNN, si è comportato come se fosse – de facto – il candidato dei repubblicani alla Casa Bianca, riproponendo su scala nazionale la sua narrazione in merito alle presidenziali del 2020 e al 6 gennaio 2021
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Marcello Pelizzari
11.05.2023 11:00

Donald Trump è tornato. In televisione o, meglio, quale ospite di un’emittente non conservatrice, nella fattispecie la CNN. L’evento, controverso, durato 70 minuti circa, ha riportato indietro le lancette. Alcuni, infatti, hanno sottolineato che l’ex presidente sembrava lo stesso del 2016.

Certo, chi segue il tycoon su Truth – il suo personalissimo social network – o conosce il contenuto dei suoi discorsi ai vari raduni non è rimasto granché impressionato da ciò che Trump ha affermato ai microfoni della CNN. Ma il punto, a ben vedere, è proprio questo: una vasta, vastissima porzione di America è stata reintrodotta al trumpismo, nonostante le ripetute contestualizzazioni da parte della moderatrice, Kaitlan Collins.   

Voglia di perdono

E così, Donald Trump ha fatto Donald Trump. Ha mantenuto, innanzitutto, un atteggiamento provocatorio rispetto ai fatti del 6 gennaio 2021 e, ancora, in merito alle presunte frodi elettorali che consentirono a Joe Biden di conquistare la Casa Bianca. L’ex presidente, a un certo punto, nelle discussioni attorno alla sommossa popolare ha pure parlato di «una bella giornata» salvo poi affrancarsi da ogni possibile coinvolgimento con i rivoltosi. Rivoltosi che, tuttavia, vorrebbe perdonare una volta tornato in carica. Almeno «molti di loro». Perfino i Proud Boys, freschi di accuse e condanne per associazione a delinquere sediziosa. «Dovrò esaminare il loro caso, ma dirò anche che a Washington non è possibile ottenere un giusto processo, non è possibile. Proprio come a New York non puoi ottenere un processo equo».

Trump, citando New York, si riferiva (anche) al fatto di essere appena stato riconosciuto colpevole di aggressione sessuale e diffamazione verso la scrittrice Jean Carroll. Alla CNN, tornando sulla vicenda, ha giurato sui suoi figli di non avere mai aggredito la donna.

Fra aborto e guerra

Durante la trasmissione, l’ex presidente è stato più volte invitato a esprimersi sull’aborto. Trump, al riguardo, si è detto onorato di aver nominato i giudici che hanno ribaltato la sentenza Roe contro Wade; tuttavia, non si è spinto oltre spiegando di essere alla ricerca di «una soluzione che possa funzionare». Tradotto: non ha preso posizione circa un divieto federale dell'aborto.

Spazio, ovviamente, anche alla guerra in Ucraina con tanto di punzecchiature all’Europa, invitata a dare più soldi. Quanto ai possibili esiti, il tycoon ha chiarito di non vedere la situazione «in termini di vittoria e sconfitta». Piuttosto, ha aggiunto, «smettiamo di uccidere tutte queste persone». Va letto in questo senso il profilo basso mantenuto su Vladimir Putin. Criminale di guerra? Piano con le discussioni su questo fronte, ha chiarito Trump, altrimenti «fare un accordo» diventerebbe una faccenda complicata.

Le reazioni

Lo staff di Trump, al termine dell’evento, ha mostrato un moderato ottimismo (eufemismo). Lodando, ad esempio, il fatto che molti spettatori della CNN, non proprio schierati a destra, abbiano potuto «godere» del tycoon-pensiero dopo parecchio tempo. In effetti, al di fuori dell’area MAGA (da «Make America Great Again», lo slogan delle presidenziali 2016 ora usato per identificare i trumpisti più duri) e dei media repubblicani l’ex presidente non aveva più esposto la sua visione politica dell’America. Ora, appunto, l’ha fatto: agli occhi del suo team, si tratta di una possibilità più unica che rara di conquistare gli elettori indipendenti. E di mettere ulteriore pressione a Ron DeSantis, una possibile alternativa repubblicana allo stesso Trump.

I sostenitori di DeSantis, in merito all’ospitata dell’ex presidente alla CNN, si sono chiesti fra le altre cose come possa tornare grande l’America, parafrasando proprio il motto dei motti, quando il tycoon mantiene certe posizioni sul 6 gennaio 2021 e sulle elezioni del 2020, per tacere delle tante, troppe vicende giudiziarie. Diverso, invece, l’atteggiamento del governatore della Florida e, in generale, del campo repubblicano: questi problemi raramente vengono menzionati in pubblico, come se nessuno volesse inimicarsi sia Trump sia la sua base elettorale.

Hanno abbozzato un sorriso i democratici. A loro giudizio, l’apparizione di Trump sulla CNN ha dato modo agli americani di conoscere – di nuovo – un uomo altamente pericoloso. Di più, è forte la convinzione che le dichiarazioni d’orgoglio in merito al ribaltamento della sentenza Roe contro Wade torneranno indietro come un boomerang. Facendo male proprio al tycoon.