Guerra

Dopo i pesanti attacchi su Kiev, Trump è pronto a «far crollare» l'economia russa?

La Russia colpisce pure il palazzo del Governo ucraino, mentre il presidente USA parla di «seconda fase» delle misure restrittive: ora potrebbero arrivare nuove sanzioni contro Mosca o ulteriori dazi ai Paesi che acquistano il petrolio
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Michele Montanari
08.09.2025 09:00

Tante belle parole. Strette di mano. Sorrisi e un bel tappeto rosso per l'arrivo in Alaska di Vladimir Putin. Nell'incontro di Ferragosto, Donald Trump e il leader russo sembravano due vecchi amici che si incontrano dopo anni, pronti ad appianare le divergenze che li hanno tenuti lontani così a lungo. Purtroppo non è stato così. La cronaca degli ultimi giorni parla di continui attacchi sull'Ucraina. Di civili uccisi. Di incontri «alternativi» tra Putin e i suoi alleati: non gli Stati Uniti, ma Cina, India e Corea del Nord. I Paesi che puntano ad un nuovo ordine mondiale, lontano dal «bullismo» americano. I Paesi che, acquistando le fonti energetiche russe o fornendo supporto militare, alimentano la guerra in Ucraina.

Di fronte a tutto ciò, il presidente degli Stati Uniti sembra finalmente intenzionato a reagire: ieri ha dichiarato di essere pronto a passare a una «seconda fase» delle sanzioni contro la Russia. Di cosa si tratta? Il tycoon potrebbe inasprire le misure restrittive contro Mosca, sulle quali aveva già lanciato un ultimatum prima dell’incontro con il suo omologo russo Vladimir Putin in Alaska, oppure potrebbe infliggere ulteriori dazi agli acquirenti del petrolio, la cui vendita rappresenta una delle principali fonti economiche del Cremlino per finanziare il conflitto.

Trump, nelle scorse settimane, aveva minacciato nuove sanzioni contro la Russia, spingendo Putin ad accettare un incontro negli Stati Uniti. Un invito, accettato senza indugi dallo «zar» che, di fatto, gli aveva permesso di scongiurare nuove misure restrittive. Di più, il vertice con il leader del Cremlino, accolto sul tappeto rosso, sembrava aver riavvicinato USA e Russia, spingendo Trump a parlare di un incontro positivo in vista di un imminente accordo sul cessate il fuoco. Purtroppo solamente sensazioni, quelle del leader americano, dato che la Russia continua a bombardare incessantemente l'Ucraina, prendendo di mira pure i civili.

Il capo del Cremlino, dopo il meeting americano di Ferragosto, ha avuto modo di incontrare diversi leader internazionali, tra cui quello cinese Xi Jinping, il nordcoreano Kim Jong-un e il premier indiano Narendra Modi, ai quali ha spiegato che la guerra in Ucraina non è stata provocata dall'invasione russa, ma «dal colpo di Stato a Kiev appoggiato dagli alleati occidentali» e dai tentativi dell'Occidente di trascinare Kiev nella NATO. Tema centrale della grande parate militare cinese per gli ottant'anni della fine della Seconda guerra mondiale, la cooperazione tra i Paesi stanchi del dominio americano. Cina, Russia, India e Corea del Nord su tutti.

Gli ultimi commenti del capo della Casa Bianca, tuttavia, lasciano intendere che Washington sia finalmente pronta a punire Mosca, dopo che per settimane Putin si è rifiutato di scendere a patti per un accordo di cessate il fuoco in Ucraina.

Alla domanda se fosse pronto a passare alla «seconda fase» delle sanzioni contro la Russia, Trump ha risposto a un giornalista semplicemente: «Sì, lo sono», senza fornire alcun dettaglio. Il tycoon ha però spiegato di non essere affatto «contento» per quello che sta succedendo in Ucraina in queste ore e ha affermato di voler parlare con il capo del Cremlino nei prossimi giorni.

Stando all’aeronautica militare di Kiev, tra sabato sera e domenica mattina, la Russia ha lanciato almeno 805 droni e tredici missili contro l’ex repubblica sovietica, in quello che è stato definito il più grande attacco aereo da quando è scattata l’invasione da parte delle truppe di Mosca, nel febbraio del 2022.

«Le unità dell'aeronautica hanno rilevato e tracciato 818 veicoli d'attacco aereo», ha scritto l’unità delle forze armate sulla piattaforma di messaggistica Telegram, sottolineando che le difese aeree hanno abbattuto o soppresso 747 droni e quattro missili.

Ieri è stata pesantemente presa di mira pure la capitale Kiev, con bombardamenti su palazzi residenziali e sulla sede del Governo, il cui tetto e i piani superiori sono rimasti danneggiati dall'attacco russo.

Mentre Mosca intensifica i bombardamenti sulla popolazione ucraina, Trump è sempre più frustrato per i suoi continui fallimenti nel porre fine alla guerra, una promessa che aveva fatto ai suoi sostenitori durante la campagna elettorale, addirittura evocando un possibile successo dei negoziati con il Cremlino in sole 24 ore.

Come detto, non è chiaro se il tycoon intenda colpire direttamente la Russia o voglia inasprire i dazi contro i Paesi che acquistano regolarmente petrolio, come ad esempio la Cina o l'India, quest’ultima colpita a fine agosto con tariffe del 50%.

Il segretario al Tesoro Scott Bessent ieri ha dichiarato che gli Stati Uniti e l'Unione europea potrebbero imporre «dazi secondari sui Paesi che acquistano petrolio russo», spingendo l'economia di Mosca sull'orlo del collasso e portando il presidente Vladimir Putin al tavolo delle trattative.

«Siamo pronti ad aumentare la pressione sulla Russia, ma abbiamo bisogno che i nostri partner europei ci seguano», ha dichiarato Bessent a NBC News, aggiungendo: «La sfida a questo punto è tra quanto a lungo potrà resistere l'esercito ucraino e quanto potrà farlo l'economia russa». Per il segretario del tesoro, USA e UE dovrebbero unire le forze per «far crollare» le finanze di Mosca.

Intanto, Volodymyr Zelensky sembra avere l'appoggio dell'Europa. Il leader di Kiev ha affermato di aver parlato con il presidente francese Emmanuel Macron dei «violenti bombardamenti notturni russi», aggiungendo: «Abbiamo coordinato i nostri sforzi diplomatici, le prossime azioni e i contatti con i partner per garantire una risposta adeguata. Insieme alla Francia, stiamo preparando nuove misure per rafforzare la nostra difesa».

Il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa, ha fatto sapere che l'UE sta lavorando al 19esimo pacchetto di sanzioni contro la Russia «in stretta cooperazione con gli Stati Uniti».