Russia

Dopo la schiacciante vittoria, Putin parla di Navalny: «Volevo liberarlo»

Il presidente russo afferma di esser stato favorevole allo scambio di prigionieri per rilasciare l'oppositore: «Non è la prima volta che un detenuto muore in carcere, succede anche negli USA» - Zelensky: «Elezioni illegittime, Putin deve essere processato»
©NATALIA KOLESNIKOVA / POOL
Red. Online
18.03.2024 08:30

Dopo la schiacciante vittoria alle elezioni presidenziali, con l’87% di voti a suo favore a spogli praticamente conclusi, Vladimir Putin domenica sera ha tenuto un discorso trasmesso dal canale televisivo statale Rossiya-24 in cui per la prima volta ha nominato Alexei Navalny.

Riferendosi all’oppositore deceduto in carcere lo scorso 16 febbraio, lo «zar» ha dichiarato: «A proposito del signor Navalny. Sì, è morto. Questo è sempre un evento triste. Ma abbiamo avuto altri casi di persone decedute in luoghi di detenzione. Questo non succede anche negli USA? È successo più di una volta».

Putin ha inoltre affermato di come avesse accettato la proposta di rilasciare Navalny attraverso uno scambio di prigionieri: «Pochi giorni prima della morte di Navalny, alcuni funzionari mi hanno detto che c’era l’ipotesi di scambiare Navalny con alcune persone incarcerate nei Paesi occidentali. Potete anche non credermi, ma la persona che mi stava parlando non aveva ancora finito la frase prima che io dicessi: "Sono d'accordo". Ma purtroppo è successo quello che è successo».

Putin ha poi spiegato che avrebbe accettato lo scambio a patto che l’oppositore non tornasse in Russia.

Il leader del Cremlino ha inoltre respinto le «prevedibili» critiche occidentali sulle elezioni: «Cosa credevate, che ci applaudissero? Stanno combattendo contro di noi in un conflitto armato, il loro obiettivo è arginare la nostra crescita. Naturalmente sono pronti a dire qualsiasi cosa». Putin ha poi sentenziato: «Nessuno sopprimerà mai la Russia quando saremo consolidati, siamo una famiglia unita. Non importa quanto abbiano cercato di spaventarci, di sopprimere la nostra volontà, la nostra coscienza, nessuno ci è mai riuscito nella storia. Hanno fallito ora e falliranno in futuro».

Non è ovviamente mancata la guerra in Ucraina. Parlando dei recenti raid di unità militari filo-ucraine, Putin ha annunciato che i suoi compiti principali come presidente sono quelli di «proteggere il confine» e  «rafforzare la capacità di difesa e l’esercito».

Alla domanda su un potenziale conflitto diretto con la NATO, lo «zar» ha risposto: «Penso che tutto sia possibile nel mondo moderno, ma tutti capiscono che questo porterebbe ad un passo da una terza guerra mondiale su larga scala. Non credo che qualcuno sia interessato a questo».

Di fronte allo scontato trionfo di Putin, l’opposizione russa ha messo in scena azioni di dissenso. Lunghe code si sono formate in diversi seggi elettorali a Mosca e in altre città russe mentre numerose persone hanno risposto alla chiamata della vedova di Navalny di recarsi alle urne domenica a mezzogiorno.

Durante la sua apparizione all’ambasciata russa a Berlino, Yulia Navalnaya ha invitato i suoi sostenitori ad aderire in massa al «mezzogiorno contro Putin». 

Navalnaya è stata accolta con grandi applausi e cori da parte degli elettori e ha ringraziato le persone per essere intervenute in onore di suo marito: «Mi date la speranza che tutto non sia vano, che combatteremo ancora», ha scritto in un post su X. La donna ha fatto poi sapere di aver scritto il nome del marito defunto sulla sua scheda elettorale. Un'azione, questa, non rimasta isolata, tant'è che il presidente russo ha fatto sapere che le forze dell'ordine prenderanno provvedimenti contro tutte le persone che hanno danneggiato le schede elettorali in segno di protesta.

Tra i candidati «di facciata», il rivale di Putin che ha ottenuto più voti, Nikolai Kharitonov del Partito Comunista, non è riuscito a raggiungere nemmeno il 5%. Quella per il quinto mandato dell'attuale leader del Cremlino è stata la più schiacciante vittoria elettorale nella storia della Russia post-sovietica. Come detto, l'Occidente non si è risparmiato sulle critiche per queste «elezioni farsa», con cui Putin voleva assicurarsi di scacciare ogni ipotesi di malcontento della popolazione russa e mostrarsi in gran spolvero agli occhi del mondo. Di fronte a un risultato del genere, non potevano certamente mancare le stoccate del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, secondo il quale Putin è ormai diventato «dipendente dal potere»: «Questa imitazione delle elezioni non ha legittimità e non può averne alcuna. Questa persona deve finire sul banco degli imputati all’Aia. Dobbiamo garantire che ciò avvenga per chiunque nel mondo apprezzi la vita e la decenza».

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