Medio Oriente

Droni contro una nave di aiuti umanitari diretta verso Gaza: «I palestinesi non hanno più cibo e medicine»

La ONG Freedom Flotilla Coalition accusa Israele, che da due mesi sta bloccando l'accesso ai beni salvavita nell'enclave mediorientale - La Croce Rossa parla di «collasso totale» - Sulla nave avrebbe dovuto imbarcarsi anche l'attivista svedese Greta Thunberg
©HAITHAM IMAD
Red. Online
02.05.2025 16:30

Nella notte tra giovedì e venerdì alcuni droni hanno attaccato una nave che trasportava aiuti umanitari verso la Striscia di Gaza, mentre si trovava in acque internazionali al largo di Malta. Lo ha fatto sapere la Freedom Flotilla Coalition, la ONG che aveva organizzato il trasporto dei beni di prima necessita, sottolineando che a bordo dell’imbarcazione, denominata Conscience, è scoppiato un incendio, in seguito domato.

Un rimorchiatore nelle vicinanze della nave in fiamme, scrive tra gli altri la Associated Press, ha risposto alla richiesta di soccorso proveniente dalla Conscience, che trasportava 12 membri dell'equipaggio e quattro civili, secondo quanto riferito dai funzionari del Governo maltese. Nonostante le persone a bordo si siano rifiutate di abbandonare la nave, il gruppo è stato portato in salvo e nessuno è rimasto ferito.

La BBC ha ricevuto in esclusiva la registrazione della richiesta di soccorso dalla nave, registrata da un membro dell'equipaggio di una petroliera vicina. Si può sentire chiaramente il capitano dell'imbarcazione segnalare attacchi di droni e un incendio a bordo.

La Freedom Flotilla Coalition ha accusato Israele di aver preso di mira la sua nave, senza però aver fornito alcuna prova sull’attacco dei droni. In un video condiviso sui social si vedono le fiamme in lontananza, nella notte, mentre in un altro filmato si può udire un’esplosione. La ONG ha chiesto che gli ambasciatori israeliani vengano convocati per rispondere delle «violazioni del diritto internazionale», tra cui il blocco degli aiuti umanitari a Gaza e il «bombardamento della nostra nave civile». Gli organizzatori della spedizione hanno riferito alla BBC che il gruppo stava «operando in totale segretezza, con un totale silenzio mediatico» per impedire «sabotaggi» mentre si preparavano a salpare verso Gaza. Secondo il volontario Surya McEwen, si è trattato di un «attacco immotivato a una nave civile in acque internazionali, nel tentativo di svolgere una missione umanitaria». Sulla nave, partita dalla Tunisia e diretta a Malta per imbarcare alcuni attivisti, avrebbe dovuto salire anche la svedese Greta Thunberg, la quale ha riferito alla Reuters: «Facevo parte del gruppo che avrebbe dovuto imbarcarsi oggi per proseguire il viaggio verso Gaza, che è uno dei tanti tentativi di aprire un corridoio umanitario e di fare la nostra parte per continuare a cercare di rompere l'assedio illegale di Israele su Gaza».

Di fatto, la Freedom Flotilla Coalition stava cercando di aggirare il blocco imposto da Israele, che da due mesi sta negando l’accesso a ogni tipo di aiuto umanitario, dal cibo alle medicine, diretto verso la Striscia di Gaza. Secondo l’ONU, nell’enclave mediorientale sta avvenendo la peggiore crisi umanitaria in quasi 19 mesi di guerra tra Israele e Hamas.

Il Programma alimentare mondiale (WFP) delle Nazioni Unite, sabato scorso, ha denunciato il blocco dello Stato ebraico, affermando di aver esaurito le proprie scorte di cibo, destinate centinaia di migliaia di palestinesi.

Quest’oggi il Comitato internazionale della Croce rossa (CICR) ha lanciato l’ennesimo allarme, spiegando che l'intervento umanitario a Gaza è «sull'orlo del collasso totale»: «Se gli aiuti umanitari non riprenderanno immediatamente, il Comitato Internazionale della Croce Rossa non avrà più cibo, medicine e beni essenziali per continuare molti dei suoi programmi a Gaza», ha evidenziato il CICR in una nota diffusa oggi da Ginevra. Secondo la Croce Rossa, sei settimane di intense ostilità, unite a due mesi di blocco totale degli aiuti umanitari, hanno privato i civili dei mezzi necessari per sopravvivere. Si stima che a ridosso dei principali valichi di Gaza, circa 3 mila camion carichi di aiuti umanitari siano in attesa del via libera israeliano.

Lo Stato ebraico, tuttavia, non molla di un centimetro, giustificando il blocco degli aiuti umanitari come un tentativo di fare pressione su Hamas affinché rilasci gli ostaggi presi durante l'attacco del 7 ottobre 2023. Il gruppo islamista detiene ancora 59 ostaggi, 24 dei quali si ritiene siano ancora vivi. Secondo il Ministero della Salute guidato da Hamas, almeno 52.400 palestinesi sarebbero stati uccisi dall'inizo del conflitto.

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