Lutto

È morto il giornalista Giampaolo Pansa

La nota firma italiana si è spenta a 84 anni - Grande provocatore, scrisse per «La Stampa», il «Corriere della Sera» e «Repubblica»
Red. Online
12.01.2020 22:12

È morto Giampaolo Pansa, giornalista e scrittore italiano. Aveva 84 anni, ed era uno degli ultimi «grandi vecchi» del giornalismo italiano, tra i protagonisti del Novecento. Nato a Casale Monferrato (Alessandria) nel 1935, Pansa iniziò a «La Stampa» e fu firma del «Corriere della Sera», «l’Espresso» e di «Repubblica», di cui fu anche vicedirettore. Nel libro «Il revisionista», uscito per Rizzoli qualche mese fa, aveva raccontato la sua vita. Sposato e separato, Pansa è morto a Roma assistito dalla sua compagna, la scrittrice Adele Grisendi . Nel 2016 aveva perso il figlio Alessandro, ex ad di Finmeccanica morto di malattia a 55 anni. Giornalista autorevole, con un grande gusto per la provocazione, è stato anche storico, autore di romanzi e saggi in gran parte incentrati sugli anni della guerra partigiana, un argomento che era stato anche al centro della sua tesi di laurea in Scienze Politiche, dove era stato allievo dello storico Alessandro Galante Garrone. Dagli esordi torinesi con un memorabile reportage sulla Strage del Vajont agli articoli sull’attentato di Piazza Fontana e quelli sullo scandalo Lockheed , nella sua lunga carriera ha messo a segno tanti colpi. Sua per esempio l’espressione «Balena Bianca» per definire la democrazia cristiana. Alla fine degli anni ‘80 del Novecento lancia dalle pagine di «Panorama» la sua celebre rubrica «Il Bestiario», che poi porta sull’Espresso ed infine su Libero. Tra i libri più notiIl Sangue dei vinti, nel quale mette a punto le sue idee poi accusate di revisionismo sulla Resistenza, Bellla Ciao, controstoria della Resistenza. Provocatore fino all’ultimo con un autoritratto intitolato Quel fascista di Pansa e poi con un pamphlet su Salvini «Ritratto irriverente di un seduttore autoritario»