Lutto

È morto lo scrittore David Albahari

Aveva 75 e si è spento dopo una lunga malattia – Era considerato fra gli autori più importanti dei Balcani e della letteratura europea
Ats
01.08.2023 18:26

Dopo una lunga malattia, è morto all'età di 75 anni, nella sua casa di Belgrado, David Albahari, uno degli autori più importanti e autorevoli dei Balcani e della letteratura europea del nostro tempo.

Di origini ebraiche, «scrittore di frontiera», come amava definirsi, e finissimo traduttore, era nato nel 1948 a Peć/Peja, nel Kosovo, allora Yugoslavia. Nel 1994 lasciò il suo paese, dilaniato dalle guerre civili e si rifugiò in Canada, a Calgary fino al 2012, per poi tornare definitivamente a Belgrado.

Aveva un legame speciale con la cultura e la letteratura italiana. Il suo faro era Primo Levi, l'autore di «Se questo è un uomo». Frequenti le sue partecipazioni agli incontri letterari promossi dall'Istituto Italiano di Cultura a Belgrado.

La sua prima opera, una raccolta di racconti, «Porodično vreme» (Vita in famiglia), pubblicata nel 1973, è stata seguita da una produzione letteraria molto intensa, oggi tradotta in 22 lingue.

Tra le sue prime opere tradotte in italiano troviamo «Il buio» (pubblicato in originale da Salento Book nel 2002 e ripubblicato da Besa nel 2020), «Goetz e Mayer» (Einaudi, 2006), e poi una preziosa serie pubblicata dalla casa editrice Zandonai di Rovereto: «L'esca», nel 2008; «Zink», nel 2009; «Ludwig», nel 2010; «Sanguisughe», nel 2012.

Molto intensa anche la sua attività di traduttore di racconti, testi teatrali, romanzi e saggi di autori americani, britannici, austriaci e canadesi, tra i quali Saul Bellow, Margaret Etvud, Isaac Bashevis Singer, Thomas Ruggles Pynchon, Vladimir Nabokov.

Numerosi i riconoscimenti internazionali e i premi ottenuti: dal Premio Ivo Andrić per il romanzo «Opis smrti» (1982), al premio NIN (1996), dedicato al romanzo «Mamac», come migliore opera pubblicata in lingua serba, al premio internazionale per la letteratura «Aleksandar Tišma» conferito a Novi Sad alcuni mesi fa.

Dice Sira Miori, già direttrice dell'Istituto Italiano di Cultura a Belgrado e coordinatrice dell'area dei Balcani e danubiana: «Con la scomparsa di David Albahari, perdiamo una voce limpida e autorevole, un'espressione lungimirante della letteratura europea del nostro tempo. Ma la sua opera, che si colloca al di sopra di muri e confini, e i suoi messaggi di amore, di pace e di dialogo tra uomini, popoli e culture, resteranno immortali».