La storia

Ecco chi è Chris Donahue, l’ultimo soldato americano a lasciare Kabul

La foto che lo ritrae mentre sale a bordo del C-17 è diventata iconica: «Le nostre truppe hanno mostrato grinta, disciplina ed empatia»
© AP/US Central Command
Red. Online
31.08.2021 12:02

È finita. Per davvero. Dopo quasi vent’anni di occupazione, oltre 2.400 soldati americani uccisi in combattimento e un’evacuazione quantomeno caotica, gli Stati Uniti hanno lasciato l’Afghanistan. In fretta e furia, complici la pressione dei talebani da un lato e la minaccia dell’Isis-K dall’altro. L’ultimo soldato a lasciare il Paese asiatico, divenuto a suo modo un’icona del lunghissimo conflitto, è il maggior generale Christopher Donahue, comandante dell’ottantaduesima Divisione Aviotrasportata. È stato immortalato mentre saliva sul C-17 in partenza dall’aeroporto di Kabul. Non appena il velivolo si è staccato da terra, in città si è scatenata la festa dei nuovi (vecchi) padroni dell’Afghanistan. I quali hanno parlato subito di «vittoria storica».

Nel suo tweet, il Pentagono ha identificato proprio Donahue quale «last man». Con lui e prima di lui, lungo due decenni si sono alternati qualcosa come 775 mila soldati a stelle e strisce. Come dicevamo, a suo modo l’immagine è divenuta iconica. E questo perché Donahue è appunto solo, nella notte afghana, accompagnato unicamente dalla sua arma. Dietro di lui un hangar dell’aeroporto. In generale, un senso di irrequietezza e velocità. Della serie: presto, partiamo, andiamocene. La foto è scattata attraverso un visore notturno, con una tinta verde quasi inquietante.

Donahue, leggiamo, è stato spedito in Afghanistan nelle ultime settimane per garantire la sicurezza all’aeroporto di Kabul, nell’ottica del ritiro delle truppe americane. La presenza militare degli Stati Uniti, dopo le accelerazioni in termini di evacuazione, è aumentata con l’avvicinarsi del 31 agosto, ovvero l’ultimo giorno disponibile per lasciare il Paese. Il Pentagono tuttavia non ha fornito i numeri esatti.

In precedenza, Donahue aveva servito come comandante della task force congiunta delle operazioni speciali in Afghanistan a sostegno dell’operazione Freedom’s Sentinel.

Nel corso della sua lunga carriera militare, è stato schierato ben diciassette volte per svolgere operazioni in Afghanistan, Iraq, Siria, Nord Africa ed Europa orientale.

«Questa è stata una missione incredibilmente dura, carica di pressione e complessa, con minacce attive per tutto il tempo» ha twittato il Corpo Aviotrasportato di Donahue. «Le nostre truppe hanno mostrato grinta, disciplina ed empatia».

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