Non solo Regno Unito

Ecco come il mondo ha omaggiato Elisabetta

Parigi ha ribattezzato la stagione Giorgio V della metropolitana, in Pennsylvania Avenue sono comparse bandiere del Regno Unito mentre i monaci buddisti hanno organizzato una preghiera speciale
© EPA/CHRISTOPHE PETIT TESSON
Red. Online
19.09.2022 16:00

Regno Unito, ma non solo. A salutare Elisabetta II, oggi, è stato il mondo intero. Una questione di affetto. E rispetto, anche. Durante il suo regno, durato settant’anni, la sovrana è stata una vera e propria globetrotter con oltre cento Paesi visitati. Logico, insomma, al netto del passato coloniale britannico, che la regina abbia goduto di una simile popolarità a livello globale.

Detto dei funerali, come hanno reagito le altre città e nazioni? Che cosa, in particolare, è stato organizzato altrove? Proviamo a scoprirlo.

«Boss Lady» a Hong Kong

A Parigi, in Francia, la stazione della metropolitana Giorgio V è stata ribattezzata Elisabetta II proprio per onorare la regina. A Bruxelles, invece, bandiere a mezz’asta all’esterno della sede della Commissione Europea. Alla faccia della Brexit, nel cuore dell’Europa batte ancora, forte, un cuore britannico verrebbe da dire. Bandiere a mezz’asta pure in Germania, su tutti gli edifici federali, per ordine del ministero dell’Interno. «Era una donna speciale, ha plasmato un secolo» ha detto il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier. Tornando alle bandiere, in Francia non tutti i municipi hanno rispettato l'invito del primo ministro a esporre il tricolore a mezz'asta.

A Malta, invece, le commemorazioni sono state accompagnate da 21 colpi di cannone, un saluto solitamente riservato ai capi di Stato, e con una giornata di lutto nazionale. Giorno festivo anche in Canada, per consentire alla popolazione di seguire il funerale, mentre Australia e Nuova Zelanda «riposeranno» il 22 e 26 settembre per commemorare Elisabetta II. A Sydney diversi pub e bar hanno sintonizzato i televisori sulla cerimonia, mentre a Melbourne il funerale è stato trasmesso a Federation Square. Ad accompagnare la visione un messaggio: «La regina Elisabetta II ha servito con grazia e dignità intransigente, ha alzato il livello e ha aperto la strada alle donne al potere da seguire».

© AP
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C’è stato anche un tributo pubblico a Hong Kong, ex colonia britannica, dove Elisabetta era conosciuta come Si Tau Po, più o meno Boss Lady. Migliaia di persone hanno visitato il consolato britannico nella speranza di firmare un libro di condoglianze. Il gesto, va da sé, aveva altresì un significato politico considerando la mossa cinese su Hong Kong (anche in termini di restrizioni anti-COVID, con gli assembramenti di più di quattro persone vietati)

La preghiera dei monaci

Dicevamo delle bandiere a mezz’asta: anche Singapore ha ricordato così la figura di Elisabetta, oggi, idem la Malesia. Lee Hsien Loong, primo ministro singaporiano, ha pure scritto un post su Facebook: «Oggi il mondo saluta sua maestà la regina Elisabetta II, al suo funerale di Stato a Londra. Sua maestà era un simbolo di speranza, stabilità e continuità».

In Nepal, a Kathmandu, i monaci buddisti hanno omaggiato la sovrana con una cerimonia di preghiera, accompagnata dai tradizionali strumenti a fiato in legno. A Calcutta, in India, la capitale del Bengala occidentale, le persone hanno deposto fiori accanto a una fotografia della regina nei pressi del Victoria Memorial.

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I funerali in Sudafrica

I funerali di Stato sono stati trasmessi, in diretta, da tutte le emittenti televisive sudafricane e dalla tv dell’enclave del Lesotho. Pennsylvania Avenue, a Washington DC, l’iconica strada che collega la Casa Bianca al Campidoglio, è stata arricchita di bandiere del Regno Unito in onore di Elisabetta II. L’ambasciatrice britannica nella capitale statunitense, Karen Pierce, ha organizzato una proiezione del funerale per il personale e ospiti selezionati presso l’ambasciata in Massachusetts Avenue.

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