Ecco i «DOGE Kids», i giovani (e criticati) membri del Dipartimento di Elon Musk

Fino alle rivelazioni di Wired, nessuno sapeva di loro. Da giorni, invece, non si parla d’altro. Giovani, anzi giovanissimi, Akash Bobba, Edward Coristine, Luke Farritor, Gautier Cole Killian, Gavin Kliger e Ethan Shaotran – tutti di età compresa fra i 19 e i 24 anni – sarebbero i nomi di punta del cosiddetto DOGE, il Dipartimento per l’efficienza governativa legato a Elon Musk e istituito ufficialmente lo scorso 20 gennaio tramite un decreto presidenziale di Donald Trump. Sarebbero loro, questi «ragazzini», ad avere chiesto (e ottenuto) le chiavi di alcuni fra i sistemi informatici chiave, a livello governativo, degli Stati Uniti. Wired, dopo le prime rivelazioni, ha aggiunto alla lista anche tale Mark Elez, 25 anni e un passato a SpaceX. Elez godrebbe di un accesso admin ai sistemi informatici collegati ai pagamenti del Tesoro americano.
Di chi stiamo parlando?
I contorni del citato DOGE, invero, sono a oggi confusi o, se preferite, poco chiari. Mentre scriviamo queste righe, infatti, non esiste alcun sito di riferimento al di fuori di un profilo su X. Anche l’identità dei suoi impiegati, fino alle indiscrezioni di Wired, era sconosciuta.
Dopo la pubblicazione dei nomi, molti dei giovani menzionati sono corsi ai ripari – mettiamola così – cancellando le loro tracce social. Ma le traiettorie professionali, pensiamo agli studi ad esempio, restano. E dicono molto della galassia Elon Musk.
Farritor, che su LinkedIn si è definito semplicemente un nerd, vanta uno stage di oltre un anno a SpaceX. Coristine, appena diciannovenne, stando al Boston Globe è reduce da un’esperienza di tre mesi a Neuralink. E Musk, secondo logica, è il suo idolo stando alle testimonianze raccolte fra i suoi amici dal quotidiano. A unire tutti questi profili, in effetti, è l’ammirazione assoluta per il responsabile del DOGE. Farritor, l’anno scorso, sempre su LinkedIn scriveva che Musk è il suo «più grande eroe». Stanley, già ingegnere a SpaceX, nel 2022 ha condiviso un selfie con l’attuale braccio destro di Trump. La foto è stata scattata negli uffici dell’allora Twitter.
I «Muskoviti»
Ruoli e composizione del DOGE rimangono, dicevamo, poco chiari. Sappiamo che questi ragazzi sono stati ribattezzati «Muskoviti» e/o «DOGE Kids». Si sa, tuttavia, che i dipendenti del Dipartimento dallo scorso 20 gennaio a oggi si sono presentati nelle varie amministrazioni e agenzie federali. Chiedendo, spesso pretendendo, l’accesso a una parte o tutti i dati. I membri del DOGE, leggiamo, sono intervenuti a gamba tesa al Tesoro e all’ Ufficio per la gestione del personale degli Stati Uniti.
Lo stesso Musk ha dichiarato, pubblicamente, che le squadre del DOGE devono poter accedere a tutti i dati disponibili per, citiamo, smascherare «pagamenti fraudolenti». L’obiettivo, lo sappiamo, è una vera e propria riduzione dei costi e delle spese. In particolare, quelle («indebite») relative ai programmi di diversità e inclusione. Gli agenti starebbero adoperando strumenti di intelligenza artificiale per scandagliare le varie voci.
In molti casi, scrive fra gli altri Le Monde, gli emissari di Musk hanno inavvertitamente messo offline risorse pubbliche o, addirittura, controllato i bagni dei vari uffici amministrativi per verificare che fossero suddivisi secondo la dicotomia maschio/femmina. Musk, di suo, è intervenuto a più riprese di persona, ad esempio presso gli uffici di USAID.
«Ma è legale?»
Una parte della stampa statunitense, nel commentare le azioni del DOGE, ha parlato apertamente di «pirateria informatica». Sulla liceità di queste azioni, in effetti, si sono sollevati non pochi dubbi. Anche perché i giovani, giovanissimi membri del DOGE non disporrebbero delle necessarie (e abituali) autorizzazioni per accedere a dati sensibili. Di più, vi sarebbero rischi per la sicurezza: Wired, in questo senso, ha fatto l’esempio di un’azienda fondata da Coristine in passato, Tesla.Sexy LLC. Azienda che dispone(va) di strumenti informatici e nomi di dominio russi.
Allargando il campo, invece, è stato puntato il dito contro la mancanza di esperienza «governativa» dei membri del DOGE. Musk, banalmente, avrebbe scelto questi ragazzi perché vicini a lui e perché abituati, pure loro, a provocare.
La riorganizzazione
Le azioni del DOGE sono state, più o meno subito, impugnate a livello legale. Fra le mosse contestate figura l’installazione di un server non autorizzato all’Ufficio per la gestione del personale degli Stati Uniti.
Il DOGE, nel frattempo, forse proprio a causa di queste reazioni ha annunciato una riorganizzazione delle proprie attività. Concretamente, il Dipartimento non dipenderà più dall’Office of Management and Budget ma dipenderà, in maniera diretta, dall’Ufficio esecutivo del presidente. Da un punto di vista giuridico, significa che le attività del DOGE saranno protette.