Ecco lo Sciamano che ha guidato l’assalto

Lo Sciamano di QAnon. Eccolo, il nome di battaglia di Jake Angeli, 32 anni, uno dei volti – se non il volto – dell’assalto al Campidoglio di Washington. Di chiare origini italiane, ha lasciato un’impronta indelebile nella giornata più nera degli ultimi anni di storia americana. Faccia pitturata, copricapo con tanto di corna, Angeli appartiene all’ultradestra complottista americana. Era in prima linea, ad esempio, in Arizona durante le manifestazioni contro l’elezione «rubata». Di più, è convinto che il mondo sia guidato da una rete di pedofili. E che questa rete sia unita dall’odio verso il suo idolo: Donald Trump, presidente uscente degli Stati Uniti. Lo Sciamano, soprattutto, è attivissimo sui social. Dove non manca mai di gridare il suo amore per The Donald.
E attenzione, perché Angeli si era già vestito altre volte in quel modo. Guadagnandosi, va da sé, il soprannome «QAnon Shaman». Alcuni mesi fa aveva parlato così davanti ad una folla assetata di teorie complottiste. Lo Sciamano è entrato fra i primi all’interno dell’aula del Congresso, accompagnato dai suoi fedelissimi. Ha preso il posto del vicepresidente Mike Pence. Sfogliando i suoi social, emerge tutta la sua dissidenza. In un’intervista all’Arizona Republic ha spiegato: «Mi vesto in questo modo per attirare l’attenzione». E di attenzione ne ha certamente attirata. Assieme allo Sciamano, per le strade di Washington e al Campidoglio sono stati fotografati i Proud Boys e i Boogaloo, altri gruppi dell’ultradestra famosissimi negli Stati Uniti. C’erano, altresì, esponenti dei vecchi Tea Party e negazionisti del coronavirus. Un mix esplosivo che ha prodotto una delle giornate più tristi (e complicate) dell’America moderna.