Guerra

Ecco Valentina, il nuovo (vecchio) bombardiere russo

L'obiettivo di Vladimir Putin, modernizzare e sviluppare l'aeronautica, sembrerebbe aver dato i primi frutti: una versione completamente rinnovata del Tu-160 ha superato i primi test e potrebbe intervenire presto in Ucraina
Un vecchio esemplare di Tu-160. © Shutterstock
Red. Online
18.02.2023 19:31

Si chiama Tupolev Tu-160 e il suo sviluppo, legato a doppio filo alla Guerra Fredda e alle forti, fortissime tensioni con l’Occidente, risale all’epoca sovietica. Parliamo dell’aereo supersonico militare più pesante mai costruito al mondo, capace di raggiungere i 2.200 chilometri orari. Una velocità superiore a quella del vecchio Concorde, per intenderci. Chiamato, a suo tempo, «cigno bianco», è considerato il bombardiere strategico più grande e, appunto, veloce al mondo. Ne parliamo perché, stando alle agenzie di stampa russe, una nuova versione di questo velivolo potrebbe intervenire presto, molto presto in Ucraina.

Già, perché i russi stanno revisionando da cima a fondo l’aereo citato. Tant’è che, alla fine del 2022, una versione completamente modernizzata ha effettuato i primi voli di prova, come riportato dalla TASS. A inizio anno, due nuovi Tu-160 sono stati consegnati per i relativi test.

Questa nuova versione dell’aereo, «completamente digitalizzata» volendo citare nuovamente la TASS, sarebbe nata nientepopodimeno che dalla mente di Vladimir Putin. Il quale, beh, da tempo insiste per modernizzare e sviluppare l’aeronautica russa. Di qui l’ordine di avviare la produzione di Tu-160 rivisitati, denominati Tu-160M. Il primo esemplare dovrebbe entrare presto in servizio, stando alle dichiarazioni rilasciate dai russi all’Airshow Aero India 2023 a Nuova Delhi.

Il primo prototipo realizzato è stato ribattezzato Valentina, in onore della cosmonauta sovietica, prima donna in assoluto nello spazio, Valentina Tereshkova, attualmente oggetto di sanzioni da parte di Stati Uniti e Unione Europea per la sua vicinanza al Cremlino.

Il primissimo bombardiere Tu-160 volò per la prima volta oltre quarant’anni fa, nel 1981. Dotato di una forma a spillo, tipica degli aerei supersonici, era ed è equipaggiato di ali a geometria variabile che si congiungono alla fusoliera tramite ampie radici alari affogate nella fusoliera stessa. Per diversi anni, questo velivolo è stato il fiore all’occhiello e la spina dorsale della flotta a lungo raggio dell’aeronautica russa. La nuova versione, il Tu-160M, è destinato – citiamo la TASS – a «combattere obiettivi nemici in aree remote con armi nucleari e convenzionali».

La Russia potrebbe appoggiarsi al Tu-160M anche per lanciare un nuovo tipo di razzi militari ipersonici.

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