Stati Uniti

Editorialista del Washington Post «licenziata dopo aver postato su Kirk»

In un post su Substack, Karen Attiah, che è afro-americana, ha affermato che il quotidiano ha giudicato «inaccettabili» i suoi messaggi
©Rod Lamkey
Ats
15.09.2025 19:22

Karen Attiah, un'editorialista del Washington Post, ha annunciato di essere stata licenziata dopo aver postato sui social, in seguito all'assassinio dell'attivista di destra Charlie Kirk, messaggi sulla violenza delle armi da fuoco e sui «doppi standard morali».

In un post su Substack, Attiah, che è afro-americana, ha affermato che il quotidiano ha giudicato «inaccettabili» i suoi messaggi in cui, dopo la morte di Kirk, l'editorialista aveva espresso avversione per la violenza politica e frustrazione per la mancanza di impegno dell'«America bianca» nel limitare le armi facili.

La pagina delle opinioni del Washington Post è stata rivoluzionata nell'ultimo anno su ordine del proprietario Jeff Bezos per abbracciare tra i suoi temi soltanto «le libertà personali e i liberi mercati». Il nuovo corso aveva portato all'uscita di David Shipley, il responsabile della pagina, insieme ad altri colleghi.

Altre testate hanno interrotto i rapporti con dipendenti che hanno commentato pubblicamente l'assassinio di Kirk. La scorsa settimana Msnbc ha licenziato l'analista Matthew Dowd, che in diretta aveva affermato che Kirk «aveva diffuso» discorsi d'odio. Influencer di destra stanno intanto incoraggiando il pubblico a setacciare internet alla ricerca di commenti che celebrino l'uccisione dell'attivista e a denunciarne gli autori ai rispettivi datori di lavoro.

Attiah non aveva celebrato la morte di Kirk. Nel post su Substack ha scritto di aver mostrato moderazione anche mentre condannava odio e violenza. In uno dei suoi messaggi aveva però citato dichiarazioni di Kirk che, sulla giudice della Corte Suprema Ketanji Brown Jackson e sulla ex deputata del Texas Sheila Jackson Lee, aveva detto che non avevano «le capacità di elaborazione cerebrale per essere davvero prese sul serio».

«Il mio unico riferimento diretto a Kirk è stato alle le sue stesse parole registrate», ha detto l'editorialista.