«Epstein files», tra censure e silenzio di Trump

Migliaia di pagine di documenti. Centinaia di foto e video. Una lunghissima rubrica telefonica di quasi 100 pagine. Ma soprattutto i nomi, censurati, di 1.200 giovani donne abusate da Jeffrey Epstein e i suoi sodali.
Scattata la scadenza stabilita dal Congresso americano a novembre, nelle scorse ore, il dipartimento di Giustizia ha pubblicato sul suo sito i cosiddetti «Epstein files». Documenti, contenuti e informazioni sul finanziere pedofilo morto suicida in carcere nel 2019.
La pagina dedicata ai file è stata definita una «biblioteca completa su Epstein», in cui le carte sono suddivise in diverse categorie. Ci sono i documenti giudiziari sui casi penali e civili, così come quelli divulgati in ottemperanza alla legge approvata dal Congresso e firmata dal presidente americano Donald Trump. Allo stesso modo, è presente il materiale rilasciato in seguito alle richieste di accesso agli atti pubblici e non mancano i documenti della commissione di sorveglianza della Camera. Neanche a dirlo, il materiale rilasciato è tanto, tantissimo. Ma secondo una prima analisi, confermata anche dalle parole del vice procuratore generale Usa, Todd Blanche, le informazioni sono state anche pesantemente censurate. «Oltre a oscurare i nomi delle vittime, abbiamo anche censurato e non stiamo divulgando alcun materiale che potrebbe consentirne l'identificazione», ha scritto il vice di Pam Bondi in una nota ai media americani.
Scatti mai visti prima
Tra i documenti spiccano numerose fotografie. Molte di queste mai viste prima. Ci sono scatti di Epstein e della sua complice, Ghislaine Maxwell, in vacanza. Molte immagini con Bill Clinton, ma anche una con Michael Jackson e un'altra con Richard Branson. Il problema, però, come sottolineano i media internazionali, è che si tratta di fotografie pubblicate senza alcun contesto e, di conseguenza, difficile da interpretare. In uno scatto si vede Clinton a torso nudo in una vasca idromassaggio: insieme a lui è presente una persona, dal volto coperto, impossibile da identificare. In altri scatti ancora, l'ex presidente democratico è stato immortalato mentre nuota in piscina vicino a Maxwell: anche in quel caso, è presente un'altra persona con il volto oscurato. Tra le immagini, ce ne sono anche alcune di abitazioni: non è chiaro, tuttavia, quali raffigurano quelle dell'ex finanziare.
Come detto, i documenti sono tanti, tantissimi. Ma la censura rende difficile analizzarli nel dettaglio. Per esempio, al momento è difficile capire chi siano i protagonisti di molte registrazioni telefoniche. Risulta complicato anche effettuare una ricerca per nome, poiché la maggior parte dei documenti sono in formato PDF. Nelle 95 pagine di rubrica telefonica si leggono i nomi di migliaia di personaggi del gotha dello spettacolo, della finanza e dell'imprenditoria. Dai ben noti duchi di York a Mick Jagger, Phil Collins, Henry Kissinger e anche alcuni italiani, tra i quali come già emerso negli anni scorsi, Flavio Briatore e Giuseppe Cripriani. Presenti anche i contatti di hotel e ristoranti. Tra i documenti, compare anche la «Masseuse List», un elenco con 254 «massaggiatrici» i cui nomi sono stati però, anche in questo caso, censurati.
Trump in silenzio (per ora)
Non è passata inosservata la "reazione" di Donald Trump, in seguito al rilascio dei documenti: al momento, il presidente americano ha infatti deciso di rimanere in silenzio di Donald Trump. Proprio ieri aveva insolitamente rifiutato di rilasciare interviste durante un incontro con la stampa sulle politiche farmaceutiche, mentre nelle scorse ore ha evitato di menzionare i documenti durante un comizio in North Carolina.
Nessuna traccia di commenti sugli Esptein Files nemmeno sui social media dei tycoon. Al contrario, Trump, nelle scorse ore, ha preferito parlare di politica interna e, soprattutto, di boxe, dopo l'incontro tra l'ex campione del mondo britannico dei pesi massimi Anthony Joshua e lo YouTuber diventato pugile Jake Paul, avvenuto a Miami durante la notte.
Per la Casa Bianca, tuttavia, la divulgazione dei file dimostra la trasparenza dell'amministrazione di Trump. «È il presidente più trasparente della storia», ha scritto, a tal proposito, la portavoce Abigail Jackson. «Con la pubblicazione di migliaia di pagine di documenti ha fatto di più per le vittime di quanto abbiano mai fatto i democratici». Blanche ha aggiunto che «ulteriori documenti pertinenti verranno diffusi man mano che l'indagine prosegue in conformità con la legge e con la tutela delle vittime».
