Escalation fra India e Pakistan: «Nuova Delhi progetta un'azione contro Islamabad»

India e Pakistan sono sull'orlo del conflitto aperto. Le tensioni tra i due Paesi hanno raggiunto un nuovo apice, oggi, dopo che un alto funzionario pakistano ha affermato di essere in possesso di «informazioni credibili» sul fatto che Nuova Delhi effettuerà un'azione militare contro Islamabad entro i prossimi due giorni. «Il Pakistan ha informazioni credibili sul fatto che l'India intenda intraprendere un'azione militare contro il Pakistan nelle prossime 24-36 ore», ha dichiarato il ministro dell'Informazione pakistano Attaullah Tarar, citato dalla CNN, in un post pubblicato nella notte su X.
Le cause
Perché questa escalation tra i due Paesi? La crisi segue il brutale attacco terroristico andato in scena lo scorso 22 aprile nella regione del Jammu e Kashmir. Nel corso dell'attacco, secondo quanto riportato dai media internazionali, i terroristi hanno costretto i presenti a fornire il proprio nome e a recitare versetti islamici, così da assicurarsi che le vittime fossero indù prima di procedere con il massacro: 26 le persone uccise. Si è trattato del peggior attacco nella regione – al centro di una contesa territoriale fra India e Pakistan – dal 2019, quando un attacco suicida aveva preso di mira le forze paramilitari indiane.
Dopo l'attentato, il primo ministro indiano Narendra Modi si era rivolto alla nazione con un discorso in inglese – un fatto insolito, per lui –: «L'India identificherà, rintraccerà e punirà i terroristi e i loro sostenitori». Una responsabilità che Modi attribuisce, appunto, al Pakistan.
La polizia indiana sta cercando due uomini pakistani e un uomo indiano. Nelle ore seguenti l'attacco, il gruppo terroristico The Resistance Front (TRF) ha rivendicato – via social – l'attentato, per poi ritirare tutto affermando di aver subito un attacco hacker. Alcuni ambienti dell'intelligence indiana, spiega un recente articolo dell'Economist, sostengono che TRF sia una copertura per Lashkar-e-Taiba (LET), un gruppo armato con base in Pakistan dietro gli attacchi di Mumbai del 2008, in cui furono uccise quasi 170 persone.
Nessuna prova di un eventuale coinvolgimento pakistano, tuttavia, è stata fornita da Nuova Delhi. Nel frattempo, Islamabad ha negato ogni coinvolgimento e ha proposto un’indagine neutrale sull’attentato.
Tensioni e scontri
Il 27 aprile, cinque giorni dopo il massacro, la Marina indiana ha effettuato una serie di esercitazioni missilistiche a lungo raggio ,prima di espellere diversi diplomatici pakistani e sospendere il Trattato sull'acqua dell'Indo, un accordo che regola la redistribuzione e utilizzo delle acque del fiume, firmato nel 1960.
Scambi di fuoco, nel frattempo, sono stati registrati lungo la Linea di Controllo (LoC) che divide la parte del Kashmir amministrato dall'India da quella pakistana.
L'escalation fra le due potenze nucleari storicamente rivali continua a preoccupare la comunità internazionale.Gli Stati Uniti, attraverso il Segretario di Stato Marco Rubio, hanno invitato alla calma e annunciato colloqui con le controparti indiana e pakistana. La Cina, che mantiene rapporti più stretti con Islamabad e rivendica anch’essa porzioni del Kashmir, ha fatto appello alla moderazione, sottolineando come un conflitto andrebbe «contro gli interessi fondamentali di entrambe le parti».